lunedì 30 aprile 2018

TYPHOON E C-550 CAEW SUL BALTICO

TYPHOON e G-550 CAEW ITALIANI I SUL BALTICO


Due velivoli TYPHOON del 36° Stormo, attualmente sulla base lettone di Amari, allertati dal centro di controllo di Uedm (in Germania), sono decollati su allarme per intercettare tre tracce non identificate in volo sul Baltico che non avevano contattato il controllo aereo locale. Questo modo di operare costituisce una minaccia ai voli commerciali
Si trattava dei soliti aerei russi (due Su.35 e un bombardiere Su.24) che sono stati intercettati ed identificati molto rapidamente, vendo poi scortati mentre tornavano sul territorio russo. Questi episodi si ripetono da tempo e preoccupano i paesi della zona. I velivoli della NATO, inclusi quelli italiani, si alternano nei paesi baltici, che non dispongono di velivoli da combattimento, ricordando che la Russia ha ereditato l'enclave di Kalinigrad, vale a dire un pezzo di Prussia orientale dove, recentemente, hanno rischierato missili balistici con testata nucleare, non proprio un gesto di amicizia.
Secondo fonti attendibili baltiche, in Estonia è stato schierato uno dei due sistemi radar volanti G-550 CAEW in dotazione all'Aeronautica Militare, per una serie di test realistici sulle sue capacità operative.

STRAGE A KABUL

STRAGE A KABUL


Il 30 aprile vi è stato l'ennesima strage a Kabul, contdotta questa volta da terroristi integralisti legati a DAesh. Un primo attentatore suicida (per favore non chimateli kamikaze!) si è fatto esplodere. Sul posto sono arrivate forze di sicurezza e giornalisti. A questo punto un seondo attentatore, travestito da giornalistra, si è fatto salta in aria proprio in mezzo au rappresentanti dei mezzi d'informazione. Il bilancio è di 30 vittime fra cui 8 giornalisti. La volontà di colpire i mezzi d'informazione non è che l'ennesima conferma su chi abbiamo di fronte. 
Ma se questa notizia ha avuton risalto, bisogna pensare alle tante stragi causate da questi terroristi, lil cui operato va bloccato. In un altro attentato contro una colonna di truppe internazionali, i militari se la sono cavata con pochi danni ma sono rimasti uccisi ben 11 bambinbi di una madrassa che stavano passando.
Ogni commento è superfluo.

IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO

IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO


Il primo ministro israeliano Nethyanau, durante una conferenza stampa piuttosto dinamica (del resto andò pochi mesi or sono, con un pezzo di UAV iraniano in mano!) ha mostrato pubblicamente vari elementi che dimostrerebbero come l'Iran, contravvenendo al trattato firmato nel 2015, abbia proseguito il suo programma nucleare.
Prima di proseguire bisogna fare due premesse:
1) Non si può escludere che un servizio d'informazione "fabbrichi" prove per propri vantaggi nel campo della politica internazionale. Per questo bisogna analizzare con attenzione tutte le rivelazioni sensibili. Basta vedere che cosa è accaduto circa la salute del generale Haftar recentemente!
2) Nessun servizio d'informazione racconta tutto quello che conosce, in quanto potrebbero far emergere le fonti a cui si è attinto; elemento delicatissimo.
Gli israeliani, magari con qualche "aiutino" statunitense, hanno tenuto sotto osservazione il settore nucleare iraniano, cogliendo prove circa il suo proseguimento. La cosa non ci sorprende in quanto il regime iraniano è notoriamente molto attivo in attività segrete, come quando fornisce missili balistici alle milizie houthi. L'impressione è che l'Iran abbia continuato la strada del nucleare militare e si confermi una grave minaccia, non solo per Israele ma anche per molti altri paesi, oltre a rappresentare una dittatura teocratica molto aggressiva, dato che tenta di mobilitare tutto il mondo musulmano non sunnita (sciiti, alauti ecc.).
I servizi d'intelligence non scherzano. Basta pensare a quando causarono gravi danni alle centrifughe di arricchimento nucleare iraniane, entrando nella loro rete e facendole ruotare ad altissima velocità. 
 

AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE IN SIRIA

AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE IN SIRIA


Durante la giornata odierna, ci sono stati almeno tre attacchi aerei sulla riva occidentale dell'Eufrate, molto più a sud di Deir-ez-Zor, a metà strada con la frontiera con l'Iraq. Sono state colpite postazioni delle forze di Damasco, con tutta probabilità da parte di velivoli statunitensi. Evidentemente Washington manda segnali forti a Damasco, Mosca e Teheran.
Intanto si combatte nella grande sacca fra Homs e Hama, dove ancora i ribelli resistono. In zona è giunto anche il reparto delle TIGRI, da anni alla testa delle offensive più importanti di Damasco. Intanto una sacca governativa a occidente di Aleppo, sarà evacuata, in quanto in condizioni critica. Si può ipotizzare una sorta di scambio in cambio di evacuazioni di alcune zone tenute dai ribelli.

MISSILI NELLA NOTTE SU HAMA E ALEPPO

MISSILI NELLA NOTTE SU HAMA E ALEPPO


Nella notte missili hanno colpito obiettivi nei pressi di Hama e dell'aeroporto internazionale di Aleppo. Si sono avute successive forti esplosioni, alcune impressionanti. Ad Hama è stata colpita la caserma della Brigata 47. In entrambi i siti sembra che l'obiettivo fossero componenti irtaniane. Nei giorni precedenti vi era stato molto movimento di velivoli provenienti dall'Iran, C-130 iraniani ma anche altri voli russi e siriani. Israele non commenta ma potrebbe essere stata un'azione contro rifornimenti provenienti dall'Iran, essendo la tensione fra Tel-Aviv e Teheran molto alta.
Per le perdite ad Hama si parla di 16 vittime di cui 11 iraniani ma non abbiamo sonferma. Probabilmente è iniziata, già da qualche settimana, una campagna per colpire la presenza iraniana in Siria.
Intanto sembra che sia stato raggiunto un accordo per lo sgombero dell'ultima sacca di ribelli alla periferia di Damasco, non semplice perché vi operano varie componenti (non coordinate fra di loro) incluso miliziani di Daesh.

domenica 29 aprile 2018

BREAKING NEWS: COMBATTIMENTI A DEIR-EZ-ZOR

COMBATTIMENTI A DEIR-EZ-ZOR


Da stamani sono in corso violenti combattimenti sulla sponda sinistra del fiume Eufrate, praticamente di fronte a Deir-ez-Zor. Le forze di Damasco hanno lanciato una offensiva che ha consentito loro di avanzare di alcuni chilometri. Le Forze Democratiche Siriane, a maggioranza curda, hanno contrattaccato e sembra abbiano bloccato l'azione, riconquistando il terreno perso il precedenza. Sembra che siano intervenuti anche velivoli statunitensi mentre le forze di Damasco sono appoggiate da aerei russi, con una situazione molto delicata. Aggiorneremo la situazione non appena riceveremo ulteriori informazioni.


AGGIORNAMENTO DELLE 22.20 

 Le forze aeree della coalizione, probabilmente statubnitensi, sono intervenute in modo deciso nei cieli di Deir-ez-Zoz contro le posizoni di Damasco  e quelle iraniane che l'altra notte avevano lanciato un attacco sulla sponda orientale dell'Eufrate. E' stato distrutto un ponte galleggiante militare e la notte è segnata da vampate e incendi. Probabilmente le perdite sono alte e l'attacco è stato respinto. Sembra che siano stati colpiti anche reparti iraniani, forse "ispiratori" dell'attacco. I velivoli russi non si sono opposti, pur essendo in zona ma non si sono avvicinati.
Il messaggio a Damasco e ai suoi alleati è stato molto chiaro.

PROSSIMA OFFENSIVA A NORD DI HOMS

PROSSIMA OFFENSIVA A NORD DI HOMS


Giungono informazioni che diversi reparti scelti di damasco sono in  movimento verso Homs, per preparare un attacco alla sacca di forze ribelli che si trova a nord della città. Fra i reparti in trasferimento LE TIGRI, una delle unità migliori, insieme alle forze speciali e alla 4a Divisione. I ribelli controllano una vasta zona che ha resistito anche alle recenti offensive, pur perdendo terreno. Il vantaggio per i reparti governativi è che anche in questo caso i ribelli non possono ricevere rinforzi e sono a corto di munizioni.

sabato 28 aprile 2018

LA FRANCIA INVIA ALTRE FORZE SPECIALI IN SIRIA 


Alcuni distaccamenti delle forze speciali francesi sono transitati dal Kurdistan iracheno alla Siria settentrionale, posizionandosi nell'area di Nambj, sulla sponda occidentale dell'Eufrate. Questa mossa conferma l'intenzione del presidente Macron di sostenere le Forze Democratiche Siriane contro il regime di Assad. Più che il numero dei cmponenti il reparto è importante quanto stanno portando al loro seguito, in quanto sono inclusi rifornimenti di armi, in particolare missili MILAN, in particolare modelli di produzione datata che dovrebbero andare in scadenza fra qualche tempo, secondo uno schema già applicato in precedenza. Sono giunti anche rifornimenti sanitari e componenti radio, incluso apparati cripto. 
Macron vuole evitare che Assad, gli iraniani e Putin cerchino un successo totale, lanciando nuove offensive, avendo notato che i successi dei governativi di questi due anni sono stati raggiunti con il massiccio invio di armi da Russia e Iran mentre i rifornimenti ai ribelli si sono arrestati (per Daesh) o ridotti per altre componenti.

venerdì 27 aprile 2018

NUOVE VIOLENZE A GAZA

NUOVE VIOLENZE A GAZA

Quinto venerdì di gravi incidenti al confine fra Gaza e Israele. Hamas, dopo la preghiera, organizza dei tentativi di sfondare la frontiera che portano a gravi scontri. Ieri il bilancio è stato di 4 morti e decine di feriti. Gli israeliani utilizzano lacrimogeni e proiettili non letali ma anche normali proiettili quando i palestinesi provano a superare le barriere al confine. Il primo insediamento civile israeliano è appena a 1 chilometro dal confine e si temono infiltrazioni da parte di terroristi. Una situazione esplosiva che si dovrà risolvere. Hamas cerca ovviamente visibilità. Una sua installazione navale a Gaza è stata colpita perché probabilmente gli israeliani ritenevano che fosse coinvolta nel contrabbando di armi.

INCONTRO FRA I PRESIDENTI COREANI

INCONTRO FRA I PRESIDENTI COREANI


Oggi si è svolto un incontro storico fra i due presidenti coreani. Non possiamo sapere quali saranno i possibili sviluppi ma si è trattato di un passo significativo. Il risultato, dopo anni di missili ed esperimenti nucleari, lo si deve anche alla Cina e probabilmente a futuri investimenti nella Corea del Nord, disperatamente alla ricerca di risorse economiche.
Ovviamente si tratta di un successo anche per il presidente Trump che, nelle prossime settimane, dovrebbe incontrare il presidente statunitense.

giovedì 26 aprile 2018

IL GENERALE HAFTAR RIENTRA A BENGASI

IL GENERALE HAFTAR RIENTRA A BENGASI


Se è un "morto" si tratta di uno spettro in ottima salute!! Il generale Khalifa Haftar, dato per morto da molti mezzi d'informazione, evidentemente con leggerezza, è tornato a Bengasi, giungendo all'aeroporto di Benina, proveniente dal Cairo. Molti leader libici lo hanno accolto all'aeroporto. Ora il generale porterà avanti i suoi programmi, primo fra tutti la conquista della città di Derna, dal 2011 in mano a gruppi musulmani integralisti.
Il generale potrebbe avere un ruolo fondamentale per la stabilizzazione del paese dato che l'Esercito Nazionale Libico controlla la maggior parte del paese, godendo di vari aiuti di vari paesi: Egitto, Francia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Russia.

VIOLENTISSIMI COMBATTIMENTI A DAMASCO SUD

VIOLENTISSIMI COMBATTIMENTI A DAMASCO SUD


Ancora oggi proseguono i violentissimi combattimenti nell'ultima sacca in mano ai ribelli (con settori in cui opera anche Daesh), alla periferia meridionale della capitale, incluso un campo palestinese. Nonostante la sacca sia relativamente ridotta (4,5 km per 2 km all'incirca) le forze di Assad incontrano difficoltà nell'avanzata, nonostante un poderoso bombardamento da terra e dall'aria. I difensori hanno realizzato un fitta rete di cunicoli in profondità da cui non è facile stanarli, confermando, se ve ne fosse stato ancora bisogno, la difficoltà dei combattimenti in zona urbana anche se si dispone di una schiacciante superiorità in fatto di mezzi. Del resto i governativi vogliono eliminare quest'ultima resistenza all'interno della capitale.

mercoledì 25 aprile 2018

DISTRUTTI MEZZI CHE TENTAVANO DI PENETRARE IN EGITTO

DISTRUTTI MEZZI CHE TENTAVANO DI PENETRARE IN EGITTO


Si stanno ripetendo i casi di piccole colonne motorizzate che tentano di penetrare dalla Libia in Egitto, dopo essere passati a sud di Giarabub. Oggi l'Aeronautica egiziana ha distrutto 10 SUV che avevano appena varcato la frontiera fra i due paesi, con l'evidente intenzione di compiere atti terroristici in Egitto. La zona viene intensamente sorvegliata sembra ache da satelliti. Per ora i tentativi di infiltrarsi sono stati tutti bloccati. Per Daesh sarebbe importante portare a compimento qualche clamoroso gesto terroristico.

LE PERDITE DI MEZZI IN SIRIA

LE PERDITE DI MEZZI IN SIRIA


I miliziani che hanno abbandonato le varie sacche alla periferia di Damasco, hanno distrutto le armi pesanti, non molte, di cui disponevano, fra cui carri, semoventi antiaerei ZSU-23-4 SHILKA, BMP-1 e 2 e via proseguendo, incluso semoventi antiaerei missilistici SA.8 GECKO privi però di missili.
Una valutazione realistica fa ammontare a oltre 2.000 i carri distrutti durante la guerra civile, tutti mezzi di provenienza russa, a cui si aggiungono altre armi pesanti, inclusi oltre 200 velivoli di tutti i tipi, abbattuti o distrutti al suolo. La rete missilistica di difesa aerea ha subito altre gravi perdite e solo la Marina non ha avuto perdite anche se ridotta nell'efficenza dall'usura. I mezzi residui spesso risultano molto logori nonostante il continuo flusso di nuovi sistemi dalla Russia.

martedì 24 aprile 2018

SCONTRI NEL DONBAS

SCONTRI NEL DONBAS


Quasi nessuno ne parla ma sulla linea del fronte del Donbas vi sono in media da 40 a 80 incidenti tutti i santi giorni. Per essere una tregua è decisamente "calda" anche perché quasi tutti i giorni il bilancio fa registrare uno o più vittime su entrambi i fronti.
Vi sono fronti relativamente più calmi nei suoi circa 400 km di sviluppo, ma tutti i giorni si spara intorno all'aeroporto di Dinietsk e in altri punti sensibili, come l'area di Lugansk e quella di Mariupol, dove le posizioni sono importanti. L'OSCE verga i suoi rapporti che non servono a molto. Fra le novità tecniche di questi ultimi tempi vi è stato l'apparire di veicoli RB-53 russi, certo non un mezzo da milizia improvvisata, e il moltiplicarsi delle ricognizioni con droni, da quelli più piccoli fino a quelli a reazione statunitensi GLOBAL HAWK che arrivano addirittura dalla lontanissima base di Sigonella e orbitano, entro le linee ucraine, a 50.000 piedi di altezza.
L'impressione è che prima o poi ci saranno incidenti più gravi anche perché le forze di Kiev si sono rinforzate notevolmente. Fra l'altro le loro operazioni saranno coordinate dalla fine del mese da un comando congiunto in quanto non era più possibile considerarle come operazioni contro i terroristi, visto il livello delle armi che i separatisti filo-russi schierano, praticamente tutte arrivate dalla Russia, con la Russia che mantiene tutto l'apparato bellico e civile, in cambio di forniture di carbone che coprono solo una frazione delle spese che sostiene.

lunedì 23 aprile 2018

25 MORTI IN NICARAGUA

25 MORTI IN NICARAGUA


I disordini in Nicaragua hanno fatto registrare 25 vittime. Gli incidenti sono scoppiati quando è stato annunciato che i contributi previdenziali a carico dei lavoratori sarebbero aumentati mentre le pensioni dovevano diminuire. Ricordiamo come nel paese sia al potere il presidente Ortega, un marxista già costretto a mollare il paese negli Anni '80, anche sotto la pressione della guerriglia anticomunista, sostenuta dagli Stati Uniti. Ortega è tornato al potere in questi anni.
Dopo il grave bilancio di vittime, fra cui un giornalista che stava riprendendo i disordini, la riforma è stata accantonata. Probabilmente la tragedia porterà ad una crisi di governo stante anche i pessimi risultati economici.

BREAKING NEWS: UCCISO IL CAPO HOUTHI

BREAKING NEWS


UCCISO IL CAPO HOUTHI


UOggi un raids aereo saudita alla periferia di Hoddeida, il principale porto yemenita sul Mar Rosso, è stato ucciso Salam al Sammad, capo del Consiglio Presidenziale, la massima autorità Houthi. La notizia è stata confermata in serata anche da fonti Houthi. Evidentemente l'intelligence ha lavorato con precisione e ha colto nel segno. I sauditi si sono stufati di ricevere missili balistici nei loro cieli (anche oggi ne sono stati intercettati due da missili PATRIOT) e hanno deciso di rispondere duro, forse perché il drone dell'altra sera al palazzo reale di Ryhad non era solo un caso ma un tentativo di eliminare qualcuno della famiglia reale. A questo punto si è deciso di giocare duro e Sammad ne ha fatto le spese con almeno una parte dei suoi stretti collaboratori.
Difficile sapere quali saranno le conseguenze ma probabilmente seguiranno altre azioni mirate in quanto molti paesi, ad iniziare dal regno saudita, vogliono chiudere la questione, magari con l'aiuto di qualche qualificato paese amico



domenica 22 aprile 2018

PRONTA PER LE PROVE IN MARE LA NUOVA PORTAEREI CINESE

PRONTA PER LE PROVE IN MARE LA NUOVA PORTAEREI CINESE


La prima portaerei di costruzione cinese, la SHANDONG, è pronta alle prove in mare che potrebbero iniziare fra pochi giorni. Si tratta di una unità da 55.000 tonnellate di dislocamento, lunga 315 metri e che richiama le linee della portaerei comprata negli Anni '90 in Ucraina (in quanto mai terminata) e completata in Cina. Si tratta della prima unità di una classe che attualmente vede altre due unità in costruzione. La Marina della Repubblica Popolare di Cina ha in corso un enorme programma di potenziamento, con la realizzazione di una flotta di alto mare che include unità di tutti i tipi.
Ovviamente questo potenziamento preoccupa molto i paesi limitrofi, con cui spesso Pechino ha in atto contenziosi territoriali: Vietnam, Filippine, Giappone oltre ovviamente alla Repubblica di Cina (Formosa).

ATTENTATI IN AFGHANISTAN

ATTENTATI IN AFGHANISTAN


Daesh ha perpetrato due attentati in Afghanistan, diretti contro due punti di registrazione degli elettori per le prossime elezioni di ottobre. A Kabul l'attentatore suicida ha fatto 30 vittime e decine di feriti mentre in un'altra località si sono dovuti contare 6 vittime. Fra i colpiti anche donne e bambini che erano con loro.
Gli integralisti devono far ricorso a questi metodi feroci in quanto sul terreno non stanno cogliendo successi di rilievo; anzi, hanno avuto forti perdite, attaccati anche dai talebani, con cui sono in lotta feroce.

AGGIORNAMENTO
Purtroppo il numero delle vittime dell'attentato a Kabul è salito a 48, con un alto numero di donne e bambini oltre a circa 150 feriti.

sabato 21 aprile 2018

UN CADUTO DEL S.A.S. IN SIRIA

UN CADUTO DEL S.A.S. IN SIRIA


Si è appreso ora che il militare britannico ucciso da un ordigno vicino a Manbij, nel nord del paese in area sotto controllo delle SDF, tre settimane or sono, era un appartenente allo Special Air Service, il sergente Matt Tonroe. Nella medesima occasione è rimasto ucciso un membro delle forze speciali statunitensi e altri cinque sono rimasti feriti da un ordigno posto ai lati di una strada che è esploso al passaggio del veicolo. Il team misto stava eseguendo una missione segreta per catturare un capo di Daesh. Almeno questa la versione accreditata. Si tratta del primo militare britannico rimasto ucciso nella lotta a Daesh in Siria.
Il funerale si è svolto nella base del reparto e al termine quattro specialisti hanno effettuato un lancio in caduta libera nei pressi della cappella.

SPARATORIA AL PALAZZO REALI DI RYHAD

SPARATORIA AL PALAZZO REALI DI RYHAD


Intorno alle 21.00 ora italiana, al palazzo reale di Ryhad è stato aperto il fuoco contro un drone che lo sorvolava. Il re non si trovava nel palazzo ma comunque è stato portato in un rifugio militare. Per qualche minuto si è pensato ad un attentato o a un tentativo di colpo di stato. In breve è stata scoperta la ragione della sparatoria. Nessun danno o vittima.
Il dispositivo di sicurezza è molto vigile perché si teme un'azione di elementi iraniani.

SVOLTA (APPARENTE) DI KIM

SVOLTA (APPARENTE) DI KIM


Il dittatore della Corea comunista ha annunciato di essere pronto a rinunciare ai teste missilistici e a smantellare il programma nucleare. L'annuncio potrebbe essere l'inizio di una nuova distensione nell'area o solo una mossa tattica, con successivo ripensamento.
Noi abbiamo sempre sostenuto che il regime di Kim puntava ad una contropartita economica per sospendere questi due pericolosi programmi. Sicuramente ha avuto una grossa influenza anche l'atteggiamento cinese, che non ha alcun interesse a far salire la tensione nell'area. Questa minaccia ha indotto in Giappone a far partire un grosso programma di riarmo che è di ostacolo alle mire espansionistiche cinesi.
Ovviamente per Trump, che a giugno dovrebbe incontrare Kim, si tratterebbe di un grosso successo politico, dove altri avevano clamorasamente fallito, ad iniziare da Obama. La Corea del Nord ha proposto anche una riduzione della presenza statunitense nella Corea del Sud, consentendo la riduzione delle spese statunitensi.

SI COMBATTE ANCORA ALLA PERIFERIA SUD DI DAMASCO

SI COMBATTE ANCORA ALLA PERIFERIA SUD DI DAMASCO


Sono ancora in corso violenti combattimenti nell'ultima sacca ribelle rimasta alla periferia di Damasco, nei quartieri meridionali, dove operano, divisi, sia elementi dell'ISIS che di altri gruppi dell'opposizione. I governativi stanno utilizzando ampiamente anche i lanciarazzi campali ma la resistenza prosegue. I difensori sono molto ben posizionati e dispongono di una rete di tunnel sotterranei che collega parte delle postazioni. L'avanzata delle forze di Assad, dopo i primi successi, per ora segna il passo.

venerdì 20 aprile 2018

FESTA A CECINA PER IL 185° RRAO

FESTA A CECINA PER IL 185° RRAO A CECINA

Il 20 aprile sul sedime di quello che durante la II Guerra Mondiale era la pista di Cecina, si è tenuta la festa del 185° Reggimento Ricognizione Acquisizioni Obiettivi FOLGORE.
La zona è stata utilizzata per decenni per i lanci e anche noi siamo saltati per la prima volta da un C-119 proprio in questo cielo, un giorno dell'ottobre 1975! Ultimo di uno stick di 8 paracadutisti dell'ANPdI a 18 anni, avendo però fatto salti in precedenza da velivoli civili (per la cronaca beccammo un piccolo avvitamento e ci ritrovammo leggermente più bassi dei due amici che ci avevano preceduto).
Dalla pista di Cecena decollarono i C-47 che trasportavano i paracadutisti della Centuria NEMBO e dello Squadrone F che saltarono fra Ferrara e Modena nell'aprile del 1945. Lo Squadrone F, addetto alla ricognizione, erano gli antenati del 185° RRAO di oggi, sempre molto attivi in giro per il mondo.

QUARTO VENERDI' DI PROTESTA A GAZA

QUARTO VENERDI' DI PROTESTA A GAZA


Per il quarto venerdì di seguito, gruppi di palestinesi della Striscia di Gaza, si sono avvicinati alla frontiera con Israele, dando inizio a scontri. Per ora il bilancio è di 4 morti e centinaia di feriti. I dimostranti si avvicinano alle recinzioni scontrandosi con gli israeliani che utilizzano lacrimogeni, pallottole di gomma ma anche pallottole letali.

TORNANO OPERATIVI I C-27 J E I Su.25 BULGARI

TORNANO OPERATIVI I C-27 J E I Su.25 BULGARI


I velivoli da trasporto Leonardo C-27 J dell'Aeronautica bulgara sono tornati operativi dopo che sono stati fatti alcuni lavori. Altrettanto è stato fatto per i velivoli d'attacco al suolo Su.25.
Il Ministero della Difesa Bulgaro deve fare i conti con le modeste possibilità economiche del paese.

LA GRECIA PRENDERA' IN LEASING DUE FREGATE FREMM DALLA FRANCIA

LA GRECIA PRENDERA' IN LEASING 
DUE FREGATE FREMM DALLA FRANCIA


Dopo una trattativa complessa, sembra che la Grecia abbia deciso di prendere in leasing due fregate classe "FREMM" dalla Francia, per un periodo di cinque anni. La Marina ellenica ha bisogno urgente di nuove unità visto che quelle in servizio sono decisamente anziane. Inoltre preoccupa in modo crescente l'atteggiamento del regime di Erdogan. Dovrebbe trattarsi di una decisione temporanea ma dubitiamo che poi le unità vengano restituite e se ne realizzino di nuove.
Le fregate italo-francesi FREMM si confermano unità indubbiamente interessanti, ai vertici della loro categoria, tanto da interessare perfino l'US Navy per un suo programma in corso.
Rimane da vedere come la Francia e la sua Marina affronteranno una sensibile diminuzione del suo potenziale navale disponibile.

giovedì 19 aprile 2018

IL GENERALE HAFTAR E' VIVO MA NON SE NE CONOSCONO L'ESATTE CONDIZIONI DI SALUTE


Il generale Hafatar è vivo ma non se ne conoscono le condizioni esatte di salute, dopo che era stata annunciata perfino la sua morte.
Ieri il suo capo di stato maggiore è sfuggito ad un bomba lungo la strada, a nord di Bengasi.

mercoledì 18 aprile 2018

SEMPRE BLOCCATI GLI ISPETTORI IN SIRIA

SEMPRE BLOCCATI GLI ISPETTORI IN SIRIA


Ancora è bloccato il team che  dovrebbe fare delle ricerche neutrali circa l'impiego di armi chimiche alla periferia di Damasco. Si parla di ragioni di sicurezza. Un team di ricognizione per valutare la sicurezza è stato oggetto di spari. Essendo stati evacuati tutti i ribelli, potrebbe trattarsi di sostenitori di Assad. Sta di fatto che ancora i ricercatori non hanno potuto iniziare il loro lavoro.
Intanto è di queste ore la notizia che la Russia sta piazzando in Siria nuove postazioni di sistemi missilistici antiaerei PANTSIR-S, per proteggwere alcuni punti sensibili.

martedì 17 aprile 2018

PROSEGUE IL LANCIO DI MISSILI VERSO L'ARABIA SAUDITA

PROSEGUE IL LANCIO DI MISSILI VERSO L'ARABIA SAUDITA


In serata i sistemi missilistici PATRIOT sauditi hanno intercettato l'ennesimo missile balistico lanciato dalle milizie Houthi contro il loro territorio. Questa volta era un missile a raggio più piccolo, diretto contro la città di Najim, lungo la costa del Mar Rosso. 
Si moltiplicano gli sforzi per comprendere come queste armi giungano nei territori ancora sotto controllo Houthi, forzando le misure di blocco aereo e navale. Molto probabilmente tutte queste misure saranno intensificate, magari con l'appoggio di qualche potente alleato. Intanto Ryhad si appresta ad ordinare altri missili PATRIOT. Il mercato dei missili antimissili è in forte espansione, con importanti riflessi anche per l'italo-francese ASTER.

NIENTE ANTONOV An.124 RUSSI PER I PAESI NATO

NIENTE ANTONOV An.124 RUSSI PER I PAESI NATO


L'attuale crisi internazionale ha messo in crisi un programma che andava avanti da molti anni. La Russia a cavallo del 2000 aveva messo a disposizione sul mercato i servizi dei suoi grandissimi Antonov An.124 CONDOR, in grado di trasportare 150/170 tonnellate di carico. Già per il dispiegamento in Afghanistan dal 2001 furono utilizzati velivoli di questo tipo ma dal 2006  due velivoli della compagnia russa Volga Dnieper furono stabilmente basati in Germania, effettuando molti voli con carichi civili.
La crisi con l'Ucraina (dove è basata l'Antonov) e i recenti eventi, hanno indotto Mosca a interrompere il servizio, forse perché vi sono problemi anche per i pezzi di ricambio dall'Ucraina. E probabilmente gli ucraini si sostituiranno in questo servizio, disponendo di 7 velivoli di questo tipo.
In ambito NATO il servizio era stato sfruttato in passato da 17 paesi, dato che il "biglietto" era meno caro di quando il servizio viene affidato all'Aeronautica statunitense. Però a bordo non veniva fatto salire quasi mai personale NATO in quanto è notorio che la sicurezza dei velivoli russi non è certo ai vertici. Un Condor precipitò nel 1996 a Torino mentre stava atterrando a Caselle.

lunedì 16 aprile 2018

NAVE ELETTRA RIENTRA DA CROCIERA ARTICA

NAVE ELETTRA RIENTRA DA CROCIERA ARTICA


Nave ELETTRA è rientrata La Spezia dopo una crociera che si sarebbe spinta in acque artiche. L'ELETTRA è una unità molto particolare, del tipo SIGINT (SIGnal INTELligence, raccolto di segnali elettronici), su cui si conosce molto poco proprio per il ruolo che ricopre. A bordo vi è un equipaggio di 35 militari a cui si aggiungono 65 specialisti in attività SIGINT (raccolto di segnali radio e radar e probabilmente anche sonar).
Cosa avrebbe fatto l'ELETTRA nei mari settentrionali. Sicuramente non è andata a caccia di orsi bianchi ma è quasi impossibile sapere di più. Ricordiamo come nel 2014, all'inizio della crisi fra Ucraina e Russia, la nave fece una crociera in Mar Nero.

NUOVO BERSAGLIO MIRACH M-40 PER LE FF.AA. ITALIANE

NUOVO BERSAGLIO MIRACH M-40 PER LE FF.AA. ITALIANE


Le Forze Armate italiane hanno concluso i test sul nuovo bersaglio aereo Leonardo Mirach M-40, un velivolo lungo 2,5 metri e con un'apertura alare di 1,5 metri, ha un peso di 80 kg ed è in grado di volare fino a 200 metri al secondo, con una quota di tangenza di 8.000 metri. Il velivolo è spinto da un piccolo turboreattore e ha un'autonomia di 60 minuti primi. A bordo possono essere installati apparati fino a 15 kg di peso.
I test di accettazione sono stati condotti nel poligono interforze di salto di Quirra, in Sardegna. Il nuovo bersaglio, che allarga la gamma di questi prodotti proposti da Leonardo, si presta in particolare all'addestramento al tiro antiaereo.

OFFENSIVA DI DAMASCO FRA HAMA E HOMS

OFFENSIVA DI DAMASCO FRA HAMA E HOMS


E' in corso una forte offensiva contro la grande sacca fra la periferia settentrionale della città di Homs e la città di Hama, altra storica roccaforte dei gruppi ribelli. Evidentemente Assad e i suoi alleati, concentrando le loro forze migliori, vogliono eliminare tutte le sacche ribelli rimaste, le quali non possono ricevere rinforzi salvo quel poco che riesce ad infiltrarsi in modo non semplice. 
In questa sacca si erano rifugiati anche parte dei civili e dei miliziani che avevano evacuato i quartieri di Homs che controllavano, circa due anni or sono.

domenica 15 aprile 2018

IL GENERALE HAFTAR DOVREBBE ESSERE VIVO

IL GENERALE HAFTAR DOVREBBE ESSERE VIVO
 

Sembra che la notizia circa la morte del generale Haftar sia falsa. Varie persone, anche in ambito ONU, parlano di contatti telefonici con lui, per cui potrebbe essere stata una notizia falsa, diffusa dai suoi nemici.
Il suo portavoce ha detto che il generale, che sta tornando in Libia dalla Francia, prossimamente guiderà l'attacco a Derna, la città costiera da sette anni nelle mani di miliziani integralisti, che però controllano solo la città. 
L'energico generale potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel processo di stabilizzazione della Libia, a cui l'Italia, quando finalmente avrà un governo, dovrà dare un adeguato contributo.

3.600 MARINES AFFLUISCONO IN GIORDANIA

3.600 MARINES AFFLUISCONO
IN GIORDANIA


3.600 Marines sono arrivati in Giordania. Fanno parte della 26a MEU e vanno a rinforzare il dispositivo statunitense in Giordani, pronto a respingere eventuali azioni dalla Siria. Si tratta di una esercitazione già svolta lo scorso anno e denominata EAGER LION 2018.
Intanto la nave d'assalto anfibio NEW YORK (classe "San Antonio) ha lasciato ieri la base navale italiana di Augusta, diretta nel Mediterraneo orientale, con a bordo convertiplani OSPREY mentre altre unità statunbitensi stanno affluendo in Mediterraneo. La 26a MEU è guidata dalla nave d'assalto anfibia IWO JIMA, con a bordo anche velivoli AV-8.
Gli Stati Uniti si tengono pronti ad ogni evenienza e danno prova di poter far affluire rapidamente in zona importanti rinforzi.

ESPLOSIONE IN BASE A SUD DI ALEPPO

ESPLOSIONE IN BASE A SUD DI ALEPPO


Una grossa esplosione si è avuta all'interno di una base a sud di Aleppo, frequentata anche da personale iraniano. Non si hanno informazioni ufficiali ma è ipotizzabile che sia stata opera di velivoli israeliani anche se non si può escludere altri esecutori, come le forze di Ankara.
Sembra che vi siano stati 20 morti, fra cui 7 ufficiali iraniani.
La tensione in Siria rimane sempre molto alta ed è facile prevedere altri incidenti e azioni.
Intanto al Consiglio di Sicurezza è stata respinta la mozione russa per una condanna dell'azione occidentale in Siria.

sabato 14 aprile 2018

ULTERIORI INFORMAZIONI CIRCA L'ATTACCO IN SIRIA

ULTERIORI INFORMAZIONI CIRCA L'ATTACCO IN SIRIA


I tre bersagli colpiti in Siria sono stati:
- Il centro di ricerca per la guerra chimica e battereologica di Barzah alla periferia di Damasco.
- Il deposito di armi chimiche di Im Shinshar, a occidente di Homs, con annesso comando Hetzbollah (ma questo "particolare" è omesso nei comunicati ufficiali)..
- Un bunker per armi chimiche sempre nell'area di Im Sinshar

Sono stati lanciati 105 missili, rimanendo al di fuori dello spazio aereo siriano ma a portata di tiro di alcune batterie di missili S-400 russe che però non sono intervenute.

Due bombardieri B-1 B LANCER hanno lanciato 19 missili AGM-158 JASSM-ER (testata da 450 kg, raggio operativo di 1.000 km) al loro debutto operativo, dopo che sono divenuti operativi nel 2014. I bombardieri erano scortati da velivoli da guerra elettronica EA-6 B della Marina. Non risultano impiegati i caccia F-22 RAPTOR ma erano pronti ed in volo altri assetti aerei, pronti ad intervenire, per esempio per azioni SEAD contro la contraerea nemica.

Dal mare sono intervenute tre unità dell'US Navy
- L'incrociatore MONTEREY, in navigazione in Mar Rosso, ha lanciato 30 missili TOMAHAWK.
- Il caccia LABOON ha lanciato, sempre dal Mar Rosso, sette missili da crociera.
- Dal Golfo Arabo settentrionale il caccia HIGGINS ha lanciato altri 23 missili.- Il sottomarino JOHN WARNER (classe "Virginia")ha lanciato, in immersione, altri sei missili da crociera; primo impiego a fuoco di questa classe di battelli.


Per quanto riguarda le forze alleate, la fregata francese LINGUEDOC (classe FREMM) ha lanciato tre missili SCALP NAVAL mentre  non si hanno ancora notizie circa le armi utilizzati dai 4 MIRAGE 2000 scortati da altrettanti RAFALE. La RAF ha utilizzato TORNADO e TYPHOON decollati dalla base di Akrotiri a Cipro, i primi armati con missili SOTMING SHADOW.
Ovviamente tutte queste armi hanno dovuto sovente sorvolare altri paesi sulla loro rotta d'avvicinamento, in pratica Arabia Saudita, Giordania e Iraq.

L'azione è stata molto circoscritta, in quanto non ha riguardato i centri di potere i i comandi siriani. I missili sono andati tutti a destinazione, nonostante i roboanti annunci da parte di Damasco e Mosca. I tre bersagli attaccati hanno subito danni estesi che saranno resi visibili nelle prossime ore.

GIALLO SULLA MORTE DEL GENERALE HAFTAR


GIALLO SULLA MORTE DEL GENERALE HAFTAR


 Nella serata di venerdì alcuni media locali libici hanno annunicato la morte del generale Haftar, uomo forte della Cirenaica. Secondo tali notizie Haftar sarebbe morto in una clinica di Parigi dove era stato ricoverato in seguito ad un ictus. La notizia però sembra trovare una decisa smentita nel comunicato dell'UNSMIL, la missione ONU in Libia, secondo cui un suo rappresentante avrebbe parlato telefonicamente con Haftar per discutere della situazione libica. Sembrerebbe quindi ancora mancare l'ufficialità del decesso.

ULTERIORI DETTAGLI ATTACCO IN SIRIA

ULTERIORI DETTAGLI ATTACCO IN SIRIA


Stanno emergendo ulteriori dettagli circa l'azione diUSA. Regno Unito e Francia in Siria.

Sono stati lanciati 100/120 missili, da tre vettori navali statunitensi (caccia PORTER, COOK e HIGGINS, di cui uno in navigazione in Mar Rosso) e da parte di bombardieri B--1 statunitensi, MIRAGE 2000 francesi  e TORNADO britannici (Da Akrotiri, Cipro).
Si è avuto una reazione solo da parte delle batterie missilistiche antiaeree siriane mentre le batterie russe non hanno aperto il fuoco (fattore molto significativo).

Si è trattato di un attacco limitato e molto specifico, in primo luogo contro siti legati alle armi chimiche.

L'azione è stata accolta con approvazione dalla Turchia e questo sposta ancora una volta il quadro politico nella regione. Solo l'Iran ha commenti fortementi negativi anche perché è stato colpito un comando sciita.

venerdì 13 aprile 2018

DETTAGLI SULL'ATTACCO CONTRO I SISTEMI D'ARMA CHIMICI IN SIRIA

DETTAGLI SULL'ATTACCO CONTRO I SISTEMI D'ARMA CHIMICI IN SIRIA


In una conferenza stampa presso il Pentagono sono stati forniti alcune informazioni sull'attacco. I bersagli colpiti sono stati tre:
1) Il centro di ricerca per armi chimiche nei pressi dell'aeroporto militare di Damasco
2)  Un deposito di armi chimiche 15 km a occidente di Homs
3) Un vicino posto comando del movimento sciita libanese Hetzbollah che appoggia, con migliaia di milizia, le forze di Assad.
Il quantitativo di ordigni utilizzati è stato doppio rispetto all'azione del 2017, per cui abbastanza limitato, volendo limitare i danni alla popolazione.

Sulla natura dei gas utilizzati contro la popolazione, il segretario alla Difesa statunitense ha fatto riferimento alla clorina.

FRANCIA E REGNO UNITO A FIANCO AD USA PER L'AZIONE IN SIRIA. COLPIUTO L'AEROPORTO DELLA CAPITALE E MOLTI ALTRI BERSAGLI

FRANCIA E REGNO UNITO A FIANCO AD USA PER L'AZIONE IN SIRIA

Francia e Regno Unito partecipano all'azione contro i bersagli in Siria, colpiti con attacchi di precisione.
Il presidente Trump ha fatto riferimento anche all'appoggio all'azione da parte di Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Qatar.

Continui aggiornamenti su i bersagli colpiti e l'esito dell'azione. 
Le prime informazioni parlano di attacchi contro bersagli militari posti nell'area di Damasco. Sicuramente colpito gravemente l'aeroporto militare di Damasco-Mezzhe da cui si levano grandi fiammate. Colpito anche un comando Hetzbollah 15 km a sud-ovest di Homs.
All'azione hanno preso parte sicuramente velivoli della RAF, 4 TORNADO decollati dalla base di Akotiri a Cipro e armati con missili Stand-Off STORM SHADOW, con un raggio operativo di 300 km, armi in servizio anche con l'Aeronautica italiana e veramente precisi. L'antiaerea siriana ha aperto il fuoco con i missili. Coinvolti anche i caccia statunitensi F-22 RAPTOR.

BREAKING NEWS ! ATTACCO STATUNITENSE VERSO LA SIRIA

BREAKING NEWS ! ATTACCO STATUNITENSE VERSO LA SIRIA

In questo momento (0.2.58 ora di Roma) è in corso un attacco statunitense, forse con altre componenti allete, contro bersagli in Siria, condotto dal mare e dall'aria.

Appena disponibili daremo ulteriori informazioni. Sembra che vi abbiano preso parte, fra gli altri, bombardieri strategici B-1 statunitensi e velivoli TORNADO britannici.

LuPo

SEMPRE ALTA LA TENSIONE IN SIRIA

SEMPRE ALTA LA TENSIONE IN SIRIA


La tensione resta sempre molta alta in Siria e nei mari e nei cieli limitrofi. A Cipro le forze britanniche hanno rafforzato le difese antiaeree schierate a protezione delle due basi che Londra ha sull'isola fin dal tempo dell'indipendenza dell'isola. 11 navi russe sono salpate da Latakia per non farsi sorprendere all'ormeggio in caso di attacco anche se siamo dell'avviso che molto difficilmente un'azione sarebbe diretta ad unità di Mosca. A fianco di Trump vi sono Francia e Regno Unito, mentre Italia, Germania e Spagna si sono defilati con varie motivazioni. Appoggiano l'eventuale azione tutti i paesi arabi oltre alla Turchia. Cinque unità navali dell'US Navy sono salpate da Norfolk dirette al Mediterraneo orientale, ma ci vorranno circa 10 giorni prima che arrivino a destinazione. Nell'area si stanno concentrando anche unità di Londra e Parigi mentre è in arrivo anche una portaerei statunitense. Si registra anche l'afflusso di battelli subacquei. Molto attivi risultano anche i ricognitori teleguidati israeliani, presenza fissa nei cieli libanesi.
I cieli sulla Siria e intorno sono pieni di velivoli da combattimento e da trasporto mentre i voli di linea civili sono stati decisamente spostati lontano dai cieli più pericolosi. Speciali procedure sono state adottate anche per i voli di linea in arrivo e partenza dalla capitale libanese.

giovedì 12 aprile 2018

BOMBA ALLO STADIO DI MOGADISCIO

BOMBA ALLO STADIO DI MOGADISCIO


Oggi è esplosa una bomba allo stadio di Mogadiscio, causando 5 morti. L'attentato è stato rivendicato dai terroristi di al-Shabab che operano nel paese e che sono in gravi difficoltà strategica. sotto i colpi delle forze locali e del contingente internazionale, composto da militari di paesi africani. Altri militari, incluso quelli italiani, si occupano dell'addestramento del personale.

SGOMBERATA L'ULTIMA SACCA NELLA GHOUTA ORIENTALE

SGOMBERATA L'ULTIMA SACCA NELLA GHOUTA ORIENTALE


Oggi sono sono partiti verso le zone della Siria settentrionale le ultime formazioni di ribelli e le loro famiglie che ancora resistevano nell'ultima sacca presente nella periferia nord-orientale di Damasco. L'accordo per il trasferimento è stato garantito da militari russi. Ora a Damasco città resiste solo una piccola sacca nella parte meridionale, dove vi è anche presenza dell'ISIS. 
I ribelli avevano preso il controllo di questi quartieri  in alcuni casi fin dal 2011, riuscendo poi a resistere per molti anni, in una situazione molto strana. Al loro interno erano divisi in molti gruppi e questo per loro è stata una grossa limitazione.

mercoledì 11 aprile 2018

7 IRANIANI UCCISI NEL RAID CONTRO LA BASE T-4

7 IRANIANI UCCISI NEL RAID CONTRO LA BASE T-4


I media del regime iraniano hanno diffuso le generalità dei sette militari iraniani morti durante il raid israeliano contro l'aeroporto T-4, alcuni giorni or sono. Si tratta di una procedura del tutto nuova in quanto niente si sapeva di ufficiale in tutte le occasioni precedenti.
L'impressione è che la crisi siriana si sia notevolmente aggravata e possono esservi importanti sviluppi.
Seguiremo l'evolversi della situazione.

MALORE PER IL GENERALE HAFTAR

MALORE PER IL GENERALE HAFTAR


IL generale haftar, una delle figure di spicco della politica libica, alla testa dell'Esercito Nazionale Libico, è stato colto da malore e sembra sia stato ricoverato a Parigi. Si tratta di un problema ulteriore per la soluzione della crisi libica, in quanto il generale sembrava in grado di dare un contributo importante alla stabilizzazione del paese, alle prese con una grave crisi da sette anni, con pesanti ripercussioni anche sulla situazione italiana.

NUOVI MISSILI ANTIRADAR PER L'AMI

NUOVI MISSILI ANTIRADAR PER L'AMI


I TORNADO ECR del 155° Gruppo RTS (Electronic Warfaew Tactical Suppressor) dell'Aeronautica Militare hanno finito negli Stati Uniti i test di accettazione per i nuovi missili antiradar AGM-88 E che andranno a sostituire la precedente versione "C" attualmente in servizio.
La nuova versione ha tutta una serie di nuovi dispositivi che sfruttano anche la navigazione finale GPS ed inerziale, in modo da raggiungere il bersaglio anche se il radar viene spento, in quanto è stata già individuata la sua posizione. Il nuovo propulsore consente anche una gittata maggiore.  

ALTRI MISSILI HOUTHI VERSO RYAD

ALTRI MISSILI HOUTHI VERSO RYAD


Altri missili delle milizie Houthi sono stati lanciati vero Ryad ma sono stati intercettati dai missili antimissili della difesa. Resta ancora un mistero come queste armi giungano nello Yemen anche se si pensa ad arrivi via mare, con qualche sistema clandestino.
E' stato abbattuto anche un grosso UAV iraniano con una carica esplosiva che era penetrato nello zona costiera del Mar Rosso.

PRECIPITA ILIUSHINN 76 IN ALGERIA CARICO DI MILITARI

PRECIPITA ILIUSHINN 76 IN ALGERIA CARICO DI MILITARI


Un quadrireattore da trasporto Iliushin Il.76 di costruzione russa e in forza all'Aeronautica algerina, è precipitato questa mattina poco dopo il decollo dalla base aerea di Bufarik, a circa 30 km da Algeri. A bordo vi erano circa 400fra militari algerini e miliziani saarawi (che si battono per l'indipendenza dell'ex Sahara Spagnolo). Il bilancio delle vittime parla di bel 257 vittime per ora. Sembra che l'aereo avesse due motori in fiamme al momento dello schianto. I Piloti sono riusciti ad abbozzare una manovra di atterraggio di emergenza, parzialmente riuscita.
I quadrireattori Iliushin normalmente non trasportano tutte queste persone, ma questa è una versione con doppio ponte, proprio per aumentare il numero delle persone trasportabili. Il velivolo era diretto ai confini occidentali del paese, vicino al confine con l'ex Sahara Spagnolo.

martedì 10 aprile 2018

TENSIONE A LARGO DELLA SIRIA

TENSIONE A LARGO DELLA SIRIA


Un cacciatorpediniere statunitense, appena salpato da Cipro, è stata sorvolato più volte a bassa quota da velivoli russi a largo delle coste siriane. Si tratta di un nuovo segnale di tensioni fra le due grandi potenze, nel momento in cui si discute di una azione statunitense dopo che Assad è stato accusato di aver utilizzato agenti chimici, seppur in quantità ridotta.
Mosca ha rifiutato una comissione d'inchiesta proposta dalle Nazione Unite e la tensione è salita decisamente in alto. Altre unità statunitensi stanno affluendo in zona.
Difficile fare delle previsioni ma la situazione è comlessa e rischiosa.



lunedì 9 aprile 2018

LA BRIGATA JULIA PARTE PER IL LIBANO

LA BRIGATA JULIA PARTE PER IL LIBANO


Alla presenza del comandante delle Truppe Alpine, il generale Berto (che ci ricordiamo con NIBBIO 2 in Afghanistan nel 2003), si è svolta, presso il Comando della Brigata, la cerimonia di partenza della Brigata JULIA per il Libano, per partecipare alla nuova fase dell'Operazione LEONTE, in corso dal 2006. Saranno presenti il 7° Reggimento Alpini, del PIEMONTE CAVALLERIA (2°), del 2° Battaglione Genio e del Battaglione Logistico.
Da sottolineare come del contingente fanno parte anche militari austriaci e croati, in quanto abitualmente collaborano con l'unità. Presto daranno il cambio ai paracadutisti della FOLGORE.
Dobbiamo sempre ricordare lo stato di grave allarme che vi è nel Libano meridionale, visto tutto quello che avviene intorno  e il coinvolgimento Hetzbolla ai combattimenti in Siria.

POSSIBILE UN ATTACCO USA IN SIRIA

POSSIBILE UN ATTACCO USA IN SIRIA



Il presidente statunitense Trump ha annunciato che dovrà prendere una delicata  decisione nelle prossime 24/48 ore, in seguito all'attacco con armi chimiche in un quartiere di Damasco. Si presume che abbia informazioni precise circa la veridicità di questo evento, disponendo di potenti mezzi dell'intelligence.  Non si capisce come mai Assad avrebbe deciso di utilizzare ora un'arma di questo tipo, sapendo di esporsi a gravi reazioni, come già segnalavamo in un precedente post. 
L'impressione è che si sia giunti ad un punto di svolta nel lungo conflitto in Siria, divenuto uno scontro con molteplici facce, sempre più complesso.  Sembra che di ritiro statunitense in tempi brevi (sei mesi) non si parli più. I paesi occidentali sono compatti con gli Stati Uniti e quando al Consiglio di Sicurezza ONU ha parlato il l'ambasciatore siriano, sono usciti dall'aula.
Ci risulta che stia crescendo anche l'appoggio militare di un potente paese mediorientale in supporto alle formazioni kurde, sia in Siria che in Iraq.

ATTACCO AEREO CONTRO LA BASE AEREA T-4 IN SIRIA

ATTACCO AEREO CONTRO LA BASE AEREA T-4 IN SIRIA


 Nelle prime ore di oggi vi è stato un attacco aereo, condotto con armi stand-off, contro la grande base aerea T-4, a oriente di Homs, sulla strada per Palmira, nei pressi di Tiyas, in Siria. La base era già stata attaccata lo scorso febbraio da velivoli israeliani, in quanto utilizzata intensamente anche dai Guardiani della Rivoluzione iraniani. Vi è stato anche il lancio di missili terra-aria da parte della difesa contraerea siriana. Un comunicato dell'agenzia di stampa siriana, parla di 17 vittime fra cui quattro iraniani. Si potrebbe escludere che si tratti di  un'azione statunitense, come era stato paventato ieri da Trump, dopo il presunto impiego di armi chimiche contro le zone ancora in mano ai ribelli  alla periferia di Damasco, dove prosegue l'evacuazione dei ribelli e delle loro famiglie (oggi sono partiti 39 autobus)
Israele è solito colpire le attività iraniane in Siria, in particolare le forniture di armi alla milizia Hetzbollah libanese. Sulla base T-4 giungono voli direttamente dall'Iran, in particolari velivoli da trasporto.
La Siria attualmente si conferma il principale punto d'instabilità nel Medio Oriente, con gravi rischi di escalation.

domenica 8 aprile 2018

PRESUNTO ATTACCO CON ARMI CHIMICHE A DAMASCO

PRESUNTO ATTACCO CON ARMI CHIMICHE A DAMASCO


Secondo fonti delle forze ribelli che controllano ancora il quartiere orientale di Dohuma, le forze di Assad avrebbero utilizzato armi chimiche nel corso di bombardamenti, con l'uccisione di circa 100 persone. I governativi negano e non vi sono conferme neutrali. 
Circa l'agente chimico utilizzato, si spazia dal cloro ai nervini, vale a dire l'Alfa e l'Omega delle armi chimiche. A parte il fatto che con i gas vi è sempre il rischio che i venti possono far finire l'agente sui propri militari e, visto la vicinanza alla città, anche sulla propria popolazione, non crediamo che Assad avrebbe convenienza di correre certi rischi proprio quando sta per eliminare le ultime sacche di resistenza nell'ambito di Damasco. Tutto può essere ma bisognerebbe avere delle informazioni più precise e di fonte neutrale. Assad rischia sempre un intervento statunitense che già è stato minacciato, dopo quello dello scorso anno. Potrebbe essersi trattato anche di un proiettile chimico finito fra altri (nell'URSS e nei suoi paesi a cui cedeva armi chimiche, non erano così ben marcate come in occidente) e si possono fare altre ipotesi. Ma servono informazioni precise, magari fatte da un team apposito. Comunque qualche intossicato vi è stato ma resta da accertare i motivi. Un attacco con agenti nervini farebbe migliaia di morti e non 100 e creerebbe problemi anche alle proprie truppe.
Attendiamo ulteriori informazioni prima di esprimerci sull'argomento-

ANNULLATA ESERCITAZIONE USA A GIBUTI

ANNULLATA ESERCITAZIONE USA A GIBUTI


Gli Stati Uniti hanno annullato l'Esercitazione ALLIGATOR DAGGER che si doveva tenere nell'area di Gibuti, protagonista la 26a MEU (Nariune Expedition Unit). Il motivo sono stati due incidenti, anche se senza vittime che hanno riguardato prima, il 3 aprile, un velivolo AV-8 e poi un elicottero CH-53 SEA STALLION.
Sono state avviate due inchieste e prima di riprendere l'attività si vuole scoprire se il doppio incidente, a pochissimi giorni di distanza, sia stato un caso e queli ne siano le ragioni.
Con la situazione nello Yemen e il controllo dei traffici nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, Gibuti ha assunto un ruolo importante. Vogliamo ricordare come vi si trovi anche una base permanente italiana, un importante punto d'appoggio utilizzato, per esempio, per le navi in attività contro i pirati.

ANCORA RESISTENZE KURDE NELL'AREA DI AFRIN

ANCORA RESISTENZE KURDE NELL'AREA DI AFRIN


I Kurdi controllano ancora circa 1/10 della loro enclave di Afrin, fra cui una base aerea, seppur con il fronte molto vicino (quindi non utilizzabile). alle spalle hanno le truppe di Damasco su un arco a nord e a est di Aleppo, con al loro fianco anche milizie siriane filo Assad.
Vi sono notizie anche di azioni di guerriglia dietro le linee di Ankara con attacchi di vario tipo. La zona non si presta particolarmente alla guerriglia in quanto la vegetazione è scarsa ma potrebbero creare dei problemi anche se qui la Turchia ha deciso di fare affluire almeno parte dei miliziani e delle loro famiglie che sono state appena evacuate dalla periferia di Damasco e che hanno bisogno di alloggi. Probabilmente in questo modo Ankara conta di realizzare una tipica zona cuscinetto per impedire le infiltrazioni kurde.
Da segnalare come l'attività del PKK in Turchia in questi mesi siastata decisamente ridotta, forse per non dare motivo d'intervento in Siria e Iraq. Resta anche da vedere come Putin saprà mantenere un certo equiplibrio fra il presidente Assad ed Erdogan, dato che sul campo sono in perfetta rotta di collisione e lo scontro diretto può accendersi in qualsiasi momento.

IL GENERALE HAFTAR INCONTRA VARI INTERLOCUTORI STRANIERI IN GIORDANIA

IL GENERALE HAFTAR INCONTRA VARI INTERLOCUTORI STRANIERI


Durante una tornata d'incontri riservatesi tenutisi in Giordania, il generarle Haftar, le cui forze controllano la maggior parte della Libia, si è incontrato con importanti rappresentanti della Segreteria di Stato statunitensi, con rappresentanti  dellAFRICOM (il Comando statunitense per le operazioni in Africa) e con rappresentanti degli Emirati Arabi Uniti. Non si conoscono i dettagli dell'agenda dei colloqui ma sicuramente si è parlato della stabilizzazione del paese.
Fra le altre cose, in Libia ancora vi sono gruppi di miliziani che operano sotto le insegne di Daesh anche se non controllano più aree in permanenza ma si muovano negli spazi vastissimi del paese.
La situazione in Libia richiede un'azione determinata ma il fatto che l'esecutivo Gentiloni sia dimissionario in attesa di un nuovo governo, fa mancare l'apporto italiano.

sabato 7 aprile 2018

NUOVA BRIGATA ANFIBIA GIAPPONESE

NUOVA BRIGATA ANFIBIA GIAPPONESE

Per la prima volta dalla fine della II Guerra Mondiale il Giappone dispone di una brigata di fucilieri di marina. La cosa è altamente logica dato che il Giappone è un grande arcipelago con altri arcipelaghi più piccoli. Era indispensabile che vi fossero una unità d'intervento rapido per andare a rinforzare qualche zona insulare eventualmente attaccata. Quella che fu la Marina Imperiale aveva le sue truppe anfibie, divise in unità da sbarco che prendevano il nome dalla base navale in cui erano accasermate. Giocarono un ruolo importante nella guerra nel Pacifico, dimostrandosi reparti molto robusti anche quando difesero alcune isole, come Tarawa. 
Per molti decenni Tokio non disponeva di unità di questo tipo, per non allarmare i paesi vicini. A questo punto era una carenza che andava colmata anche perché da tempo opera una brigata paracadutisti e la cosa non ha generato particolari allarmi. Ora servono adeguate unità anfibie, settore fino ad oggi decisamente carente della Marina giapponese (Forze di Autodifesa Navali è la dizione ufficiale).
La brigata, che quando sarà completata sarà su tre reggimenti. per ora dispone di:
- Battaglione da sbarco
- Battaglione da ricognizione
- Battaglione di artiglieria
- Battaglione del Genio
- Compagnia Trasmissione
- Battaglione logistico
- Reparto d'addestramento
Fra gli euipaggimenti disponibili, vi sono anche i veicoli anfibi cingolati AAV-7.
L'Esercito giapponese dispone anche di  un proprio reggimento specializzato in operazioni anfibie, a cui si aggiunge la 1a Brigata Paracadutisti e le sempre più grandi forze speciali, per decenni assenti dopo la II Guerra Mondiale.
Il Giappone è molto preoccupato per la minaccia della Corea comunista e guarda con molta attenzione all'espansionismo di Pechino. In questo quasro si colloca, per esempio la notizia che la stazione radar presente a Iwo Jima, l'isola protagonista del famoso sbarco del febbraio 1945, sarà modernizzato e potenziato, dato che anche in questa area transitano i grandi velivoli cinesi che si dirigono verso il Pacifico più a occidente. Inoltre sull'isola vi è un aeroporto importante.

venerdì 6 aprile 2018

GUARDIA NAZIONALE DEL TEXAS SCHIERATA AL CONFINE CON IL MESSICO

GUARDIA NAZIONALE DEL TEXAS SCHIERATA AL CONFINE CON IL MESSICO


Ci giunge notizia che la Guardia Nazionale dello stato del Texas (la Guardia Nazionale fa capo ai singoli stati) si sta schierando lungo il confine con il Messico, volendo incrementare la sorveglianza lungo il confine, che si estende, complessivamente, per circa 3.000 chilometri fra Stati Uniti e Messico.
Si tratta di un confine attraverso cui non solo passano o tentano di passare clandestini provenienti non solo dal Messico ma da molti altri paesi, ma anche la principale via d'accesso della droga agli Stati Uniti, non mancando anche tentativi attraverso il Golfo del Messico e l'Oceano pacifico.
Sembra che anche in questo campo Trump voglia mettere in pratica quanto aveva apertamente dichiarato.

SCONTRI SUL CONFINE DI GAZA: 9 MORTI

SCONTRI SUL CONFINE DI GAZA: 9 MORTI


E' di 9 vittime e centinaia di feriti il bilancio dei nuovi scontri avvenuti sul confine di Gaza, dopo la preghiera del venerdì. Una folla si è avvicinata al confine dando poi fuoco a vari copertoni che hanno creato una sorta di cortina fumogena che ostacolava la vista. Le forze israeliane hanno fatto ricorso ad armi non letali e letali, in una situazione molto delicata. I soldati israeliani hanno l'ordine di non far entrare nessuno oltre il confine e non esitano ad utilizzare armi da fuoco, temendo che dietro le grosse manifestazioni siano pronte ad intervenire cellule di Hamas.

PRECIPITA ELICOTTERO DELLA MARINA MILITARE, UNA VITTIMA

PRECIPITA ELICOTTERO DELLA MARINA MILITARE, UNA VITTIMA


Giovedì sera, un elicottero AB-212 in servizio a bordo del pattugliatore BORSINI della Marina Militare, è precipitato in mare nei pressi dell'unità- Dei cinque membri dell'equipaggio, quattro sono stati salvati mentre un quinto, uno specialista di volo in forza al II Gruppo Elicotteri di Catania, è deceduto a bordo dell'unità navale, prontamente intervenuta per recuperare l'equipaggio. Al momento non si hanno altri particolare. Gli elicotteri AB-212 sono in servizio da circa 40 anni e hanno un ottimo stato di servizio.
Il BORSINI stava partecipando all'Operazione MARE SICURO nel Mediterraneo Centrale, andando a recuperare i clandestini che vengono spinti in mare da autentici pendagli da forca. Ci chiediamo quando tutto questo, che ha costi enormi (logorando uomini e mezzi), avrà termine dato che dura da troppi anni per precise resposnabilità politiche, italiane ed europee.

giovedì 5 aprile 2018

TRUMP VUOLE LA GUARDIA NAZIONALE AL CONFINE CON IL MESSICO

TRUMP VUOLE LA GUARDIA NAZIONALE AL CONFINE CON IL MESSICO


Il presidente Trump ha dichiarato di essere pronto a schierare la Guardia Nazionale lungo il lunghissimo confine con il Messico. Il problema del controllo di oltre 3.000 chilometri di confine è ancora aperto e non è di facile soluzione. Si pensa a molte telecamere e sensori, con pattuglie molto mobili anche con elicotteri oltre che con mezzi leggeri. Più che un muro tradizionale, in certe zone desertiche si mensa ad un "muro elettronico", comunque molto costoso. Per bloccare i clandestini serve comunque del personale.

LA FREGATA MARGOTTINI PRENDE IL COMANDO DELL'OPERAZIONE ATALANTA

LA FREGATA MARGOTTINI PRENDE IL COMANDO DELL'OPERAZIONE ATALANTA


La fregata Margottini (Classe "FREMM") ha preso il comando dell'Operazione ATALANTA, dal 2009 in corso contro i pirati che operano nella parte nord-occidentale dell'Oceano Indiano, in particolare lungo le coste somale. Le operazioni hanno dato un buon risultato riducendo drasticamente i tentativi di arrembaggio anche perché diverse marine vanno per le spicce nel trattare i pirati.
La MARGOTTINI appartiene al tipo di "FREMM" specializzata in lotta antisommergibile. Queste unità interessano molto la Marina statunitense e il loro progetto è fra i cinque finalisti per una nuova classe di fregate per l'U.S. Navy, che ha urgente bisogno di fregate di un certo tipo, più multiuso rispetto a quelle in servizio. Le FREMM sono fra le favorite, in quanto si stanno dimostrando ottime unità. Ovviamente l'U.S. Navy vorrebbe diverse modifiche, come il pezzo da 127 mm di concezione statunitense, l'elettronica e via proseguendo.

5 OSPREY CONSEGNATI AL GIAPPONE

5 OSPREY CONSEGNATI AL GIAPPONE


5 OV-22 OSPREY sono arrivati a sorpresa in Giappone. Mesi fa, nel 2017, era stato segnalato un ritardo sulla loro consegna e invece sono giunti nell'arcipelago nipponico. L'ordine risaliva al 2012 e questi velivoli saranno utilizzati in una serie di ruoli che vanno dalla protezione civile alle operazioni delle forze speciali, viste le loro particolari caratteristiche. Non è escluso che il Giappone abbia fatto pressioni per rispettare i tempi di consegna, visto il clima di tensione per le minacce della Corea del Nord.
Il Giappone è l'unico altro paese, oltre al Corpo dei Marines, ad aver adottato il convertiplano, avendo necessità di operare su lunghe distanze tipiche dell'Oceano Pacifico. Gli OV-22 possono operare anche operare dalle varie portaelicotteri della Marina nipponica.

F-16 PER LA CROAZIA

F-16 PER LA CROAZIA


Come avevamo già previsto, la Croazia ha deciso di acquisire 12 F-16 FALCON/BARAK da Israele, per costituire la sua nuova linea di velivoli da combattimento ancora basata su pochi MiG.21 oramai del tutto superati. La spesa sarà di quasi 500 milioni di US$, non pochi denari per un paese in crisi economica ma che non era rinviabile. Il pagamento avverrà in 10 anni. Gli F-16 israeliani sono in buone condizioni e aggiornati anche se l'Aeronautica israeliana smonterà alcune delle apparecchiature elettroniche più avanzate e segrete, installandone di altre.
A Zemunik (nei pressi di Zara, dove si trova l'accademia aeronautica, sarà installato anche un simulatore di volo.
I piloti croati si addestreranno all'estero (forse negli Stati Uniti) mentre si rafforza il fronte sud-orientale della NATO. Dodici velivoli sono però pochi per un paese molto esteso se si pensa che i confini arei vanno dalle Bocche di Cattaro al Danubio. Fra i paesi della ex Jugoslavia, solo la Serbia dispone di velivoli da combattimento oltre alla Croazia. Recentemente Belgrado ha ricevuto MiG.29 da Mosca per rimpolpare la sua linea di volo.
Gli F-16 in questione sono stati costruiti alla fine degli Anni '80 e progressivamente aggiornati. Sono pienamente operativi e costano circa la metà di quanto costerebbero 12 GRIPEN svedesi nuovi, un fattore non da poco.

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE IN SIRIA

AGGIORNAMENTO SITUAZIONE IN SIRIA


La situazione in Siria è di calma relativa dopo che Turchia e forze di Assad hanno ottenuto due successi. prosegue lo sgombero delle forze che escano dai quartieri della Ghouta orientale che raggiungono la Siria settentrionale anche se rimane in città una piccola sacca, divisa anche dalla presenza di Daesh, nella parte meridionale della città.
I turchi hanno tirato con l'artiglieria sulla strada che collega il Kurdistan iracheno con quello controllato dai kurdi siriani e attraverso il quale giungono rinforzi.
Daesh resiste in di sacche nella parte orientale del paese, di cui una, più piccola, lungo l'Eufrate, a ridosso del confine con l'Iraq. Proseguono i bombardamenti aerei delle forze di Damasco e dei velivoli russi. La Turchia minaccia ulteriori interventi in Siria mentre ha annunciato il ritorno al suo posto del catafalco con la salma del fondatore dell'Impero ottomano, che fino al 2012 era presidiata da soldati turchi, una vecchia concessione.

mercoledì 4 aprile 2018

SPERIMENTATO UN NUOVO MODELLO DI MISSILE TRIDENT

SPERIMENTATO UN NUOVO MODELLO DI MISSILE TRIDENT

Il 4 aprile, a largo della California, il sottomarino nucleare con missili balistici NEBRASKA ha lanciato con successo due esemplari, con testata inerte, del nuovo missile TRIDENT II D5, la versione più moderna del celebre missile strategico statunitense. 
La nuova arma è più affidabile e dispone di 10 testate termonucleari indipendenti, in grado di manovrare per sfuggire all'intercettazione dei missili antimissili. Evidentemente si vuole mandare un messaggio chiaro a chi afferma di voler distruggere gli Stati Uniti; incidentalmente un signore sovrappeso e con gli occhi a mandorla, recentemente in visita in Cina dove (giunto con un treno) ha avuto lunghi colloqui con il dittatore cinese. 

INZIATE GRANDI MANOVRE IN ARABIA SAUDITA

INIZIATE GRANDI MANOVRE IN ARABIA SAUDITA


Il 4 aprile sono iniziate in Arabia Saudita le grandi manovre SHIELD-1, a cui partecipano i rappresentanti di ben 23 paesi. Si tratta della più grande manovra multinazionale attuata in Arabia Saudita. Il paese è impegnato nel conflitto nello Yemen, dove affronta le forze sciite appoggiate dall'Iran.
Fra i paesi partecipanti troviamo: Egitto, Marocco, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Pakistan, Sudan, Oman, Bahrein, Kuwait e altri.

IL PAKISTA SPERIMENTA IL MISSILE CRUISE BABUK 3 LANCIABILE DA SOTTOMARINI

IL PAKISTA SPERIMENTA IL MISSILE CRUISE BABUK 3 
LANCIABILE DA SOTTOMARINI 


Il 4 aprile la Marina pakistana ha sperimentato per la seconda volta (la prima fu nel 2017) il missile da crociera BABUK 3, lanciabile da sottomarini in immersione, derivato dal BABUK  3 che può essere lanciato da posizioni terrestri (mobili).
Il missile ha una gittata massima di 450 chilometri e potrebbe essere dotato anche di testata atomica. Il Pakistan ha da tempo in corso un confronto a questi livelli con l'India.

martedì 3 aprile 2018

NUOVI COMBATTIMENTI NEL DOMBAS


Si alza di nuovo il clima di scontro nella regione del Donbas, in parte occupata da separatisti filo-russi. Nelle ultime 24 ore vi sono stati almeno una trentina d'incidenti, con il ricorso anche a mortai e colpi di cannoni senza rinculo. I separatisti si stanno preparando a resistere ad un'offensiva ucraina, avendo ricevuto altre armi da Mosca oltre a tutto il supporto logistico.
Intanto i ricognitori e i satelliti sono in grande attività. Volano ucraini, russi e statunitensi, partendo anche da Sigonnella con i grandi GLOBAL HAWK a reazione, che si avvicinano anche alle coste della  Crimea e del Caucaso, oltre a tenere d'occhio il Donbas, rimanendo però entro le linee ucranee, con voli a 50.000 metri di quota. Un piccolo ricognitore dell'organizzazione per la Sicurezza Europea (OCSE) è stato abbattuto dai filorussi, nonostante il suo passaggio fosse stato regolarmente segnalato.

PRECIPITA UN AV-8 A GIBUTI

PRECIPITA UN AV-8 A GIBUTI

Un velivolo a V/STOL AV-8 dei Marines è precipitato durante una normale attività a Gibuti. Da Gibuti si sorvegliano anche le attività nella vicina Somalia, incluso la presenza della pirateria, e quella nello Yemen, al centro di una guerra civile dal 2015. Il pilota si è salvato eiettandosi.

domenica 1 aprile 2018

PROSEGUE LO SGOMBERO DELLA GHOUTA ORIENTALE

PROSEGUE LO SGOMBERO DELLA GHOUTA ORIENTALE

Sembra, secondo fonti ufficiali russe, che sia stato raggiunto un accordo per lo sgombero della terza ed ultima sacca che ancora resisteva nella Ghouta orientale. una zona di Damasco. Per ora dalle altre due sacche sono uscite circa 48.000 persone, fra civili e miliziani (solo con armi leggere). I miliziani vanno a riposizionarsi nella Siria settentrionale, dove proseguiranno la lotta.
Si tratta di gruppi e sigle diverse che evidenziano come l'opposizione a Assad sia molto divisa, fattore che l'ha svantaggiata anche davanti all'avanzata di Daesh, attualmente ridotto in posizione marginale.
Si parla di una eventuale offensiva delle forze di Damasco e dei suoi alleati nella zona di Deir-ez-Zor per conquistare zone petrolifere mentre Trump ha annunciato un futuro sganciamento dal paese dove attualmente vi sono circa 2.000 militari statunitensi. Evidentemente si tratta di una situazione delicata anche perché non tutti nell'Amministrazione USA sono del medesimo parere. Bisognerà anche vedere come si muoverà Erdogan, sempre molto aggressivo, verbalmente ma anche sul campo.