giovedì 13 giugno 2019

MILITARI ITALIANI IN SIRIA:
IPOTESI MOLTO AZZARDATA



Secondo alcuni osservatori, gli Stati Uniti si appresterebbero a richiedere all'Italia militari da inviare in Siria, sulla sponda orientale dell'Eufrate, nelle aree sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane, a maggioranza kurda.
A parte il fatto che questo esegutivo non sembra in grado di prendere decisioni di un certo rilievo, salvo mandare la Trenta a "dirigere" i trenini a Lourdes, la situazione nel paese è ad alto rischio e foriera di grossi "carciofoni" per chi vi giungesse a cuor leggero.
Assad vede malissimo certe presenze, che non siano quelle russa, iraniana e Hetzbollah, per cui . Le cellule residue di daesh proverebbero ad infliggerci delle perdite e anche questo è un problema. Schierarsi in aree kurde, significa contrariare gravemente la Turchia, dove guarda caso abbiamo scvhierato da anni una batteria di missili antiaerei ASTER 30.
Potremmo mediare fra tutti, proprio perché fino ad oggi siamo rimasti fuori da quelle vicende complicatissime e molto pericolose.
Visto che non abbiamo neppure i soldi per armare di fucie tutti i militari, grazie ad una "genialata" di Conte, le risorse che abbiamo andrebbero in parte sostanziale impegnate per una soluzione della guerra civile in Libia, paese fondamentale per l'Italia, sia per bloccare i flussi di clandestinbi, sia per le fonti energetiche. E ci chiediamo che ne è stata della missione in Niger, di cui si sono perse le tracce, grazie alla sciagurata politica del gabinetto del miistro Trenta, con il blocco delle visite anche al contingente in questo paese.
Altre ambizioni ci sembrano del tutto fuori luogo, ricordando che per le missioni servono mezzi adeguati, negati dal ministro "figlia dei fiori".

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