mercoledì 7 febbraio 2018

RED ALLARM

SI AGGRAVA LA SITUAZIONE IN SIRIA


Fra il 7 e l'8 febbraio si è aggravata la situazione in Siria, con importanti avvenimenti.

Il giorno 7 è stato ucciso da un bombardamento dell'artiglieria dell'Esercito Arabo Siriano (le forze di Assad) un soldato turco che faceva parte delle forze impegnate a sostegno delle forze anti-Assad,. Si tratta del primo caduto turco rimasto vittima dell'Esercito siriano e questo costituisce già un fatto che ci si attendeva ma che è avvenuto prima dl previsto.
Lo stesso giorno "misteriosi missili", con tutta probabilità lanciati da velivoli israeliani in volo sul Libano, hanno colpito un magazzino all'interno dell'aeroporto internazionale di damasco, dove erano giunto da poco un carico proveniente dall'Iran e, probabilmente, diretto agli Hetzbollah libanesi, come già avvenuto in casi precedenti, Nessuna notizia circa una reazione antiaerea incluso i missili russi S-400. Ovviamente Mosca non vuole aprire un nuovo e pericolosissimo fronte con Israele, sempre pronto a rispondere e in grado di creare grossi problemi alle forze di Mosca.
Il giorno 7, forze di Damasco hanno colpito posizioni delle Forze Democratiche Siriane, lungo l'Eufrate. Poche ore dopo, il giorno 8, è scattata la reazione delle forze statunitensi, con velivoli A/F-18 G statunitensi, dato che alle forze di Damasco era già stato fatto presente di evitare certi "errori".
Sembrano intanto rallentate le operazioni turche contro i territori sotto controllo kurdo nella Siria nord-occidentale.
La situazione sembra veramente caotica e non promette niente di buono. Forze di Damasco attaccano i kurdi in una zona mentre fanno passare dalle aree sotto il loro controllo i kurdi che vanno a combattere u turchi in un'altra zona. Mosca è in forte imbarazzo nello scegliere fra l'amicizia con Ankara e quella con Damasco, in palese urto. La situazione nel paese non promette niente di buono.

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