Speciale Guerra in Ucraina
AGGIORNAMENTI 9 MAGGIO (75° giorno)
- PARATA E TONI RIDOTTI Si è appena conclusa la parata di Mosca, quest'anno senza aerei e con pochi mezzi anche se con la solita iconografia sovietica. Anche Putin non è sembrato particolarmente in forma e non ha detto niente di nuovo, nonostante quanto qualcuno prevedeva. Pochissime le novità tecniche. Evidentemente le operazioni in Ucraina hanno richiamato non poche delle energie disponibili realmente e l'andamento delle operazioni e le perdite non creano certo un clima esaltante.
Fra le altre cose non hanno effettuato i previsti sorvoli (provati nei giorni precedenti), dei velivoli. Ufficialmente questo è stato conseguenza delle "condizioni meteo", una scusa puerile perché era una bella giornata di sole come hanno potuto vedere tutti, vi era vento ma se i piloti russi non sanno volare con il vento, sono in condizioni di preparazione veramente mediocri. Forse i piloti più esperti sono impegnati nel conflitto.
- MISSILI DALLA CRIMEA I russi hanno lanciato 4 missili P-800 ORYX contro bersagli nella zona di Odessa, sparati da lancatori BASTION. Alcune di queste armi sono state abbattute dalle difese ucraine.
- MARIUPOL RESISTE Anche oggi ci sono stati nuovi assalti russi contro il complesso Azovstal a Mariupol ma i difensori ucraini stanno ancora resistendo, creando crescente imbarazzo a Putin.
- I RUSSI OCCUPANO POPASNA Dopo molti giorni di duri combattimenti, le truppe ucraine si sono ritirate dalla porzione del villaggio di Popasna, nel Donbas, che ancora controllavano. Le forze di Kiev evitano di bloccarsi in costose difese. Vogliono guadagnare tempo in attesa che gungano i nuovi equipaggiamenti che consentiranno un confronto tecnico più equilibrato.
- AVANZATA UCRAINA A KHARKIV Le forze ucraine oggi hanno rioccupato i villaggi di Bairak, Zamuilivka, Verkhnii e Saltiv, a nord-est del capoluogo, nei pressi del confine con la russia. Nei prossimi giorni l'invasione in quest'area potrebbe essere stata completamente respinta. Da notare che nei territori riconquistati sono stati individuati ancora i cadaveri di militari russi uccisi nelle settimane precedenti e abbandonati sul terreno. Chiaramente i russi tentano di mantenere almeno i territori conquistati più a sud e sul Mar Nero e oltre il fiume Dnipro.
- CHE FINE HA FATTO IL GENERALE GERASIMOV? Il fatto che il capo di stato maggiore russo, generale Gerasimov, sia stato assente dalla parata sulla Piazza Rossa, indica qualche serio problema. Alcune fonti lo davano come ferito sul fronte di Izyum nei giorni scorsi e a questo punto l'assenza confermerebbe un qualche problema serio.
- MISSILI SU ODESSA In serata almeno 7 missili da crociera russi sono giunti su Odessa. Colpite alcune zone abitative, in particolare del lungomare. Mosca tenta di mantenere la pressione sulla città in quanto è chiaro che l'avanzata delle sue truppe via terra è stata bloccata e in mare ci sono lo stesso dei problemi, specialmente dopo l'affondamento dell'incrocitore MOSKVA.
- SCRITTE ALLA TV RUSSA Una parte dei programmi televisivi russi hanno visto il 9 maggio l'apparire di una scritta in cui si denunciavano le falsità della propaganda trasmessa. Evidentemente qualcuno è riuscito ad inserirsi sulle frequenze.
- ROSSO L'AMBASCIATORE RUSSO Durante una cerimonia a Varsavia, ad un monumento che ricorda i soldati sovietici, l'ambasciatore russo è stato colpito da palloncini pieni di vernice rossa lanciati da dimostranti. I polacchi sono furibondi con il regime di Putin che, in questi giorni, oltre a condurre una guerra d'aggressione in Ucraina, hanno smantellato il monumento eretto, relativamente di recente, che ricordava 11.000 ufficiali polacchi massacrati dai sovietici a Katyn nel 1940. Fra l'altro questo non è che il più famoso di altri massacri compiuti ai danni dei prigionieri polacchi catturati nel settembre del 1939. Mosca ha avanzato una protesta ufficiale e qualcuno ha già dato del "nazisti" ai polacchi. Il fatto è che la Russia sta conducendo una politica di violazione sistematica del diritto internazionale e non può sperare di non patirne le conseguenze anche a livello di opinioni pubbliche.