30 ANNI FA L'OPERAZIONE OLUJA (TEMPESTA)
COME FINI' LA GUERRA IN CROAZIA
Il 4 agosto 1995 scattava l'Operazione OLUJA ("Tempesta" in croato). Dopo i massacri dei mesi precedenti in Bosnia-Erzegovina, in particolare quello di Srebrenica) si era capito che qualcosa sarebbe accaduto e la mobilitazione dei croati era un indice inequivocabile di quanto stava accadendo. Nella realtà i circa 220.000/240.000 serbi che si trovavano nei territori della Croazia che controllavano dal 1991 (divisi fra l'area lungo la riva destra del Danubio e il resto del territorio, fino a sud di Knin) non avevano assolutamente la capacità di controllare un fronte così lungo. I croati, per giunta, durante l'inverno 1994/95 e la successiva primavera, erano avanzati lungo il confine fra Croazia e Bosnia, sul lato orientale (quindi in BiH), arrivando a oriente di Knin.
Già con l'Operazione BLJESAK ("Lampo") del 1° maggio, che aveva condotto alla conquista del saliente serbo di Okucani (a nord del fiume Sava), si era visto che i croati avevano una superiore capacità operativa.
L'appoggio dalla Serbia si era ridotto e i serbi di quella che si era autoproclamata SAO Krajna, erano coscenti che nel caso di una grande offensiva non avrebbero potuto resistere. In effetti, quando le forze di Zagabria si mossero, gli uomini si recarono nelle abitazioni, presero quello che potevano e tentarono di fuggire verso la Repubblica Serba di Bosnia. Le uniche resistenze consistenti furono nell'area di Petrinja e in poche altre zone, senza che fossero attuate neppure delle interruzioni stradali, facendo saltare solo pochi ponti.
La resistenza fu quasi sempre debole e il 21° Korpus, che operava nella regione del Kordun, rimase accerchiato e costretto alla resa. I civili serbi rimasti intrappolati, furono fatti proseguire per la Serbia, attraverso l'autostrada che passa per Zagabria e prosegue verso oriente.
Non solo furono riconquistati in pochissimi giorni tutti i territori caduti sotto controllo serbo, ma fu possibile collegarsi con la grande sacca di Bihach, isolata, nella Bosnia nord-occidentale, dal giungno 1992. Vi furono poi due grandi ofensive croato-musulmane in Bosnia nei mesi immediatamente seguenti, che praticamente portarono al collasso delle forze serbo-bosniache in un'area ancora più vasta, tanto che il conflitto si arrestò.
Comunque una cronaca dettagliata di tutti questi avvenimenti la potrete trovare nel volume "Balkan Storm 2" edito dalla nostra casa editrice, ancora disponibile.
Venendo ai nostri giorni, ambienti molto vicino ai russi, ancora oggi parlano di "minaccia ustascia contro i serbi" e via proseguendo. Possiamo dirvi per esperienza diretta, che la costa croata quest'anno ha visto un afflusso turistico di serbi di tutto rilievo, a cui ovviamente nessuno ha tolto un capello, indice che il clima è decisamente mutato ma anche che qualcuno tenta ancora di pescare nel torbido.
...
Nessun commento:
Posta un commento