mercoledì 22 agosto 2018

LOTTA ALL'INTERNO DELLE  
MILIZIE SCIITE IN IRAQ

L'Iran tenta di prendere il controllo dell'arteria principale che collega la capitale alla Siria, con evidenti fini strategici. Non è sicuramente un caso che nel mese di agosto sono esplosi sei depositi di armi e munizioni di una brigata di sciiti iracheni che non è però controllata dall'Iran. Non è assolutamente possibile che sia un caso anche perché circola la voce che l'Iran voglia assicurarsi un collegamento terrestre con la Siria.
Vi sono altri elementi di scontro registrati in questi anni, dove la componente sunnita irachena è in grave difficoltà perché una parte della medesima si era schierata con Daesh, specialmente mentre risultava vittorioso. 
L'Iran porta avanti da anni una precisa strategia, sotto varie forme, con pochi che si rendono conto di quanto pericoloso possa essere. L'Iran è massicciamente coimnvolto nella guerra nello Yemen, in Iraq, in Siria e a Gaza, solo per fare alcuni esempi. Il regime integralista iraniano può contare su potenti alleati nel mondo, dalla Russia di Putin fino alla benevola valutazione da parte di diversi paesi europei, Italia inclusa, sempre per motivi di tipo economico. Non per niente la Merkel si è detta contraria al ripristino delle sanzioni contro questo paese, come deciso da Trump. La Russia appoggia fortemente il regime e sta fornendo armi moderne, incluso i missili antiaerei S-400.

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