LA RISPOSTA DELLA NATO A PUTIN
Causa antichi errori politici, in particolare ascrivibili a Barak Obama, in Ucraina si è creata una situazione perniziosa, con larghe porzioni del territorio ucraino, riconosciuti sul piano internazionale, occupate.
Putin è divenuto così arrogante da aver chiesto in questi giorni che; "la NATO si ritiri da Romania e Bulgaria", dando dimostrazione di essere lontano dalla realtà.
Questa volta, seppur con un ritardo di otto anni, la risposta alle sue minacce è stata meno prona. Diversi paesi dell'Alleanza Atlantica, di fronte a certe minacce, attuate ora anche dal territorio bielorusso, hanno risposto inviando equipaggiamenti a Kiev. La Germania ha inviato un ospedale da campo ma altri sono stati decisamente meno "timidi". Non è che all'Esercito ucraino, tutt'altra cosa rispetto a quello del 2014, manchino i missili anticarro ma per affrontare le forze di Putin servono molti mezzi ed equipaggiamenti.
Le ultime notizie danno 8.500 militari statunitensi pronti a muovere e altri pronti a seguirli, ovviamente con aerei ed elicotteri. A questo giro gli ucraini sono pronti a resistere con una struttura modernizzata e soprattutto convinta di difendere la sua libertà. Il fatto di sapere che paesi amici inviano aiuti ovviamente innalza il morale.
Del resto qualcuno ha dimostrato di non aver compreso la situazione. Il nuovo ministro della Difesa, una "verde" priva assolutamente d'esperienza, incontrando il collega russo Lavrov è stata trattata con disprezzo ma invece di affrontare il cinico socio di Putin, si è messa a parlare di ecologia! I tedeschi sono rimasti colpiti da tanta inesperienza.
Questi elementi sono quelli che fanno credere a Putin di poter fare quello che vuole, quindi fanno aumentare il rischio di ulteriori crisi. Il Cremlino tenterà qualche altra provocazione ma l'importante è dare risposte immediate e ferme perché il satrapo russo non può certo trovarsi coinvolto in un grande e costoso scontro. Per noi invischiandosi in Ucraina, non certo un paese piccolo e arretrato, ha fatto un grande errore ma bisogna aiutare Kiev per tenerlo a bada.
Tutto l'occidente vuol fare solo commercio con la Russia ma non può permettersi di essere umiliato da chi bleffa anche sul suo potenziale effettivo. Potrà anche chiudere i rubinetti del metano (e l'Europa deve trovare per tempo alternative) ma deve sapere che pagherebbe un costo commerciale e politico, roba che potrebbe far perdere il posto anche a lui. Anzi invitiamo tutti a ricordare che fine fece Milosevic in Serbia. Sembrava che dovesse occupare Zagabria, Sarajevo e rimanere in Kosovo e, alla fine, ha perso tutto, fino a finire in una cella.