domenica 15 settembre 2019

LA MINACCIA IRANIANA E
I DANNI ALLE INSTALLAZIONI SAUDITE
L'Iran costituisce un fattore altamente destabilizzante per tutto il Medio Oriente. Celandosi dietro alle forze houthi yemenite (in realtà in grado di causare scarsi danni se non rifornite dal regime teocratico iraniano), hanno lanciato vari attacchi premeditati, autentiche aggressioni.
Solo riferendoci a l'anno in corso:
- Attacco alle stazioni di pompaggio saudite.
- Attacco alle petroliere (4) in sosta davanti a un porto degli Emirati.
- Attacco a due petroliere in transito per Hormuz.
- Attacco con missili cruise a due grandi installazioni in Arabia Saudita settentrionale.
Ve ne più che a sufficienza, oltre i tanti missili balistici forniti alle milizie houthi e lanciati contro l'Arabia Saudita, capitale inclusa, per affermare che l'Iran cerca un conflitto. Le sanzioni stanno creando grossi problemi e l'ala radicale reagisce sparando missili e lanciando attacchi mentre è ripresa la corsa al nucleare, per la verità mai interrotta, come è stato evidenziato recentemente.
Previsioni decisamente preoccupanti per la regione.

Intanto si hanno immagini dei danni arrecati alle installazioni saudite. Solo alla raffinerie di Abqaid sono state centrate 17 componenti dell'impianto, con buona precisione e un errore di pochi metri. I danni arrecati necessitano di lavori lunghi almeno settimane anche se si è già all'opera per le riparazioni più urgenti.
Di sicuro sarà necessario rinforzare le difese anche contro questa nuova minaccia che richiede sistemi di difesa più agili che non i missili PATRIOT dato che i missili sono giunti a quota molto bassa.

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