SI E' PARLATO DI LIBIA
AL COPASIR E ALLA COMMISSIONE DIFESA
Ieri la questione Libia è giunta al COPASIR e alla Commissione Difesa della Camera, era l'ora visto l'importanza che quelle vicende hanno sull'Italia.
Si hanno scarse informazioni sulla discussione al COPASIR, che ha carattere di riservatezza, ma il primo ministro Conte ha ribadito i soliti concetti, parlando di un eventuale intervento militare italiano che, in ogni caso, è in corso da anni, in quanto l'Italia è l'unico paese straniero che ufficialmente schiera militari sul territorio libico, seppur non con ruoli di combattimento ma sanitari e di supporto alle unità navali libiche, tutte attività però in zone sotto il controllo delle milizie del GNA. Importante anche il dispositivo militare a largo della Libia e quello aeronautico, con anche le forze speciali pronte ad intervenire qualora sorgessero ulteriori problemi.
Da segnalare anche la virata in favore di Haftar degli Stati Uniti, per anni stranamente estranei (se non per la lotta contro Daesh) alle operazioni in Libia, dove invece in tanti sono intervenuti (Russia, Francia, Turchia e via proseguendo).
L'Italia si è attivata in ritardo davanti ai più recenti sviluppi ma chiaramente l'intenzione del Governo è di tenersi il più possibile alla larga da certi problemi, avendone già molti al suo interno.
Certo è contraddittorio che si escluda un intervento militare "se la sicurezza dei nostri ragazzi non sarà garantita", quando abbiamo già personale militare a Tripoli e Misurata. Ma forse non si tratta di "ragazzi" ma di persone più mature, a cui comunque mandiamo un grosso "in bocca al lupo", dato che sono in posizione delicata senza che in Italia se ne parli.
Certo è contraddittorio che si escluda un intervento militare "se la sicurezza dei nostri ragazzi non sarà garantita", quando abbiamo già personale militare a Tripoli e Misurata. Ma forse non si tratta di "ragazzi" ma di persone più mature, a cui comunque mandiamo un grosso "in bocca al lupo", dato che sono in posizione delicata senza che in Italia se ne parli.
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