venerdì 9 febbraio 2018

A PROPOSITO DI CERTE COMMISSIONI
E DELL'URANIO IMPOVERITO
 
Ciclicamente  ritorna la questione dell'uranio impoverito e delle presunte conseguenze sui militari (e sui civili) italiani.
Noi vogliamo sottolineare un elemento, incontrovertibile. Se i proiettili all'uranio impoverito fanno male ai militari italiani, per brevi permanenze in aree dove sono stati utilizzati questo tipo di proiettili (che gli armieri statunitensi ad Aviano caricavano toccandoli con le mani mentre venivano inserite nel grande tamburo del cannone GAU-8 da 30x137 mm dei velivoli A-10) le popolazioni che vi soggiornano in permanenza, che mangiano frutti e verdure di quelle terre, dovrebbero avere conseguenze molto più pesanti, ricordando che il primo impiego di poche decine di questi proiettili, risale a Sarajevo nel 1994.
In televisione, anni or sono, ci è capitato perfino di vedere una cittadina di Belgrado che diceva di essersi malata di tumore per colpa di proiettili di quest tipo. Peccato che a Belgrado questo munizionamento non è mai stato utilizzato!
Ora si parla dell'amianto, che è un altra sostanza, utilizzata dai militari ma, fino ad alcuni anni or sono, in moltissimi ambienti civili, prima che ci si accorgesse dei rischi che costituiva. 
Se problemi vi sono stati, non riguardano l'uranio impoverito. Si era parlato di vaccini effettuati tutti in pochi giorni ma bisogna fare indagini adeguati.
Nella relazione si citano oltre 1.000 militari della Marina Militare, ma la Marina ha avuto relativamente pochi elementi sul terreno, per cui l'uranio impoverito è sganciato. E a tanti ignoranti ricordiamo che contro i talebani si utilizzano proiettili da 30 mm a carica esplosiva mentre quelli più costosi all'uranio impoverito sono riservati ai mezzi corazzati.
Il fatto che questa storia vada avanti, fra scienza  paranormale, impedisce di arrivare a conclusioni certe. E anche per i poligoni, come Capo Teulada, i costosi proiettili all'uranio impoverito non sono imputabili, perché non solo l'Italia utilizza penetratori per i pezzi anticarro con nocciolo al carburo di tungsteno ma in esercitazione neppure gli Stati Uniti sprecano questo tipo di munizioni, difficile e costoso da realizzare.



Nessun commento:

Posta un commento