PUTIN ANNUNCIA PROGRAMMA DI RIARMO
Il 1° marzo, davanti alla nomenclatura del paese, il presidente Putin ha presentato, ha 3 settimane dalle elezioni che lo porteranno per la quarta volta alla testa del paese, le nuovi armi in fase di messa a punto. Diciamo che ha voluto mostrare i muscoli, anche se l'evento, con mega schermi e altri accorgimenti un tempo impensabili, ha lasciato dubbi. L'arma più esaltata nel discorso è stato il missile balistico intercontinentale a due stadi RS-28 SARMATA (SATAN 2 in codice NATO), 200 tonnellate di massa, 10 tonnellate di carico bellico, fino a 15 testate di rientro autonome, con propulsione atomica. La propulsione atomica è un vecchio sogno già inseguito nel dopoguerra e mai divenuto operativo, con clamorosi fallimenti. Un simile propulsore dovrebbe dare un'autonomia praticamente illimitata ma sembra che in realtà per ora anche i russi abbiano avuto dei fallimenti. L'arma avrebbe fatto registrare solo dei test fallimentari. Staremo a vedere ma Putin voleva dare un'immagine di primato nazionale, magari esaltando progetti in corso. Ha presentato anche un nuovo missile da crociera e la versione navale del missile antiaereo THOR, denominata 3K95, certo non un sistema nuovissimo.
L'impressione è che abbia voluto giocare la carta della propaganda, per giustificare la crisi economica del paese che colpisce non certo gli oligarchi ma la classe media e quelle con bassi salari, che fanno molta fatica.
Lo sapete se domani scoppia una crisi quante portaerei può inviare Putin per gestirla? Zero, perché l'unica in inventario è ai grandi lavori, indispensabile dopo 34 anni di servizio e non pochi problemi durante l'ultima crociera in Mediterraneo. I nuovi carri T-14 ARMATA sono stati ordinati in numero limitato perché non vi sono fondi e si è deciso di acquisire i precedenti T-90, certo non mezzi di concezione moderna.
Il problema è che Putin è lesto nell'adoperare in modo spregiudicato quello di cui dispone mentre altri sono inerti e tremolanti, sempre pronti a sperare che Washington offra il proprio apporto alla soluzione dei problemi, ovviamente facendo in primis il suo interesse, come ci sembra logico, gigante fra nani, in primo luogo politici..