giovedì 14 febbraio 2019

VENEZUELA


Da Mosca si grida al prossimo colpo di stato, con un occhio molto preoccupato ai crediti dati a Maduro; dall'altra si parla di aiuti umanitari. In mezzo i gravissimi problemi del popolo venezuelano. 
Per quanto riguarda la posizione di maduro basta pensare che perfino il Papa, che non è certo un eradicale di destra, si riferisce a lui come "signor Maduro", per via di tanti accordi, mediati dal Vaticano, che lui ha disatteso negli anni.
Se i chavisti non riusciranno a riempire il piatto dei venezuelani, oggi, non fra anni, il loro destino è segnato. Non da un colpo di stato ma da una rivoluzione che è già nei fatti.
Un momento decisivo sarà il 22 febbraio, quando si proverà a far entrare gli aiuti umanitari che si stanno accumulando in Colombia. Nei sacchi di riso e nelle scatole di carne non si nascondono SEAL o agenti della CIA ma un gesto simile segnerebbe la bancarotta conclamata del regime.
Putin, invece di vendere armi a Maduro per far cassa, doveva spiegarli come funziona il mondo, se ne era capace. Ora è troppo tardi.

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