mercoledì 31 marzo 2021

STATO DI EMERGENZA IN MOLDAVIA

 

In Moldavia è stato proclamato lo stato di emergenza per 60 giorni. Il paese è alla prese con il COVID 19  contro cui ha risorse molto limitate. 

SVENTATO COLPO DI STATO IN NIGER

 

La situazione in Niger permane delicata. Le fonti ufficiali hanno reso noto che il 31 marzo sarebbe stato sventato un colpo di stato, due giorni prima che il nuovo presidente eleto, Bazoum, prendesse ufficialmente possesso della carica. Nella capitale si sono sentiti colpi di armi da fuoco e vi sono stati alcuni arresti.

 M-60 TURCHI AL GNA LIBICO


Vi sono evidenze fotografiche che evidenziano come al GNA libico siano giunti carri di origine statunitense M-60. I carri provengono sicuramente dalla Turchia che ne possiede un grosso numero (M-60 A1 e A3). Sembra che siano giunti anche lanciarazzi campali turchi da 122 mm. Ovviamente tutte queste armi non servono a tranquillizzare la situazione nel paese. Fino ad oggi in Libia avevano operato solo carri di modello sovietico (T-55, T-62, T-72).

MOZAMBICO: SI COMBATTE ANCORA A PALMA 

 

Il governo di Maputo ha comunicato di aver ripreso il controllo della città di Palma (75.000 abitani, stimati), la città costiera della parte  più settentrionale del paese, attaccata da gruppi di miliziani integralisti musulmani. Secondo fonti neutrali, i miliziani controllano ancora alcuni rioni periferici e la città non è mai stata occupata completamente anche se tanti sono fuggivti per via terrestre o via mare. La città è importante come centro logistico per la produzione petrolifera mozambicana, a cui contribuisce anche l'italiana SAIPEM. E' abbastanza impressionante che i governativi non l'abbiano saputo difendere e ora cerchino disperatamente l'appoggio di gruppi di sicurezza sudafricani, in grado di mettere in campo anche alcuni elicotteri, incluso GAZELLE britannici e Mi.17 dell'epoca sovietica. Lisbona ha deciso l'invio di 60 militari per migliorare l'addestramento dei militari locali, ricordando che il portoghese è parlato da molti dato che nel paese esistono ben 10 lingue diverse oltre che molti dialetti.

SOSTITUZIONE AI VERTICI BRASILIANI

 

Il 30 marzo il Brasile ha annunciato la sotituzione dei vertici di Esercito, Marina e Aeronautica. Il passo, piuttosto clamoroso, probabilmente va messo in relazione ai problemi emersi nelle Forze Armate brasiliane in relazione alle misure per combattere la pandemia. 

martedì 30 marzo 2021

CAMERUN SCHIERA TRUPPE CONTRO BOKO HARAM

 

Dopo l'attacco di miliziani di Boka Haram contro il villaggio di Dabanga, il Camerun ha schierato ulteriori truppe vicino al confine con la Nigeria, da dove provengono gli attacchi del gruppo integralista che opera soprattutto nella Nigeria nord-orientale ma agisce anche nei paesi limitrofi. L'attacco è stato portato da 6 mezzi 4x4 e circa 20 motociclette, approfittando che il villaggio non era presidiato.

domenica 28 marzo 2021

ATTENTATO ALLA CATTEDRALE DI MAKASSAR

 

Due attentatori, a bordo di una moto, si sono fatti esplodere dopo aver tentato di avvicinarsi alla cattedrale di Makassar, sull'isola di Celebes, in Indonesia. Oltre ai due attentatori è rimasta uccisa una persona mentre altre 20 sono rimaste ferite. L'Indonesia è il paese musulmano più popoloso ma vi abita, in alcune zone, una minoranza cristiana.

CITTA' DEL MOZAMBICO SOTTO ATTACCO

 

Da alcuni giorni la città mozambicana di Palma, praticamente la più settentrionale lungo la costa, è sotto pressione delle milizie integraliste. Le fonti governative parlano di 100 miliziani ma potrebbero essere di più. Per ora si contano 7 morti mentre stanno giungendo rinforzi. 

 

AGGIORNAMENTO

Il bilancio dell'incursione all'interno della città di Palma è salito a "dozzine di vittime", inclusi alcuni stranieri, sorpresi all'interno di un albergo. Fra le vittime anche un cittadino britannico. I combattimenti proseguono anche lunedì.

sabato 27 marzo 2021

 OLTRE 100 VITTIME OGGI IN MYAMAR


Le proteste del 27 marzo, giornata delle forze armate, hanno provocato violentissimi scontri in varie città del Myamar, causando oltre 100 vittime. Il totale dei dimostranti uccisi dal 1° febbraio, giorno del pronunciamento militare, sale a oltre 400, con un grave deteriorarsi della situazione. La repressione è molto dura ma sembra che i dimostranti non vogliano cedere. Le previsioni non possono che essere fosche.

venerdì 26 marzo 2021

BLOCCATO IL CANALE DI SUEZ

 

Dal 23 marzo il Canale di Sued è bloccato, perché una nave molto grande nipponica (la EVER GIVEN, 224, di stazza lorda, 400 metri di lunghezza!) nel corso di una forte tempesta di vento e sabbia si traversa, bloccando completamente la via d'acqua. Sono in corso frenetici tentativi per liberarla ma visto le sue dimensione è un lavoro difficile e lungo. Itanto centinaia di navi sono in attesa di transito, elemento che fa pensare a quanto sia importante questa via d'acqua. 

 ANCORA MISSILI E DRONI CONTRO

L'ARABIA SAUDITA


Le milizie houthi hanno lanciato missili balistici e droni contro alcune città di confine all'interno dell'Arabia Saudita. Non ci sono vittime ma il ripetersi di questi attacchi contro la popolazione allontana le prospettive di pace e induce in contromisure. Intanto si combatte sempre 60 chilometri a oriente della capitale yemenita.

4 SOLDATI UCRAINI UCCISI NEL DONBAS

 

4 militari ucraini sono rimasti uccisi il 26 marzo nel corso di un bombardamento da parte delle postazioni russe a Shumy, nell'area di Horlivka, uno dei fronti più pericolosi di questo scontro. Era molto tempo che non si registrava un bilancio così pesante di vittime e la cosa ha fatto salire ulteriormente la tensione, dopo i segnali che vi erano stati nelle settimane precedenti. 

 

ATTACCATI 4 CONVOGLI STATUNITENSI

 

Nell'aria fra Nassiryah e la capitale irachena, il 26 marzo sono stati attaccati quattro separati convogli statunitensi ricorrendo a IED. Non si sono registrate perdite almeno stante alle informazioni fin qui giunte. 

Nel paese ci sono ancora forti tensioni praticamente in tutto il paese, incluso il Kurdistan settentrionale.

Intanto tre giorni fa sono stati ritrovati i resti di quello che sembra essere stato un grande drone statunitense MQ-1C. 

ATTACCO MISSILISTICO CONTRO NAVE ISRAELIANA

 

Alle 23.36 (ora locale) del 24 marzo, un missile ha colpito una unità commerciale israeliana in rotta fra la Tanzania e l'India, mentre si trovava in pieno oceano. Ovviamente l'unica spiegazione possibile è che l'arma sia stata lanciata da una unità o da un velivolo iraniano. La nave ha avuto danni relativi, solo all'opera morta, è ha ripreso la sua rotta.

Con tutta probabilità si tratta di un nuovo capitolo della Guerra ai Traffici Mercantili in atto, da almeno due ani, fra Iran e Israele e che ha visto varie azioni. In genere si tratta di sabotaggi ma ora si passa ad attacchi in mare e probabilmente Israele risponderà nella medesima maniera. Facile immaginare pesanti ripercussioni. 

mercoledì 24 marzo 2021

 IMBOSCATA NEL SUD SUDAN


Una imbarcazione che navigava sul fiume Sobat, diretta verso la capitale Juba, è caduta in una imboscata, venendo attaccata dalle rive. Per ora si contano 7 morti e 10 feriti. Questi militari di stavano recando in una cerimonia di riconciliazione, dopo anni di scontri seguiti all'indipendenza del Sud Sudan nel 2011, dopo circa 50 anni di lotte.

RAZZI DA GAZA E RAIDS DI RISPOSTA

 

Il 24 marzo, appena terminate le elezioni in Israele (quarto ciclo elettorale, sempre con risultati simili e scarsa governabilità), da Gaza sono stati lanciati dei razzi, tutti intercettati, a cui è seguita una risposta immediata, utilizzando elicotteri d'attacco che hanno colpito alcuni bersagli. 

lunedì 22 marzo 2021

SALE NUMERO DI VITTIME ATTACCO IN NIGER

 

Il numero delle vittime civili dell'attacco in Niger in una zona vicino al confine con il Mali, è salito a ben 137. Sembra che si sia trattato di una vera e propria spedizione punitiva di un gruppo d'integralisti contro un villaggio che non dava a loro appoggio. Avevamo dato già una prima notizia dell'attacco il 17 marzo.

Bisgna pensare anche a un ulteriore sforzo per la stabilizzazione e la sicurezza di questo paese, dove opera anche una missione italiana di addestramento. 

domenica 21 marzo 2021

DRONI HUTHU SU RAFFINERIA A RYAD

 

  Il 19 marzo, almeno due UAV hanno colpito la raffineria Amanco di Riyadh, non causando gravi danni dato che la produzione è proseguita regolarmente. Vi sono disponibili delle immagini che testimoniano la situazione, incluso immagini dal satellite. Quello che non si capisce bene è che tipo di droni sia per coprire una distanza di 8/900 chilometri, dato che le zone houthi sono veramente lontane.

Intanto oggi velivoli della coalizione hanno distrutto una fabbrica di droni e missili balistici nella capitale dello Yemen. Non si capisce neppure da dove arrivi certo materiale per realizzare droni e missili con un raggio operativo così vasto e con mezzi più piccoli e semplici.

VISITA DEL SEGRETARIO ALLA DIFESA IN AFGHANISTAN

 

Il segretario alla Difesa statunitense, L. Austin, si trova in Afghanistan, per la prima visita nel tormentato paese asiatico, dove opera una missione internazionale con a capo gli Stati Uniti.  Austin vuole rendersi conto direttamente della situazione oltre che incontrare le autorità locali. Nelle ultime settimane le forze di sicurezza di Kabul hanno assestato alcuni duri colpi alle formazioni integraliste che non accettano la tregua anche se la situazione rimane complessa. Intanto in Qatar proseguono i colloqui fra le parti in conflitto, cercando una difficile soluzione visto anche che le formazioni talebane non sono compatte e sotto un unico comando.

COMBATTIMENTI NEL NORD DELLA SIRIA 

 

Fin dalla notte fra il 20 e il 21 marzo sono in corso violenti combattimenti alla periferia settrionale di Ayn-Isa, lungo la statale N°4, nel nord della Siria. I turchi hanno lanciato attacchi sia con l'artiglieria che con i velivoli, facendo poi intervenire le milizie siriane che sono ai loro ordini, sempre nell'ambito di una situazione strategica molto complessa. Ovviamente vi sono combattimenti in altre parti del paese anche se non particolarmente intensi. Una soluzione della crisi, che dura da 10 anni, appare ancora oggi lontana.

sabato 20 marzo 2021

220 BATTELLI CINESI A LARGO DELLE FILIPPINE 

 

Se ne parla pochissimo ma la Cina comunista tenta d'impossessarsi di altre terre e mari altrui, in particolare delle Filippine. Solo ora è apparsa la notizia che il 7 marzo la Guardia Costiera filippina ha avvistato circa 220 battelli cinesi ancorati a ridosso della barriera corallina di Julian Filipe, una zona da sempre controllata dalle Filippine. Probabilmente Pechino vorrebbe scavare terreno dai fondali, realizzare una vera isola, rivendicarne il possesso con le acque circostanti, come è già accaduto in altri casi, fonti di notevoli tensioni. Il regime di Pechino tenta così di occupare larghi tratti di mare a spese delle Filippine, rivendicando anche altri arcipelaghi fino a largo di Singapore!

Ovviamente molti paesi sono preoccupati per questa politica e India, Australia, Giappone, Nuova Zelanda e altri paesi stanno collaborando per bloccare questo espansionismo, fattore altamente destabilizzante. A Taiwan (Repubblica di Cina) sono sempre con il dito sul grilletto perché temono qualche colpo di mano, magari sulle isole a ridosso della terraferma che controllano. Tutti si chiedono a cosa potrebbe servire la grande flotta che Pechino sta realizzando.

venerdì 19 marzo 2021

PARTE LA NUOVA MISSIONE IN MALI

 

Il 10 marzo è partito il primo contingente per la nuova missione delle forze speciali italiane in Mali, nell'ambito della missione TAKUBA, in atto dal 2015 ma bisognosa di rinforzi e mezzi, visto che si svolge in un territorio immenso. Da poche settimane era rientrato un team da ricognizione e ora si entra nella fase operativa, ricordando che già avevamo nel paese una piccola missione d'addestramento. Della missione faranno parte anche gli elicotteri, in particolare gli NH-90 e anche gli AW-129 MANGUSTA, nella misura di 3 e 5 velivoli, oltre a 20 mezzi terrestri per un totale di 200 militari circa fra elicotteristi (equipaggi e specialisti a terra) e personale del COFS.

Ovviamente il personale opererà a stretto contatto con le forze del Mali, anche per ovvi problemi di lingua, anzi, di dialetti. L'inizio della missione è stata ritardata dal COVID ma ora tutto dovrebbe entrare in funzione, con piena operatività entro l'estate.

Per l'AW-129 MANGUSTA sarà l'ennesima missione (si iniziò nel 1993 con la Somalia) e probabilmente i velivoli opereranno con serbatoi ausiliari vista l'estensione del territorio e le alte temperature, che richiedono potenza supplettiva e consumi incrementati. Per eventuali azioni a fuoco il cannoncino dovrebbe bastare alle necessità. In teatro vi sono già i TIGRE francesi e tedeschi (3 quelli di Berlino) mentre la RAF ha schierato CH-47, sempre molto utili. Gli elicotteri sono importanti anche per eventuali CASEVAC ma non molti paesi hanno componenti di questo tipo, magari inviando solo veicoli terrestri.

Per la logistica, su Gao, probabile base arretrata, possono giungere i C-130 J dall'Italia, magari facendo scalo in Algeria, paese che concede il permesso di sorvolo, a cui possiamo aggiungere i KC-767 e i voli civili (oggi i costi di un charter sono minimi in quanto gran parte del traffico aereo è bloccato causa virus. Per gli elementi più pesanti, si può chiedere in ambito NATO oppure noleggiare velivoli ucraini. I porti atlantici sono lontani ma il percorso è decisamente migliore che non quello dal Pakistan all'Afghanistan, per cui si può sfruttare anche quella via logistica.

Consigliamo di far giungere una trivella (quele da 70 metri di profondità) in quanto l'acqua in profondità esiste (il Niger è addirittura navigabile), con un sistema d'imbottigliamento dell'acqua in pratici contenitori tetrapak, facilmente impilabili. L'acqua potabile serve non solo al personale della missione ma è un bene prezioso e richiestissimo dalle popolazioni. Magari anche qui si potrebbero installare nei villaggi dei pozzi con pompe a mano che ci dovrebbero guadagnare molte simpatie, così come i cicli medici e veterinari che abbiamo visto in altri teatri.

L'Italia ha una missione anche nel confinante Niger che però è solo addestrativa, almeno per ora. 

giovedì 18 marzo 2021

 BASE MISSILISTICA DEI

GUARDIANI DELLA RIVOLUZIONE


La televisione iraniana ha mandato in onda un servizio che mostra una grande base missilistica gestita dai Guardiani della Rivoluzione. La base si trova a nord di Shiraz, a circa 170 km dalle coste del Golfo Persico. In essa si trovano molti tipi di armi, incluso missili balistici, missili cruise e anche missili antinave.

La base è stata creata a partire dal 2003 e dal 2009 è iniziata la costruzione di una vasta rete di tunnel sotterranei, per tentare di resistere ad eventuai attacchi aerei. I tunnel e i depositi sotterranei sono molto vasti e, ovviamente, tenuti d'occhio da satelliti di vari paesi. 

L'occasione del servizio era data dalla visita di vari alti gradi nei ranghi dei Guardiani della Rivoluzuione. Sembra che l'uccisione del loro capo in Iraq lo scorso anno e l'uccisione del capo del programma nucleare iraniano da parte di un commando israeliano, abbiano scosso non poco il morale di parte dei membri della struttura, veri e propri pretoriani del regime, una sorta di doppio stato all'interno del paese, con il controllo anche su settori industriali strategici, come le fabbriche d'armi.

mercoledì 17 marzo 2021

STORM SHADOW IN AZIONE DAL TYPHOON


Il 10 marzo, ma lo si è appreso solo oggi, un velivolo TYPHOON della RAF ha lanciato un missile a lungo raggio MBDA STORM SHADOW contro una cava in Iraq, a occidente di Erbil, dove erano stati identificati elementi di Daesh. E' la prima volta che questo missile viene utilizzato dal bireattore europeo che, in questi anni, sta vedendo un ruolo anche negli attacchi a terra e non solo come caccia. Probabilmente è la risposta al recente attacco contro la base internazionale di Erbil. Anche l'Aeronautica Militare sta lavorando in questo senso.

 

 

martedì 16 marzo 2021

ANTIAEREA IN FUNZIONE SU DAMASCO

 

Nelle prime ore della notte fra il 16 e il 17 marzo, l'antiaerea siriana è entrata in azione con il lancio di alcuni missili. Forse era in corso un attacco aereo israeliano, su cui non si hanno ulteriori informazioni. 

 58 MORTI IN UN ATTACCO NEL NIGER


E' di almeno 58 morti il bilncio di un attacco contro un gruppo di civili che il 16 marzo tornavano al loro villaggio dopo essere stati a un mercato. Sono stati attaccati da un piccolo gruppo di uomini in motocicletta, appartenenti al cosiddetto "Stato islamico del Grande Sahara". I locali erano disarmati ma sono stati massacrati forse per terrorizzare le popolazioni e indurle ad allontannarsi. L'azione si è svolta nella parte sud-occidentale del paese, non lontano dalla frontiera con il Mali.

Purtroppo la situazione nel paese rimane difficile mentre non decolla l'intervento internazionale, incluso quello italiano, destinato a formare le nuove forze di sicurezza.

INTEGRALISTI DECAPITANO RAGAZZINI IN MOZAMBICO

 

Secondo l'irganizzazione Save the Children", 11 ragazzini sono stati addirittura decapitati nella provincia mozambicana di Capo Degado, al confine con il Kenia. Da alcuni anni anche da queste parti sono apparsi miliziani integralisti che stanno creando problemi anche perché nell'area sono stati trovati importanti giacimenti petroliferi che, a questo punto non si riesce a sfruttare.

Un grosso problema per il Mozambico che ancora non si era ripreso dai tanti strascichi della guerra civile fra RENAMO e FRELIMO, a questo punto uniti contro la nuova minaccia. 

10 ANNI DI GUERRA IN SIRIA

 

Sono passati esattamente 10 anni da quando, il 15 marzo 2011, scoppiò la rivolta in Siria. 10 anni durante cui il paese ha subito danni gravissimi e in cui sono morte circa 400.000 persone, militari e civili e alcuni milioni sono scappati all'estero. Un disastro spaventoso di cui sono responsabili anche diverse potenze straniere e dove ONU ed Europa hanno dimostrato tutta la loro sostanziale impotenza.

Ma il dato peggiore è che ancora non è finita, in quanto il paese è diviso in più zone e vi è ancora una presenza, seppur alquanto ridotta, di Daesh. I combattimenti sono rallentati ma proseguono anche nel momento in cui scriviamo, con tiri dell'artiglieria e attacchi aerei.

Grazie al massiccio aiuto iraniano e russo, Assad è rimasto al potere, resistendo anche alla spaventosa ondata di Daesh, che nel 2014 sembrava invincibile. Ma la situazione non si è chiarita anche perché gli attori sul palcoscenico sono veramente tanti e gli interessi assolutamente contrastanti. 

lunedì 15 marzo 2021

SI INTENSIFICANO I COMBATTIMENTI NELLO YEMEN

 

Da alcuni giorni si sono intensificati i combattimenti in Yemen. In particolare gli scontri su fronte nord occidentale, dove le forze della coalizione sono giunte a ridosso della città di Abs, con una avanzata di circa 60 km in tre giorni. A occidente della capitale proseguono i combattimenti mentre sono stati abbattuti altri droni armati. Probabilmnente la coalizione vuole impadronirsi di tutta l'area costiera, per bloccare l'invio di rifornimenti da parte iraniana. 

 PRESO COMANDANTE DI DAESH

 

Muhammad Milor, una figura di spicco di Daesh in Libia, è stato catturato dalle forze dell'Esercito Nazionale libico nell'area di Sirte. Si tratta del responsabile principale di una serie di attentati che sono stati compiuti agli impianti petroliferi della zona. 

Lo stesso giorno UAV statunitensi hanno colpito 4 obiettivi nei pressi di Ubari (nota anche come Awbari), circa 120 chilometri a nord-ovest di Marzuch, uno dei fronti del conflitto. Ovviamente prosegue la lotta a Daesh che, approfittando della situazione complesiva, da tempo si è infiltrato in Libia, creando ulteriore destabilizzazione anche se nella zona costiera restano solo piccole cellule clandestine mentre nella immensa zona desertica insistono ancora delle piccole formazioni.

domenica 14 marzo 2021

39 MORTI IN MYAMAR

 

E' di 39 morti il bilancio di una giornata di scontri in Myamar, dove proseguono grandi manifestazioni contro il colpo di stato attuato il 1° febbraio scorso. Difficile fare delle previsioni ma i dimostranti sembrano decisi a non mollare nonostante la violenza della repressione. Il regime gode dell'appoggio cinese e del silenzio di molti paesi, nonostante sia stata messa agli arresti un premio Nobel per la Pace, leader dell'opposizione democratica, la signora San Suu Kiy. 

sabato 13 marzo 2021

 

COMBATTIMENTI A HODDEIDA

 

Sono in corso combattimenti nella città portuale di Hoddeida, principale porto yemenita sul Mar Rosso. La maggior parte del centro urbano è difeso ancora dalle forze houthi ma dallo stesso periodo il porto è quasi circondato. Forse si vuole terminare l'accerchiamento, evitato fino ad oggi, perché si vuole fisicamente controllare gli aiuti umanitari che giungono, in quanto vi è il sospetto che tra questi vi siano delle armi dato che non si comprende da dove arrivino certi sofisticati equipaggiamenti, come i missili balistici, che ancora vengono lanciati contro l'Arabia Saudita. 

BREAKING NEWS

 

I BATTELLI SPECIALI DEI NARCOS 

ARRIVANO IN EUROPA

 

Che i trafficanti internazionali di droghe utilizzassero battelli semi-sommergibili per trasportare i loro carichi dal Sud America agli Stati Uniti era abbastanza noto. A marzo è stato scoperto nei pressi di Malaga, nell'ambito di una operazione contro trafficanti di droga, un battello semi-sommergibile, costruito localmente. L'unità misura 9 metri di lunghezza ed è spinta da due motori entrobordo  da 200 Hp. Ha una capacità di carico di circa 2 tonnellate. L'unità ha finiture tali da poterla far apparire come un battello da diporto nel caso di avvistamento da parte di persone non particolarmente esperte.

Un primo battello, di ben 22 metri di lunghezza, era stato intercettato a largo della Galizia nel novembre 2019. Sembra che giungesse direttamente da oltre Atlantico, tramite un viaggio di 26 giorni. Il battello scoperto a Malaga sarebbe dovuto servire per imbarcare a largo la droga da un'altra unità, facendola poi sbarcare in qualche recesso tranquillo. 

 

 

 

venerdì 12 marzo 2021

SCONTRI A TRIPOLI

 

Gruppi avversari di miliziani si sono affrontati il 12 marzo nel quartiere Al-Bifi di Tripoli, per il secondo giorno consecutivo. Probabilmente alla base vi sono contrasti economici sullo sfruttamento di qualche mercato di materiali nella capitale. Questo fatto conferma la complessità della situazione libica nonostante i passi avanti fatti in queste settimane. 

 PIRATI ATTACCANO PETROLIERA 

NELLE ACQUE DEL BENIN


Una petroliera battente bandiera olandese ma con equipaggio misto (molti gli ucraini), la DAVID B, è stata attaccata dai pirati nelle acque del Benin il 12 marzo. Sono stati rapiti 15 marinai. Proseguono a crescere le azioni dei pirati nelle acque del Golfo di Guinea, dove opera attualmente anche una fregata italiana, per contrastare questo tipo di crimini.

AZIONI ISRAELIANE CONTRO NAVI IRANIANE?

 

In relazione all'incendio sviluppatosi su una nave iraniana a largo delle coste siriane, stanno circolando voci secondo cui gli israeliani hanno in corso una campagna, in atto fin dal 2019, per colpire navi iraniane con azioni di sabotaggio. Il Wall Street Journal riporta che ci sarebbero stati ben 12 attacchi di questo tipo in risposta alle azioni condotte dagli iraniani, su cui si hanno prove ed evidenze di ogni tipo, incluso gli iraniani che rimuovono una mina Limpet alla fiancata di una petroliera dopo che non era esplosa. Una vera e propria guerra segreta condotta senza esclusione di colpi. Non vi sono stati affondamenti né vittime ma almeno due petroliere sono state costrette a rientrare in Iran. Ricordiamo come l'Iran invii petrolio in Siria in barba all'embargo imposto al paese.

Fra i casi si ricorda come la petroliera iraniana SABITI nell'ottobre del 2019 fu oggetto di due esplosioni in fiancata mentre navigava in Mar Rosso, un episodio mai spiegato ufficialmente che provocò due fori in fiancata e la fuoriuscita di circa 50.000 barili di petrolio. 

 

giovedì 11 marzo 2021

OFFENSIVA TALEBANA NELLA PROVINCIA DI ALMAR

 

I talebani hanno lanciato un'offensiva nella provincia di Almar, occupando alcune postazioni. L'aria si trova a circa 120 km a oriente di Bala Murghab, per capirci. Le forze di sicurezza governative stanno organizzando un contrattacco. L'area è piuttosto remota. Da segnalare come ad una posizione, previa mediazione tribale, sia stato possibile evacuare il personale, con al seguito morti e feriti, giusto per ricordare l'ambito in cui ci si affronta.

ALTRE PROTESTE IN MYAMAR

 

Nonostante il crescente numero di vittime causate dalla repressione dei militari del regime, proseguono le proteste di massa nel Myamar. Il mondo sembra sempre piuttosto distratto su queste vicende ma la popolazione è decisa nelle sue proteste e nello sciopero generale che sta bloccando il paese. Addirittura la polizia e i militari hanno fatto irruzione nelle case dei ferrovieri che stanno bloccando il comparto. Il braccio di ferro sta andando avanti e chissà quanto durerà. 

SIRIA: CANNONEGGIAMENTI NELL'AREA DI IDLIB

 

Durante tutta la giornata dell'11 marzo, le forze di Damasco e quelli ribelli appoggiati dalla Turchia, si sono affrontati in duelli d'artiglieria di una intensità che non si vedeva da alcune settimane.

Intanto un cargo iraniano è in fiamme a largo delle coste siriane mentre trasportava container per Damasco. Ci si chiede i motivi dell'incendio e cosa la nave trasporti. 

 ELEZIONI IN LIBIA


Sono state fissate finalmente  l'elezioni per il nuovo Parlamento libico. E' stata decisa la data del 24 dicembre ma bisogna vedere come saranno organizzate e come si svolgeranno, visto quanto è accaduto in questi ultimi anni. Bisognerà garantire il diritto di voto libero, elemento non facile in un paese che sta uscendo da una lunga guerra civile, con forti influenze straniere.

mercoledì 10 marzo 2021

COLPI DI MORTAIO ALL'AEROPORTO DI MOGADISCIO

 

Il 9 marzo 5 colpi di mortaio da 82 mm sono arrivati all'interno dell'area dell'aeroporto di Mogadiscio che occupa anche la base a cui si appoggiano i contingenti internazionali. Sicuramente i colpi provenivano da una zona urbana in quanto questo tipo di mortaio non consente una gittata tale da permettere di tirare sull'aeroporto da zone fuori dalla cerchia urbana. Non si hanno notizie di vittime o danni. 

martedì 9 marzo 2021

RIPRESI I VOLI FRA BENGASI E TRIPOLI

 

Dopo sette anni d'interruzione sono ripresi i voli di linea fra Bengasi e Tripoli, un segno concreto che la situazione nel paese sta registrando qualche spiraglio di miglioramento. Non si combatte più da qualche settimana e si dovrebbe tenere a Sirte anche una riunione del nuovo esecutivo eletto in una sessione in Svizzera. 

Ricordiamo che a Misurata rimane l'ospedale militare italiano e i militari incaricati della sua sicurezza, ora rappresentati dal SAVOIA  CAVALLERIA della Brigata FOLGORE. 

 YEMEN; AVANZATA GOVERNATIVA A TAIZ


Le forze governative hanno guadagnato terreno nell'area di Taiz, nello Yemen meridionale, una città importante contesa da tempo. Praticamente tutta la città è nelle mani dei governativi a questo punto mentre proseguono i combattimenti nell'area a 70 km a oriente della capitale. Le aeronautiche saudite e degli Emirati Arabi Uniti hanno colpito nelle ultime 24 ore 25 bersagli in cui operavano i miliziani avversari.

PERDITE DEI TALEBANI

 

Nelle ultime 24 ore 134 miliziani talebani sono rimasti uccisi e altri 64 risultano feriti, nel corso di combattimenti contro le forze di sicurezza di Kabul che sembrano decise a non rimanere passive. Fra gli uccisi anche 5 comandanti. Gli scontri sono avvenuti in 10 province e sembra che l'Esercito e la Polizia (le polizie sarebbe meglio dire) stiano prendendo misure radicali contro il ripetersi di attacchi, nonostante in teoria sia attiva una tregua, che funziona in alcune zone ma non in altre. I talebani hanno registrato perdite anche in Pakistan.

IL KOSOVO INVIA MILITARI ALL'ESTERO

 

Per la prima volta il Kosovo invia propri militari in missione all'estero, per l'esattezza in Kuwait. Ricordiamo che fino al 1999 il paese era una provincia dela Jugoslavia anche quando la Jugoslavia si era disgregata nel 1991/92. Presto nella regione si accese una guerriglia, fino all'intervento internzionle nel 1999. 

lunedì 8 marzo 2021

IL PAPA RIENTRA DALL'IRAQ

 

Francesco I è rientrato da una visita di tre giorni in Iraq, il tormentato paese mediorientale dove un tempo vivevano 1,4 milioni di cattolici, oggi ridotti, dalle persecuzioni (ad iniziare dai massacri di Daesh), a circa 200.000. Dal punto di vista delle sicurezza, tutto è andato bene, cosa non facile da ottenere in una nazione piena di armi ed esplosivi e con gravi attentati. Un grosso successo della sicurezza anche perché il Papa si è spinto fino alla martoriata Mosul, già sede del califfato e riconquistata con una durissima battaglia urbana che l'ha veramente distrutta. Anche il contingente internazionale presente nel paese ha dato un contributo alla riuscita della sicurezza in questa delicatissima fase, conclusasi ad Erbil.

E' stata un'occasione per mostrare le condizioni reali del paese, di cui ci si dimentica spesso. Fra l'altro Francesco I ha incontrato il capo spirituale degli sciiti iracheni, Al-Sistani, oltre ad  altri leader religiosi e politici.  

MINE IN SIRIA

 

La Siria è stracolma di mine e residuati bellici. Alcune volte ne sono posate di nuove. Due furgoncini sono saltati in aria su un ordigno, collegato ad altre cariche tramite miccia detonante, con un bilancio di 18 vittime e tre feriti. Il tutto è avvenuto nella parte orientale della provincia di Hama.

PROSEGUONO LE PROTESTE IN MYAMAR

 

Stanno proseguendo le protste di piazza, con larga adesione, contro il colpo di stato del 1° febbraio. Oggi si sono registrate altri due morti, uccisi dalle forze di sicurezza. Si tratta di un braccio di forza che probabilmente i militari avevano messo in conto di dover sostenere. Certo sta proseguendo da tempo e l'esito finale rimane incerto. 

domenica 7 marzo 2021

ALTRO MISSILE SULL'ARABIA SAUDITA

L'IRAN DIETRO I LANCI?

 

Nella prima serate del 7 marzo, un altro missile balistico ha colpito la zona di Khobar, sulle rive del Golfo. Il proseguo del lancio di missili balitici e il fatto che sia arrivato così lontano dallo Yemen, a nord di Ryadh, lascia dei sospetti. Non è che invece che "lungo" il tiro è stato "corto"? A noi è venuto il sospetto che i missili partano dall'Iran, come del resto già avvenuto in passato. Per chiarire i dubbi bisognerebbe poter verificare certi tracciati radar.

Intantio i sauditi hanno diffuso le immagini di un UAV sistemato su un autocarro lanciatore, che è stato distrutto prima che lo potesse fare. 

 DISTRUTTO MISSILE DIRETTO A GEDDA


Un missile balistico lanciato dalla milizia houthi, è stato distrutto nel cielo di Gedda alle prime luci del 7 marzo. Prosegue il lancio di queste armi, seppur a ritmi blandi, contro alcune città saudite. Nelle stesse ore sono stati abbattuti anche 8 droni d'attacco. Chiaramente le milizie houthi fanno queste azioni nella speranza di provocare reazioni saudite che poi comportino altre critiche internazionali

venerdì 5 marzo 2021

SCONTRO A FUOCO FRA IRAN E AFGHANISTAN

 

Il 5 marzo si è registrato uno scontro a fuoco fra afghani e iraniani. Sembra che ad impiegare per primi le armi siano ststi gli iraniani. In ogni caso non si devono registrare vittime. L'incidete si è avuto nella provincia di Nimruz, nella parte sud-occidentale del paese, molto poco popolata ma luogo d'intensi traffici clandestini. 

DRONI CONTRO STRUTTURE SAUDITE

 

Le milizie houthi hanno lanciato il 5 marzo almeno 8 droni armati contro Kamis Mushait, una città saudita posta a circa 100 chilometri dal confine con lo Yemen. Le difese saudite sono intervenute e sembrano aver distrutto tutti i velivoli prima che raggiungessero i loro obiettivi.

Le forze governative yemenite hanno preso il controllo di un altro quartiere di Taiz, città contesa da anni di duri scontri. Altri combattimenti si sono avuti 60 km più a occidente e nell'area del porto di Hoddeida. 

LA SITUAZONE IN SIRIA: 10 ANNI DI GUERRA

 

La situazione in Siria vede giornalieri bombardamenti con l'artiglieria fra governativi e ribelli e fra turchi (e milizie affiliate) e kurdi. Alcune volte sono in funzione anche i velivoli di Damasco e di Mosca. Da segnalare come nel sud, a ridosso con la frontiera giordana, gli oppositori di Assad hanno riprese il controllo di tre aree, segno che la situazione è nuovamente in movimento. Tutti si attendono sviluppi diplomatici ma ha dieci anni di distanza esatti dal suo inizio, il conflitto procede.

BOMBA A MOGADISCIO: 20 VITTIME

 

Il bilancio provvisorio di una bomba terroristica a Mogadiscio, esplosa il 5 marzo, per ora parla di 20 morti e oltre 30 feriti. L'attentato è avvenuto contro un ristorante. L'azione è stata portata a termine da un terrorista suicida a bordo di un veicolo.

Nello stesso giorno miliziani integralisti hanno attaccato un piccolo carcere in Migiurtania, territorio semi autonomo nel nord del paese, liberando alcuni detenuti. Evidentemente la lotta cotro Al-Shabab deve proseguire in quanto ancora non demorde nonostante i colpi subiti.

mercoledì 3 marzo 2021

CONTROFFENSIVA DEI GOVERNATIVI NELLO YEMEN

 

Le forze governative che si oppongono alle milizie a guida houthi appoggiate dall'Iran, hanno ripreso parte dei territori a occidente di Sahana che erano andati persi nei giorni precedenti. Si è trattato della più forte offensiva delle milizie a guida houthi degli ultimi anni, un tentativo di sfruttare i problemi internazionali dell'Arabia Saudita. Quest'ultima probabilmente reagirà anche perché prosegue il lancio di missili e UAV armati contro le proprie città. 

 SI AGGRAVA LA SITUAZIONE IN MYAMAR


Le forze di sicurezza del regime del Myamar hanno utilizzato ancora le armi da fuoco contro i dimostranti che protestavano contro il colpo di stato del 1° febbraio. Il bilancio è di 33 vittime e di centinaia di feriti. La situazione, che vede sempre grandi manifestazioni, sta divenendo sempre più critica.

ATTACCO A BASE IN IRAQ

 

Nella notte fra il 2 e il 3 marzo, 10 razzi da 107 mm sono stati lanciati contro la base di Ain-al-Asad, nella provincia irachena di Anbar. La base vede la presenza di truppe statunitensi, inglesi e danesi. I razzi non hanno provocato vittime o danni di rilievo ma un contractor civile è morto per un infarto durante l'attacco. Probabilmente si tratta di un'azione legata a un gruppo legato all'Iran, con cui vi è uno scambio di colpi da alcuni giorni. Il lanciatore era nascosto all'interno di un camion che poi è stato incendiato da un ordigno a tempo, come a tempo era il dispositivo per il lancio dei razzi, una tecnica oramai sperimentata. 

martedì 2 marzo 2021

A PROPOSITO DEI MASSACRI NEL TIGRAI

 

Presi dalle vicende del COVID-19, la già negletta politica estera nei media italiani è quasi scomparsa, tanto che il conflitto esploso in Tigrai ha avuto scarsissimo rilievo; quasi niente. Ora stanno emergendo ulteriori testimonianze di violenze ai danni delle popolazioni locali.

Durante questa crisi, per la prima volta dopo decenni di scontri e dispute che risalgono a secoli prima, gli eritrei si sono ritrovati alleati con Addis Abeba, ricordando che negli Anni '90 dello scorso secolo, fu l'alleanza fra tigrini ed eritreei ad aver provocato il crollo del regime marxista del DERG e l'indipendenza dell'Eritrea, impedita da scelte britanniche dopo la II Guerra Mondiale. Questa alleanza era saltata pochi anni dopo, dato che vi era stata una lunga guerra di frontiera, sempre fra Addis Abeba e Asmara.

Nei mesi scorsi gli eritrei sono intervenuti  in sostegno di Addis Abeba contro i tigrini, una mossa inattesa che ha segnato il conflitto dato che i tigrini si sono visti impegnati su due fronti. Secondo diverse testimonianze la popolazione tigrina è stata vittima di violenze e forse, un mondo sempre più distratto, dovrebbe cercare di capire cosa è realmente accaduto.  

lunedì 1 marzo 2021

 ANCORA MISSILI HOUTHI CONTRO L'ARABIA SAUDITA


Nelle prime ore della notte si sono sentite due esplosioni nella città costiera saudita di Jizan, non lontano dal confine con lo Yemen. Potrebbe essersi trattato o di due ordigni (missili o UAV) che hanno colpito la zona o di un missile antiaereo che ha distrutto un missile o un UAV lanciato contro la città. Negli ultimi giorni vi sono stati vari attacchi contro le città saudite

Intanto l'offensiva delle milizie houthi a oriente di Sahana è stata bloccata e i combattimenti nella zona sono, almeno per ora cessati.


AGGIORNAMENTO

I resti di un missile balistico iraniano ZULFQAR sono precipitati in un quartiere residenziale di Ryad, dopo che l'arma è stata distrutta in volo da un missile PATRIOT. La domanda è sempre la stessa. Da dove provengono queste armi dato che le milizie houthi sono sotto assedio da anni? Si tratta delle ultime armi fornite da Teheran in precedenza o vi è una falla tramite cui, magari smontate, questi missili giungono nei territori sotto controllo houthi?

ARCURI VIA, ARRIVA UN GENERALE

 

Finalmente l'invasiva presenza del commissario speciale all'emergenza COVID-19 (e a molte altre situazioni dfficili e complesse), Arcuri, è stato rimosso e sostituito dal generale degli alpini Francesco Paolo Figliolo, attualmente responsabile della logistica dell'Esercito. 

La gestione Arcuri è stata disastrosa e sicuramente avrà pesanti strascichi penali, come nel caso di oltre 1 miliardo di Euro di mascherine acquistate in Cina tramite improbabili ma "accreditati" mediatori, che hanno messo in tasca 72 milioni (attualmente sequestrati). Pensiamo che un militare, esperto di logistica, abbia capacità nettamente superiori e possa imporre una svolta alla campagna di vaccinazione. Le Forze Armate sono pronte ad un coinvolgimento ancora più ampio e questo, probabilmente, farà la differenza, sempre che i vaccini arrivino perché questa vicenda ha avuto gravi errori a livello europeo.

Probabilmente muterà anche la comunicazione che fino a questo punto è stata molto lacunosa e improntata ad un ottimismo che, dopo un anno, era divenuto tragicomico.

 

     

 L'IRAN DIETRO L'ATTACCO ALLA HELIOS RAY


Avendo analizzato i danni arrecati alla nave per il trasporto di veicoli HELIOS RAY, gli esperti israeliani che l'hanno ispezionata a Dubhai, hanno scoperto che l'esplosione in fiancata è stata causata da un ordigno esplosivo, molto probabilmente una mina di tipo Limpet (con magneti), lo stesso tipo già utilizzato in un precedente attacco del ramo navale dei Guardiani della Rivoluzione (gli iraniani andarono a riprendersi un ordigno non esploso e il tutto venne ripreso da droni statunitensi).

Probabilmente l'attacco è partito da una unità iraniana che incrociava nel Golfo di Oman, lontano dallo Stretto di Hormuz, dove la vigilanza è  molto più alta. Un gommone, non facilmente radrabile dagli apparati delle unità mercantili, con il favore del buoio si sarebbe affiancato alla nave, consentendo l'applicazione dell'ordigno.

Questo non è che uno dei fronti di scontro fra Israele e Iran, una lotta condotta senza esclusione di colpi.