sabato 18 dicembre 2021


 LE IMPOSSIBILI PROPOSTE DI PUTIN


Putin ha fatto giungere delle proposte per un accordo con la NATO, il cui punto fondamentale è, in sostanza, il blocco verso ogni domanda di adesione alla NATO di paesi della defunta Unione Sovietica e il ritiro da quei paesi che già ne fanno parte (Estonia, Lettonia e Lituania). Ovviamente è una pretesa assurda e se la NATO si è spostata verso oriente, schierando qualche piccola unità nei paesi baltici, lo ha fatto solo dopo che l'URSS ha occupato zone della Georgia, la Crimea e parte del Donbas ucraino. Nessuno si fida più di Putin e qualcuno è deciso a bloccare la sua politica revanscista e pansovietica, quello strano miscuglio di falci e martello e nazionalismo che promette solo problemi e ha già dato tanti guai.

Dubitiamo che la NATO si allarghi all'Ucraina, dato che vorrebbe dire il coinvolgimento dell'alleanza in un conflitto (essendo già state violate in modo clamoroso le frontiere riconosciute) ma non credo che resterà a guardare. Siamo convinti che il "boccone ucraino" sia sommamente indigesto per Mosca in quanto ci si è fatto nemico un grande paese industriale, che ha risorse e dove ora realmente i russi sono visti male visto quello che hanno fatto.

Tutti i paesi dell'Europa orientale, dalla Finlandia alla Romania, si stanno raffozando perché temono dei problemi con i russi e la politica di Putin. Politica che ha portato il Cremlino in una posizione delicata in quanto il Donbas è economicamente allo sfascio totale e male se la passa anche la Crimea occupata. E il Cremlino è sempre impegnato militarmente in Siria   avendo anche altre questioni aperte, inclusa quella con l'opposizione interna.

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