lunedì 3 settembre 2018

REPARTI DI MISURATA SI SCHIERANO SULLA 
CIRCONVALLAZIONE DI TRIPOLI


Uomini e mezzi (ruotati) provenienti da Misurata, si sono schierati lungo la Ring Road a Tripoli, per fermare i combattimenti, scontrandosi con elementi della 7a Brigata che stava avanzando  verso il centro cittadino.
La situazione in città rimane decisamente confusa e colonne mobili si fronteggiano a colpi di mitragliatrice e cannoncini. Forse Sarraj si salverà anche questa volta ma non vi è dubbio che la sua presidenza è estremamente debole. I governi italiani con Renzi e Gentiloni lo avevano appoggiato ma la cosa non ci ha mai convinto, proprio per la debolezza intrinseca dell'uomo, in una realtà fatta di innumerevoli milizie armate, non di rado alla ricerca di profitti diretti.
Salvini ha escluso un intervento armato in Libia ma i nostri militari sono già in Libia, per esempio a Misurata, oltre che a Tripoli. Salvini ha criticato l'attivisnmo francese in Libia ma a nostro avviso va criticato l'immobilismo di altri e dell'Europa in buona sostanza, incapace da molti anni di fare qualcosa di concreto per stabilizzare il paese in mano, in diverse sue parti (ad iniziare da Tripoli) di varie milizie, tanto che si era sviluppata anche la presenza di Daesh, ora ridotto a piccoli nuclei nel deserto. L'Italia dovrebbe essere molto attiva svolgere ben altro ruolo rispetto all'attuale, per i motivi che ripetiamo da molto tempo.
Sicuramente la Francia sta spingendo sulla figura del generale Haftar, tanto che forze speciali francesi sono in Cirenaica per combattere i gruppi integralisti. Forse bisognerebbe avere un ruolo più incisivo nel paese ma, per esempio, nei servizi sui combattimenti a Tripoli nessuno ha citato la nostra presenza a Misurata, mantenuta a bassissimo profilo, senza che mai sia stato concesso ad un giornalista di visitarla. 
A nostro avviso è stato un errore dei governi precedenti puntare tutto su Sarraj, escludendo la componente che fa capo ad Haftar e che controlla la maggioranza del paese. Altri sono stati più accorti, dato che non importa essere dei grandi esperti per capire che dietro al Parlamento di Tobruch vi sono paesi come l'Egitto, l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e altri, fra cui anche la Francia.

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