DETTAGLI SULL'ABBATTIMENTO DEL SUKHOI RUSSO IN SIRIA
Siria, 04 febbraio 2018
Sono emersi alcuni dettagli circa l'abbattimento di ieri di un Sukhoi Su, 25 nei cieli della Siria nord-occidentale, mentre stava colpendo bersagli a terra.
Intanto è il primo velivolo di questo tipo ad essere abbattuto durante la guerra in Siria. Il Su.25 è un robusto bireattore, con una robusta protezione delle parti vitali e del pilota, nato per operare a bassa, con un potente armamento, una sorta di contraltare dei velivoli A-10 statunitensi.
Il pilota, ucciso a terra dopo che si era lanciato con il paracadute, era Roman Filipov, nato in Crimea e passato con l'Aeronautica russa dopo l'invasione del 2014. Le marche del velivolo erano RF-95486 e sulla deriva verticale vi era il numero 06, assegnato all'interno della squadriglia.
Solo il giorno prima fonti d'informazione vicine a Mosca avevano messo in rete un video in cui si vedeva un Su.25 mentre veniva preso di mira da cannoncini antiaerei. Un proiettile con spoletta di prossimità esplodeva nei pressi del velivolo ma senza recare danni apparenti. Il Su.25 si era fatta fama d'invulnerabilità. Il missile che lo ha colpito, probabilmente un SA-18, anche se non si esclude possa essere stato un SA-24 (magari proveniente dalla Libia), ha colpito direttamente uno dei due propulsori, causando però danni anche all'altro, in quanto il velivolo poteva tornare alla base anche con un solo motore in funzione.
La presenza di sofisticati missili antiaerei nelle mani di gruppi di miliziani, anche radicali, non solo preoccupa l'Aeronautica russa e quella siriana ma anche l'antiterrorismo mondiale, in quanto potrebbero, via questi gruppi, finire nelle mani di terroristi. Fino a poco tempo fa si era cercato, fra tutti i paesi (dagli USA alla Russia) di limitare la diffusione di queste armi , proprio perché non si voleva che finissero nelle mani di terroristi. Washington ha rimarcato di non aver fornito missili spalleggiabili a gruppi locali, incluso le Forze Democratiche Siriane. Del resto i vari gruppi dell'opposizione siriana reclamano queste armi perché continuamente attaccati dai velivoli avversari, spesso con gravi conseguenze anche per le popolazioni. Proprio in questi giorni i velivoli russi avevano colpito veicoli, anche civili, in questa zona, provocando vittime fra la popolazione.
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