MISSILI ITALIANI IN TURCHIA:
LA NUOVA FORTEZZA BASTIANI
Da anni un batteria di missili SAMP/T, alias ASTER 30, è schierata nei pressi della città turca di Kahramammas,
nella Turchia meridionale. Si tratta di uomini e armi del 4° Reggimento
Missili Antiaerei PESCHIERA, giunti nel 2016. Ovviamente la cosa non è
segreta ma anche in questo caso, oramai come quasi tutto quello che
riguarda le missioni all'estero, non si hanno notizie e non si possono
visitare.
Per
cinque anni da quelle parti vi erano stati i tedeschi con i loro
PATRIOT, poi sostituiti da italiani e spagnoli. Ovviamente non si sono
visti oltre confine né aerei né missili siriani o russi, anzi i velivoli
di Mosca sono l'unica minaccia concreta dato che quelli di Assad sono
in pessime condizioni complessive.
Certo,
la presenza vicino ad un teatro di guerra ha permesso di fare
esperienza ma l'ordine dei gabinetti dei due ministri della Difesa che
ci sono succeduti è di mantenere un profilo bassissimo anche perché non
bisogna guastare i rapporti con Mosca.
Ma
i militari italiani in zona, si sentono come nella Fortezza Bastiani
del romanzo "Il deserto dei tartari" di Buzzati. Dimenticati da tutti,
in attesa di un nemico che non arriverà mai per i semplice fatto che
Ankara ha nell'area un ottimo dispositivo di difesa e i suoi militari
operano all'interno della Siria e non sembrano aver bisogno di grandi
aiuti.
Visto che si vuol venire via da tante missioni, che costano, perché non riportare in Italia questi sistemi?
L'area
vede la presenza anche di una consistente minoranza kurda e vi è anche
il rischio di finire nel mirino del PPK (il Partito Comunista Kurdo),
che è cosa molto diversa dai kurdi di Erbil, con cui abbiamo instaurato
ottimi rapporti.
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