martedì 17 settembre 2019

BENSVEGLIATI AI MEDIA ITALIANI!


Intenti a seguire le vicende di politica interna italiana, i mezzi d'informazione italiane hanno dato in ritardo e con poco risalto la notizia dell'attacco iraniano al sistema petrolifero saudita, affrontandolo poi in modo molto sommario se non lacunoso.
Chi sia il responsabile dell'atto di guerra è "chiaro come un mattino di primavera" ma qualcuno fa ancora il vago e anche Trump sembra aver moderato una prima reazione. Ma qui non si tratta di chiacchere ma di un pezzo rilevante della produzione mondiale petrolifera, elemento che riguarda anche tutti noi.
Ora bisogna correre urgentemente ai ripari, schierando difese adeguate. I missili da crociera sono tutt'altro che imprendibili ma servono armi per la difesa ravvicinata, dato che possono volare molto bassi.
Ma questa vera e propria guerra al petrolio deve far attentamente riflettere su eventuali sviluppi futuri di questo conflitto strisciante ma con importanti risvolti economici.
Putin si è offerto di fornire armi difensive ma dubitiamo fortemente che ci si fidi di lui, visto che era a colloquio in quelle ore con Turchi e proprio iraniani, due nemici dell'Arabia Saudita.
Servono sistemi come i missili ASTER ma anche cannoncini a tiro rapido per la difesa ravvicinata. Obiettivi come quelli attaccati il 14 settembre richiedono difese adeguate, su più sbarramenti.
Forse bisognerà anche rivedere anche la politica verso i gruppi della resistenza anti-iraniana, troppo a lungo marginalizzati.


Nessun commento:

Posta un commento