mercoledì 4 luglio 2018

SI TRATTA NELLO YEMEN


L'inviato dell'ONU per lo Yemen sta tenendo "fruttuosi colloqui" a Sanaa, con i rappresentati delle milizie a guida houthi. Si punta a trovare un accordo per evitare un bagno di sangue  nella città portuale di Hoddeida e una tregua. La situazioni delle forze che si battono contro quelle del presidente Hadj si sta facendo sempre più delicata, in quanto il blocco navale si sta facendo sempre più efficace, riducendosi il tratto costiero in mano alle forze alleate con l'Iran, ora in fase di riduzione anche nella parte settentrionale del fronte.
La coalizione internazionale concede un flusso di unità con generi alimentari e altri rifornimenti ma il trasporto verso l'interno è sempre più difficile e l'esigenze sono enormi dato che i processi agricoli produttivi sono in crisi per la scarsità di carburante e di pezzi di ricambio per i mezzi agricoli. Inoltre molti uomini sono impegnati nei combattimenti non potendo lavorare nei campi.
Ricordiamo che gli houthi, di fede sciita, sono concentrati in maggioranza nelle zone interne dell'ex Yemen del Nord,  zone montuose con risorse limitate. La vita nella stessa Sanaa é molto difficile essendo in condizioni critiche anche le forniture d'acqua. Il problema è come uscire da questa situazione anche perché la coalizione internazionale è pronta ad altre offensive per sconfiggere gli alleati dell'Iran sciita che ha alimentato abbondantemente questa crisi, consentendo anche il lancio di molti missili balistici contro il territorio saudita.
Intanto è stato distribuito un video in cui si vede una posizione sotterranea houthi, con il lanciatore chew si eleva da sotto la sabbia e lancia un missile balistico per poi tornare sotto terra. Forse è stato anche grazie a questi sistemi, probabilmente di produzione iraniana, che i missili balistici houthi hanno continuato a colpire l'Arabia Saudita, creando non pochi problemi.

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