giovedì 26 maggio 2022

Speciale Guerra in Ucraina

 

 PROBLEMI AI CARRI RUSSI:

TORNA IL T-62

 

Più volte abbiamo avuto modo di sottolineare la cattiva resa operativa dei carri russi impegnati durante l'invasione dell'Ucraina, dove molte centinaia /potrebbero addirittura avvicinarsi a 1.000!) sono letteralmente saltati in aria per colpi penetrati in camera di combattimento, con effetti immaginabili per gli equipaggi, tanto da provocare grande preoccupazione. Il fenomeno riguarda le varie versioni del T-72 ma anche i T-64, i T-80 e perfino i T-90. Tutti hanno un sistema di caricamento automatico con cariche di lancio molto esposte. Sono loro che si attivano e distruggono immancabilmente il mezzo con tutto quello che è al suo interno.

Varie fonti indicano come  i russi stiano rimettendo in servizio i vecchi T-62, con pezzo da 115 mm a caricamento manuale, oltre tutto meno protetto dei mezzi successivi e con 4 uomini di equipaggio. O si vuole "risparmiare" la linea dai T-72 e dei carri successivi o si vuole dare maggiori possibilità di sopravvivenza all'equipaggio nel caso di colpi a bordo, o le due cose insieme.  Di sicuro un tentativo di risolvere i problemi emersi dal conflitto in Ucraina dove le armi difensive hanno causato perdite disastrose per i nostri standard ma rilevanti anche per quelli russi in particolare in termini di equipaggi, molto preoccupati per la loro sorte dopo quanto si è visto. Ma erano problematiche note da 30 anni, dalla Guerra del Golfo del 1991 e dalle operazioni nella ex Jugoslavia. In tutto questo tempo non si è fatto molto per porvi rimedio, il che non depone in favore delle capacità tecniche e industriali russe. I nuovi T-14 hanno depositi dei colpi meglio protetti ma ve ne sono pochissimi in servizio e sembra che ancora non sia partita la produzione di serie.



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