domenica 31 gennaio 2021

DISORDINI IN LIBANO

 

Negli ultimi giorni vi sono stati forti disordini nel Libano settentrionale, in particolare a Tripoli. La Polizia ha calcolato che sono state lanciate 600 bottiglie incendiarie e 16 bombe a mano, giusto per dare la misura della situazione.

Le proteste, come in altre parti del paese, riguardano sempre le difficili condizioni di vita legate alla crisi economica.

 

 

PROTESTE IN RUSSIA CONTRO IL REGIME

 

In ben 40 città russe si sono tenute proteste contro il regime di Putin, conclusesi con migliaia di arresti e fermi. Si chiede a gran voce il rilascio di Alexej Navalny, il leader dell'opposizione reduce da cinque mesi di cure in Germania dopo un gravissimo tentativo di avvelenamento.

Nonostante la dura repressione, che ha indotto alla protesta anche l'Unione Europea, le proteste stanno andando avanti e vedono i giovani in prima fila.

Proseguono anche le proteste in Biellorussia, sempre contro l'oligarca al potere, guarda caso appoggiato da Putin.

ATTACCO TERRORISTICO A MOGADISCIO

 

Nel pomeriggio un gruppo di terroristi di Al-Shabab ha attaccato l'hotel AfricHotel di Mogadiscio, nei pressi del 4° Chilometro. Si sono aperti la strada con una macchina carica di esplosivo, per superare i controlli iniziali. Si sono accesi dei combattimenti con le forze di sicurezza e gli assalitori dovrebbero essere stati tutti eliminati. Per ora un primo bilancio parla di sei vittime oltre ai terroristi. 

Probabilmente il gruppo integralista in questo modo voleva vendicare l'eliminazione in questi giorni di uno dei suoi capi. 

ATTACCO AEREO NELLA SIRIA ORIENTALE

 

Velivoli non identificati, ma probabilmente israeliani, hanno colpito la scorsa notte bersagli legati alle milizie iraniane operanti nella Siria orientale. Obiettivo dell'attacco sono stati alcuni veicoli che trasportavano materiali provenienti dall'Iraq e prima ancora dall'Iran. Si tratta del quarto attacco di questo tipo nel mese di gennaio, la conferma che Israele non vuole permettere l'installazione di forze iraniane e di milizie controllate dall'Iran, in Siria.  

Intanto, a dieci anni dall'inizio del conflitto, proseguono, seppur su scala relativamente ridotta, gli scontri fra le varie componenti senza che neppure si profili una soluzione con qualche prospettiva mentre il paese rimane devastato. 

sabato 30 gennaio 2021

INTERCETTATO UAV DIRETTO IN ARABIA SAUDITA

 

Proseguono gli atti ostili della milizia houthi, appoggiata dall'Iran, contro l'Arabia Saudita. L'ennesimo velivolo teleguidato di concezione iraniana è stato lanciato verso l'Arabia Saudita ma le difese antiaeree lo hanno intercettato.

Probabilmente la coalizione araba  si appresta ad inviare un messaggio chiaro alle milizie houthi e ai loro alleati iraniani, per porre fine al conflitto, visto che la trattativa non ha dato i risultati sperati. 

AFGHANISTAN: LA FOLGORE SOSTITUISCE LA JULIA

 

Dopo i previsti sei mesi, la Brigata Paracadutisti FOLGORE ha dato il cambio alla Brigata Alpini JULIA nella base di Camp ARENA a Herat. Ovviamente ci riferiamo ad elementi del comando e ad elementi di un reggimento dell'arma base, in quanto i numeri si sono decisamente contratti in questi anni e ora si tratta di un'operazione non di combattimento ma di addestramento e appoggio. 

Alla cerimonia del TPA ha partecipato il ministro della Difesa Guerini che ha sottolineato i problemi di questi tempi di pandemia, giunta anche in terra afghana, una situazione molto difficile visto le modeste risorse sanitarie disponibili.

La situazione nella regione è relativamente calma anche se non mancano i punti critici e il 207° Corpo d'Armata di Kabul non ha i mezzi sufficienti per incrementare il livello di sicurezza, specialmente nelle aree più remote. Comunque prosegue anche l'attività in favore della popolazione e a Herath la situazione rimane buona. 

venerdì 29 gennaio 2021

 ATTO SCONSIDERATO CONTRO L'ARABIA SAUDITA


Con un gesto gravissimo il governo che dovrebbe trattare solo l'ordinaria amministrazione (visto la situazione politica attuale), ha bloccato la fornitura di ulteriori equipaggiamenti militari italiani all'Arabia Saudita. Il motivo scatenante è strettamente legato anche al fatto che Matteo Renzi (nel suo incredibile "anglo-fiorentino") ha intervistato il principe ereditario saudita, ricavandone un buon utile.

Davanti a bande di rincoglioniti, residui catto-comunisti e gente che non ha la minima idea di come funziona il mondo, che si cullano in sogni puerili che, guarda caso, non preservano affatto il mondo dai conflitti, si fanno scelte catastrofiche. Anzi, finiscono per peggiorare la situazione come si è visto in Libia.

Queste "anime pacifiste", gente che poi non esita a prevaricare gli altri con mezzi poco democratici, hanno le loro idee e vorrebbero condizionarci tutti, piegando a scelte sconsiderate. Ora basta. Vorremmo sapere se sanno che pochi giorni fa un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato nei cieli della capitale saudita, ultimo di centinaia di armi, di costruzione sostanzialmente iraniana, lanciate contro bersagli palesemente civili in Arabia Saudita. Vorremmo chiedere a certi soggetti se i civili sauditi, in quanto facente parte di un paese "ricco" abbiano meno diritti che non altri cittadini del mondo, seguendo retro-pensieri che hanno condizionato decenni di vita italiana. Per non parlare del ruolo iraniano in questa come in altre guerre. I sauditi troveranno quello che serve per la difesa del loro paese da qualche altra parte, noi perdiamo un collegamento importante in campo internazionale ma in compenso rimaniamo vicini al dittatore Maduro e ad una sfilza di altri satrapi, ad iniziare dal regime comunista cinese.

martedì 26 gennaio 2021

MISSILE INTECETTATO SU RYADH

 

Un missile PATRIOT ha intercettato un missile balitico diretto verso  la capitale saudita, distruggendolo. Erano molti mesi che le milizie houthi non lancavano attacchi di questo tipo contro la capitale saudita. Si tratta di un gesto che porterà sicuramente a delle ripercussioni, facendo ritardare il piano di pace, già in difficoltà nel conflitto nello Yemen.

lunedì 25 gennaio 2021

ATTACCO A VEICOLO DELL'AMBASCIATA DI KABUL

 

Alle 07,35 di oggi, ora locale, un veicolo LAND CRUISE appartenente all'Ambasciata italiana a Kabul, ha subito un attacco con un ordigno magnetico. L'esplosione ha causato danni al mezzo ma non ci sono feriti. Probabilmente il mezzo era blindato e ha resistito all'esplosione. 

giovedì 21 gennaio 2021

PRESSIONI SU BIDEN PER LA REVOCA DELLA DESIGNAZIONE DI TERRORISTI AGLI HOUTHI

 

Meno di una settimana fa, in un ultimo colpo di coda sulla questione medio orientale, Trump aveva autorizzato la designazione degli Houthi come gruppo terrorista. 

La decisione rappresenta l'ennesimo tentativo di consolidare l'appoggio alla coalizione formatasi intorno all'Arabia Saudita che combatte le milizie Houthi in Yemen. La controversa natura di un conflitto che va avanti da oltre sei anni e che ha causato una catastrofe umanitaria e di cui una risoluzione in tempi brevi appare improbabile data la sostanziale stagnazione sul campo, aveva già causato numerose perplessità nella comunità internazionale. 

L'amministrazione Trump si è sempre dimostrata inamovibile sul suo supporto all'Arabia Saudita, ma la nuova presidenza Biden, vista la pressione di molti governi alleati e di alcune organizzazioni internazionali, potrebbe rivedere l'entità dell'impegno americano nel conflitto. Sicuramente si tratta di una delle prime sfide di politica internazionale che il nuovo presidente dovrà affrontare.  

ATTENTATO SUICIDA A BAGHDAD

 

Due attentati suicidi in un mercato di Baghdad hanno causato    32 vittime e 110 feriti, di cui 36 gravi.  

Entrambi gli attentatori erano equipaggiati con cinture esplosive. La prima esplosione è avvenuta alle 10 ora locale, mentre la seconda ha atteso l'arrivo di polizia ed ambulanze facendosi esplodere a ridosso dei soccorritori. 

Questo tipo di attacchi terroristici, prima comuni non solo nella capitale ma in tutto il paese, si sono drasticamente ridotti da quando l'Isis è stato sconfitto sul territorio iraqeno. L'ultimo attentato di questo tipo risale infatti al gennaio 2018. 

Sebbene non ci siano state ancora rivendicazioni del gesto, si sospetta che i responsabili possano essere uno degli spariti gruppi dello Stato islamico sopravvissuti e che ancora conducono operazioni in Iraq.

 

lunedì 18 gennaio 2021

DISORDINI IN TUNISIA

 

Da sei giorni si stanno ripetendo disordini in Tunisia. Il problema è legato alla grave crisi economica, acuita dalla pandemia che ha interrotto i flussi turistici. A dieci anni dalle rivolte del 2011, ancora non si è trovato un punto di stabilità proprio per il perdurare dei problemi economici.

Ricordiamo che per l'Italia la Tunisia ha grande importanza e che nel paese opera una missione militare italiana che aiuta nella lotta ai gruppi integralisti, senza dimenticarci il problema dell'immigrazione clandestina. 

DRONI USA DISTRUGGONO RADIO IN SOMALIA

 

Per la seconda volta in cinque giorni, velivoli teleguidati hanno colpito una stazione radio a Tayeglow circa 400 km a nord di Mogadiscio. La radio veniva utilizzata per trasmissioni di propaganda verso la popolazione, favorendo il loro proselitismo.

Gli attacchi sono avvenuti nei giorni in cui le truppe statunitensi si stanno ritirando. Restano solo alcuni elementi e dei contractor mentre altre forze rimaranno a Gibuti e in Kenia, pronti a lanciare nuove azioni, oltre che su unità in mare, davanti alle coste somale, impiegate anche contro i pirati.  

ANCORA DRONI HOUTHI CONTRO I SAUDITI

 

 L'antiaerea saudita ha intercettato altri tre droni lanciati dalle milizie houthi e diretti contro il territorio saudita. Nonostante i vari accordi proseguono queste azioni che sicuramente non tranquillizzano la regione. Preoccupa poi sempre l'impiego di mine nel mar Rosso, dirette ad insidiare i traffici internazionali, secondo una strategia praticata da 40 anni dal regime iraniano, vale a dire da quando attaccava i traffici nel Golfo.

domenica 17 gennaio 2021

UCCISE DUE DONNE GIUDICE IN AFGHANISTAN

 

Due donne che facevano parte della Corte Suprema afghana sono state uccise la mattina del 17 gennaio a Kabul. Le due donne si trovavano sulle stesso mezzo, non protetto, che le stava portando al lavoro. I talebani hanno negato di essere responsabili dell'azione e in effetti si potrebbe trattare di qualche altro gruppo integralista.

Intanto le forze di Kabul stanno portando avanti varie attività nel paese, utilizzando anche i mezzi aerei, avendo ottenuto dei successi. 

sabato 16 gennaio 2021

 L'EGITTO SI IMPEGNA NEL SAHEL

 

Per contrastare l'espansionismo turco e le formazioni integraliste, l'Egitto ha deciso di accrescere l'impegno in cinque paesi africani del Sahel, vale a dire Ciad, Niger, Repubblica Centroafricana, Mali e Mauritania. Le Forze Armate de Il Cairo hanno una consistenza tale da consentire impegni di questo tipo, dando supporto e fornendo addestramento alle forze di sicurezza locali, in genere piccole e mal equipaggiate. In questo modo sarà meglio controllata anche l'enorme fascia desertica dove si muovono i gruppi integralisti, inclusi quelli che operano in Libia.

RIPOSIZIONATI GLI IRANIANI IN SIRIA

 

Dopo il recente attacco aereo a Deir-ez-Zor, che ha causato almeno 57 vittime, le truppe iraniane si stanno trasferendo e mimetizzando. In questi due anni di attacchi israeliani, gli iraniani hanno perso centinaia di uomini, inclusi molti ufficiali, a cui vanno aggiunti i caduti nei combattimenti contro le forze ribelli.

Sembra che l'ultima incursione israeliana, sia stata condotta con velivoli F-35 che non vengono rilevati dai radar siriani, permettendo attacchi di sorpresa anche dopo lunghi voli di penetrazione. 

mercoledì 13 gennaio 2021

L'ATTACCO AEREO IN SIRIA

 

Ampliando quanto già scritto, le informazioni di cui disponiamo indicano come i velivoli (probabilmente israeliani) che la scorsa notte hanno colpito obiettivi nella Siria orientale, hanno centrato bersagli anche a Dei-en-Azoz, facendo diverse vittime, sembra non solo iraniani ma anche di altri paesi, appartenenti sempre a gruppi radicali. Le prime informazioni riferiscono di 57 vittime fra i miliziani, un numero decisamente alto. Il confronto fra Israele e Iran in Siria, prosegue mentre i russi sistematicamente non fanno intervenire i propri sistemi missilistici antiaerei che, in ogni caso, sono schierati lontano dai bersagli.

martedì 12 gennaio 2021

COLPITI IRANIANI IN SIRIA

 

Nel giro di poche ore ci sono stati due attacchi contro le posizioni iraniane in Siria, a ridosso con la frontiera irachena, una zona altamente strategica. Potrebbe trattarsi di velivoli israeliani, impegnati da tempo contro gli iraniani nelle zone sotto il controllo di Damasco. Non si hanno notizie circa i danni inflitti ed eventuali perdite. 

lunedì 11 gennaio 2021

ONDATA DI ARRESTI A HONG KONG

 

Approfittando anche del fatto che il mondo è in tutt'altre faccende affaccendato, il regime di Pechino stringe la repressione a Hong Kong, facendo una serie di arresti anche fra figure di rilievo dell'opposizione. In carcere sono finiti avvocati, imprenditori e via proseguendo, avendo come obiettivo di colpire il cuore dell'opposizione.

Qui non si scherza, niente "sciamani" e Batman ma vecchi sistemi repressivi, davanti a cui l'Europa è immobile. Almeno gli Stati Uniti hanno riaperto gli scambi commerciali con la Repubblica di Cina, ben sapendo quanto la cosa faccia piacere a Pechino.

 

 

domenica 10 gennaio 2021

 ARRESTATO "LO SCIAMANO" E ALTRI

 

Dopo l'intrusione a Capitol Hill ora arriva il conto. Sono stati arrestati sia il presunto Jack Angeli (in realtà si chiama Jacob Antony Chansley ma forse, dando un falso nome sperava di non essere mai trovato dall'FBI....!) che quello seduto nello studio della Pelosi e quello che (come resistere!) sorridente si allontanava con un leggio in legno dal Senato.

Pensavamo che "lo sciamano", accortosi  di essersi messo un filino troppo in vista in una cosa che presentava "alcuni punti critici sotto l'aspetto legale", si fosse trasformato, forte dei suoi poteri magici,  in cactus o in falco per eludere le ricerche. Forse pensava che senza le corna e i colori di guerra, sarebbe passato inosservato. Lo immaginavamo in Russia o in Corea del Nord e invece non ha fatto in tempo e ora è proprio nei guai. In mano, durante l'irruzione, aveva pure una lancia, tipica arma dei golpisti, da alcuni preferita ai pugnali che furono fatali a Giulio Cesare. Batman per ora è sempre a piede libero ma le indagini non dovrebbero essere difficili dato che tutti fotografavano tutto. Intanto è stato sospeso l'agente che ha ucciso una dimostrante mentre, incredibilmente, non si hanno notizie precise sulle cause che hanno condotto alle altre 4 morti, fra cui quelle di un agente. Non crediamo che sia stato ucciso in modo cruento altrimenti sarebbe stato reso pubblico. Altro elemento veramente inconsueto per una cosa avvenuta in diretta mondiale.

Ma siamo proprio certi che i pericoli alla democrazia vengono da questa autentica Armata Brancaleone (simile anche negli aspetti esteriori) e non da altre parti? A noi, oltre a certa impreparazione di chi dovrebbe difendere la sicurezza di un paese che di nemici ne ha diversi, ci fa più paura chi, senza avere look alla "Attila flagello di Dio", controlla l'informazione, e la gestisce come sembra più consono al suo volere e ai suoi interessi.

Addirittura si cercano emuli italiani, accusando una consigliera comunale di FdI di voler emulare lo sciamano più famoso della galassia ( e presto il più condannato), solo perché aveva un colbacco in testa e una maglietta a stelle e strisce. A tutte le sinistre mondiali farebbe comodo avere come nemico uno sciamano che bussa alle porte del parlamento urlando sproloqui. Una volta facevano paura "i colonnelli" e i caudilli alla Pinochet (quasi Pol Pot o Breznev fossero illuminati politici) ma oggi anche gli sciamani, con misteriose potzioni e riti esoterici, possono far scattare l'indignazione dei "democratici", lesti magari a far spregio della libertà in nome di valori superiori che poi sono connessi al loro potere.

B-52 E VELIVOLI SAUDITI SUL GOLFO

 

Il Ministero della Dfesa saudita ha rilasciato un filmato in cui si vedono due B-52 statunitensi in volo con una formazione di velivoli sauditi, F-15 e F-16, in volo sul Golfo. Si tratta di una prima assoluta, un messaggio diretto all'Iran. I velivoli sauditi sono in formazione compatta e gli F-15 sono nella versione biposto d'attacco.

I sauditi sembrano aver risolto, almeno in parte, i problemi con in Qatar, con cui eran sorti dei contrasti, ricompattando il fronte che si oppone alle mire espansive iraniane, aventi risvolti anche religiosi.

sabato 9 gennaio 2021

 ATTACCO AD AUTOBUS IN SIRIA


Un autobus che trasportava militari e civili sulla strada che da Raqqa porta a Damasco, è stato attaccato da miliziani di sash. Il bilancio è pesante dato che si contano 13 militari di Damasco uccisi così come una ragazza di 13 anni. Questo nuovo attacco conferma che Daesh mantiene sempre operative in Siria le sue cellule che, nelle ultime settimane, hanno sferrato diversi attacchi nella Siria centrale ma non solo.

LIBIA: TENSIONE A SABHA

 

Tensione a Sabha nel Fezzan libico occidentale, dopo i combattimenti dei giortni scorsi per il controllo di questa importante località. Bisogna ricordare che con i mezzi fuoristarda oggi disponibili, sono possibili profonde incursioni in questo territorio immenso, presidiato in modo molto rado, dove oggi esistano diverse starde asfaltate, in luogo delle piste dell'epoca della II Guerra Mondiale.

Le forze del Governo di Accordo Nazionale sono andate all'attacco ma sembrano essere state bloccate dai reparti nazionalisti a cui sono giunti rinforzi per mantenere il controllo di questo nodo stradale dove si trova anche un importante aeroporto. 

VITALY MARKIV ASSOLTO

 

Il sergente della Guardia Nazionale ucraina Vitaly Markiv è stato assolto, in corte d'assise d'appello, dall'accusa di aver ucciso un fotoreporter italiana, durante combattimenti alla periferia di Slaviansk, nel Donbas, nel 2014.

L'accusa era per lo meno generica e ca corte d'assise di I grado si era rifiutata di recarsi sul posto. Markiv era stato accusato principalmente per il fatto che lui si trovava sulla collina subito a sud di Slaviansk, su cui si trova un alto ripetitore televisivo, al centro di violentissimi combattimenti. Noi che sul posto ci siamo stati, a differenza della corte, possiamo divrvi che la collina è molto vasta e tondeggiante. Non solo dal punto dove si trovava Markiv non si vedeva il punto dove il giornalista e l'interprete sono stati colpiti ma vi era quasi 2 km di distanza. I due comunque furono colpiti da bombe di mortaio che, in quei frangenti, venivano tirati dalle parti in grande numero. 

Chi pratica i fronti sa bene che si tratta di situazioni frequenti in zoa di combattimento e nessuno mirava specificatamente all'inviato e al suo interprete; tantomeno Markiv che era armato di Kalashnikov e non poteva colpire i due. Purtroppo frequentare certi teatri a questi e altri rischi. markiv era in contatto telefonico con giornalisti italiani i quali lo riferirono, dando un nome alla magistratura che, quando Markiv venne in Italia, lo fecero arrestare.

L'assoluzione è avvenuta il 3 novembre scorso ma, per la situazione complessiva, ci era sfuggita. 

MISSILI IRONE DOME AD EILAT

 

Israele ha schierato sistemi missilistici antimissili e antirazzo IRN DOME intorno ad Eilat, la città che rappresenta il suo piccolo affaccio sul Mar Rosso. Si temono attacchi missilistici iraniani ma non si escludono che gruppi terroristici integralisti che operano nel Sinai tentino un'azione clamorosa.

Intanto nel porto è giunto un sottomarino della Marina Israeliana, una presenza insolita. Non è escluso che il battello sia destinato ad una crociera a largo delle coste iraniane, in quanto questi battelli dispongono di lanciatori per missili da crociera. 

giovedì 7 gennaio 2021

 SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO A WASHINGTON

 

Dopo i gravi disordini di ieri, che hanno portato i dimostranti ad arrivare fin dentro l'aula del Senato, oggi la situazione sembra sotto controllo anche se resta della tensione anche perché è stata uccisa una donna di 35 anni.

Lasciamo perdere chi urla al tentato colpo di stato. I casi sono due chiaramente. O i diostranti, che volevano protestare, sono letteralmente rotolati dentro Capitol Hill, non aspettando una mancanza di resistenza clamorosa (salvo il colpo che ha ucciso la donna), oppure si è trattato di un "trappolone" perché è incredibile che una struttura come quella, che dovrebbe essere ultra protetta, diciamo subito dopo i siti nucleari, sia "capitolata" in questo modo. In tanti dicono che i manifestanti erano "armati". Noi abbiamo visto tanta gente che era armata di telefonino e faceva delle foto. Qualcuno aveva abbigiamenti di "tipo militare" ma di gente strana non ne mancava, incluso quel signore che indossava un cappello di pelliccia con le corna e sembrava richiamare un antico capo indiano. Ora se gli Stati Uniti rischiano la democrazia per la presenza di certi elementi viene da pensare. E fa pensare anche il fatto che Facebook abbia bloccato il video di Trump dove il presidente ancora in carica, seppur molto polemico, faceva un appello perché la manifestazione finisse.

Ricordiamo che la Polizia è sotto controllo del sindaco (una signora democratica) mentre la Guardia Nazionale dipende dai governatori.

Colpisce che la Polizia (ma a Capitol Hill vi erano anche molte "guardie private"), in genere non troppo morbida, non sia stato in grado di bloccare uno scalone o dei corridoi. Sembrava non ci fosse un piano di sicurezza e i diostranti non aggredivano chi presidiava la struttura, generando una situazione veramente strana.

mercoledì 6 gennaio 2021

GRUPPI DI CONTESTATORI ALL'INTERNO DEL 

SENATO STATUNITENSE: UNA DONNA UCCISA

 

Nel tardo pomeriggio del 6 gennaio, gruppi che contestavano la legittimità delle recenti elezioni statuinitensi, sono riusciti ad entrare all'interno del Senato di Washington, mentre era in corso una seduta in cui si dovevano per ratificare l'esito delle elezioni. Incredibilmente i dimostranti sono riusciti ad entrare all'interno dell'edificio, evidentemente con grossi problemi di sicurezza. Si è parlato di persone armate e di "miliziani" ma le immagini mostrano persone non particolarmente organizzate. Per ora si ha notizie di un dinostrante ferito da colpi di armi da fuoco. Forniremo ulteriori aggiornamenti mentre Trump ha fatto un appello alla calma mentre non ci sembra che i dinostranti abbiamo aggredito le forze di polizia, tanto che pochi elementi sono riusciti, senza far uso della forza, a allontanare i dimostranti. Certo alcuni sembrano più dcisi e assediano l'edificio che non ha neppure le finestre del primo piano con sbarre o vetri anti sfondamento. 

Intanto è stato decretato il coprifuoco nella capitale dalle 18.00 ora locale. 


AGGIORNAMENTO DELLE 22.00

Alle 15.30 ora di Washington sono giunti rinforzi della polizia, in tenuta anti sommossa. Si sono schierati introno all'edificio senza grossi problemi e la massa dei dimostranti non sembra ostile. Alcuni di loro sono effettivamente riusciti ad entrare nell'aula, sgomberata in precedenza. Ora si procederà alla ricerca degli estranei penetrati nell'edificio. Sicuramente si tratta di un fatto molto grave ma non ci sembra una "insurrezione" come titolato da qualche televisione.

 

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 02.00

La donna colpita all'interno del senato da un poliziotto, è morta dopo il trasporto all'ospedale.

Con l'arrivo di ulteriori rinforzi di polizia, la situazione sembra tornata alla normalità e le camere riunite fra poco dovrebbero terminare la procedura che era stata interrotta.

Tutt la vicenda sta avendo ripercussioni notevoli e le accuse si sprecano anche se parlare di un tentativo di colpo di stato è ridicolo. Forse i dinostranti non speravano neppure di potersi avvicinare all'edificio, incontrando una resistenza sostanzialmente scarsa visto anche le poche forze schierate.

martedì 5 gennaio 2021

OLTRE 20 MILIZIANI UCCISI IN MALI

 

Dopo che in due attentati sono stati uccisi cinque militari francesi in Mali, l'Aeronautica francse ha lanciato alcune sortit che hanno portato all'uccisione di oltre 20 miliziani integralisti.

Per risolvere quest problema che investe vari paesi del sahara, occorre che, finita la pandemia, sia lanciata una grande operazione internazionale che, partendo da un paese (noi consigliano il Niger) colpisca inmodo adeguato i gruppi integralisti. Fondamentale è il ruolo dell'intelligence e dei velivoli che ancora oggi sono pochissimi rispetto all'immensità del territorio. Oltre che i militari e i poliziotti dei paesi investiti dall'azione, si potrebbero utilizzare militari di paesi africani, come quelli del Chad, che hanno esigenze logistiche minori e hanno modi di operare superiori rispetto ad altri.

lunedì 4 gennaio 2021

RIBELLI OCCUPANO CITTA' NELLA RCA

 

Forze ribelli hanno conqustato il 3 gennaio la città di Bangassou, nella Repubblica centro Africana, situata  sulla frontiera con la Repubblica Democratica del Congo, a 750 km a oriente Bangui, la capitale, situazta lungo il fiume Mbomou, che segna il confine con il Congo. Le forze governative che la difendevano si sono rifugiate nella vicna base della missione ONU che opera nel paese. La situazione è molto delicata

In questi giorni è in corso lo scrutino per le elezioni presidenziali, svoltesi alla fine di dicembre.  Russia e Ruanda stanno inviando rinforzi per sostenere le forze governative, in evidente difficoltà. Il campo ONU si trova a nord della città, a ridosso dell'aeroporto, una semplice pista a fondo naturale, con pochissime infrastrutture.

I ribelli sono di ispirazione musulmana e affrontano una coalizione formata da cristiani, un motivo certo non nuovo. Il conflitto attuale è in corso dal 2012 e in passato la missione ONU ha visto anche la presenza di militari italiani. 

domenica 3 gennaio 2021

ALTRI DUE MILITARI FRANCESI UCCISI IN MALI

 

Il 3 gennaio due militari francesi del contingente BARKANE sono rimasti uccisi quando il loro veicolo blindato leggero VBL è stato investito dall'esplosione di un IED. Un terzo militare è rimasto ferito. Tutti appartenevano al 2° Reggimento Ussari. Il 30 dicembre a cadere erano stati tre militari, anche loro su un VBL, veicolo oramai del tutto superato per questo tipo d'impieghi. Una delle due vittime è una soldatessa di 33 anni. Il numero complessivo delle vittime dell'Operazione BARKHANE (iniziata nel 2013) sale a 55, con un aumento negli ultimi mesi.

Il problema è che la Francia utilizza ancora molti vecchi veicoli blindati, come i piccoli VBL e i trasporto truppa 4x4 VAD, non protetti a sufficenza contro gli ordigni come gli IED e le mine anticarro. Probabilnebte sarà accellerato il programma per munire i militari francesi di veicoli GRIFFO e SERVAL, meglio protetti e più moderni.

 

 

 

sabato 2 gennaio 2021

ATTACCO IN NIGER

 

 Un villaggio nella parte occidentale del paese, non lontano dal confine con il Mali, è stato attaccato da miliziani integralisti. Le prime frammentarie notizie parlono di circa 70 vittime. La nuova tragedia indica come sia sempre più importante un deciso intervento internazionale per proteggere la popolazione, spesso esposta all'attacco di formazioni integraliste che si muovono a cavallo del confine. Il Niger è un paese molto vasto con forze di sicurezza limitate, che non possono per ora sostenere questi compiti anche per la mancanza di equipaggiament adeguati. Un aiuto iternazionale più forte dell'attuale, potrebbe costituire un apporto importnate per la stabilizzazione. 

ATTACCO CONTRO I TURCHI IN SOMALIA

 

Un attentatore suicida si è fatto esplodere con la sua moto contro un gruppo di lavoratori turchi nei pressi di Mogadiscio. Il bilancio è di cinque feriti di cui uno grave. Ricordiamo che Ankara ha in Somalia la più grossa missione all'estero, con una grande base fin dal 2017. Del resto i turchi erano presenti nel paese già nel 1993, all'epoca di RESTORE HOPE. Impressionante è anche l'ambasciata che hanno realizzata a Mogadiscio.

I militari turchi si occupano dell'addestramento delle forze locali e stanno realizzando alcune opere civili con l'apporto di ditte civili.  

 

 

venerdì 1 gennaio 2021

IMBOSCATA NEL SUD DELLA SIRIA

 

Un colonnello  e cinque militari di scorta, tutti appartenenti alla 4a Divisione, sono stati uccisi in una imnboscata che ha riguardato il veicolo su cui si stavano spostando, nell'area di Daraa, nella Siria meridionale. Questa volta la responsabilità non è di Daesh ma di un altro gruppo dell'opposizione armata che opera in questa parte del paese, tornata sotto il controllo di Damasco da un paio di anni ma dove ancora vi sono episodi di questo tipo. 

 

MISSILI ISRAELIANI SULLA SIRIA

 

Alcuni iraniani e un militare siriano sono morti in un attacco aereo con missili portato a termine nell'area di Damasco nella notte fra il 29 e il 30 dicembre. Gli israeliani sembano fermamenti decisi a non far installare iraniani o loro alleati libanesi (Etzbollah) in Siria, avendo lanciato decini di attacchi. L'antiaerea siriana sembra non essere in grado di contrastare queste azioni.