martedì 14 gennaio 2020

Speciale Guerra in Libia 

SULLE PRESENZE STRANIERE IN LIBIA
Uno dei motivi di preoccupazione del conflitto in Siria, è il coinvolgimento di personale straniero, non solo in ruoli tecnici e di addestramento ma anche per le operazioni dirette. La Turchia è arrivata addirittura ad organizzare l'arrivo di miliziani siriani ai suoi ordini, già impegnati contro le forze di Assad.
Con il numero delle forze presenti in Libia (relativamente ridotto rispetto alla vastità del territorio), basta poco per modificare la situazione sul campo anche considerando la qualità delle truppe impegnate. Per esempio i ciadiani in genere sono buoni combattenti, specialmente in condizioni desertiche.
E' risaputo che con i nazionalisti vi sono consiglieri e istruttori di vari paesi, che gestiscono alcuni apparati più sofisticati, come i droni più grandi, i velivoli e l'antiaerea. Con loro anche i contractors della russa Wagner, pedina di varie operazioni russe.
Sull'altro fronte troviamo soprattutto turchi e ora i loro alleati delle milizie siriane. Altre componenti, come personale del Ciad e dal Sudan gioca su più piani e ricordiamo quando Gheddafi arruolava nel 2011 volontari africani pagandoli bene (i nostri TORNADO distrussero, con missili STORM SHADOW, un camper dove venivano pagati). In Libia vi sono centinaia di migliaia di emigrati africani ma i libici non si fidano di dare a loro delle armi, visto anche i rapporti esistenti.
Il crescente impegno turco sta provocando anche una reazione ostile, dato il duro passato coloniale.  Questa politica sta provocando anche una reazione decisa da parte di Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi e via proseguendo, che di ritorni all'impero ottomano non vogliono sentir parlare. E visto come si muove il regime di Erdogan, ora vi è una reazione anche cipriota e greca, coinvolti, insieme ad Egitto e Israele, anche in questioni circa le acque del Mediterraneo orientale, dove Erdogan ha dimostrato di avanzare pretese molto ampie, puntando allo sfruttamento dei suoi fondali, dove stanno venendo alla luce grossi giacimenti di idrocarburi.

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