COME ARRIVANO LE ARMI
IRANIANI ALLE MILIZIE HOUTHI
La cattura di una piccolissima unità mercantile a largo delle coste dell'Oman, da parte del cacciatorpediniere statunitense FOREST SHERMAN, lo scorso 25 novembre, consente di farsi un'idea di come l'Iran, tramite l'Unità 190, rifornisce di armi le milizie houthi, in lotta nello Yemen. Si utilizzano in pratica dei sambuchi, confondendosi con le miglia di queste unità che si muovono nei mari della Penisola Arabica e in Oceano indiano. Le capacità di carico sono ridotte ma è difficile individuare le unità intenti nei traffici di armi da quelle in tutt'altre faccende affaccendate.
Inoltre queste unità possono sbarcare il loro carico anche su piccoli moli, senza bisogno di attrezzature portuali. In alcuni casi il trasbordo avveniva in mare, da unità maggiori ai sambuchi. Spesso queste unità non sono iraniane e hanno una falsa documentazione a bordo, nascondendo anche in speciali comparti mascherati, i carichi bellici.
Probabilmente molti equipaggiamenti giungono alle forze houthi in questo modo mentre a lungo ci si è concentrati nella caccia ad unità maggiori dato che nelle acquee del Mar Rosso anche questi traffici sono intensi. Gli iraniani hanno sfruttato i traffici di cabotaggio locali che, specie in alcuni momenti dell'anno, sono molto intensi.
A Raids risultano anche dei voli clandestini, appoggiandosi a piste nella Somalia settentrionale, dove il controllo locale è sminuzzato e non vi è controllo dello spazio aereo.
A Raids risultano anche dei voli clandestini, appoggiandosi a piste nella Somalia settentrionale, dove il controllo locale è sminuzzato e non vi è controllo dello spazio aereo.
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