martedì 24 ottobre 2017

RIDOTTI I COMBATTIMENTI NEL KURDISTAN

I combattimenti fra le forze di Baghdad e i kurdi si sono drasticamente ridotti in questi ultimi tre giorni. Probabilmente il tentativo di marciare su Erbil, il capoluogo del Kurdistan, è stato frutto dell'iniziativa delle milizie sciite, sostenute e dirette da Teheran, preoccupato per la presenza kurda a ridosso dei suoi confini e dei suoi gruppi di etnia kurda, ferocemente repressi dopo la rivoluzione che portò al potere l'ala teoratica. Davanti ad una reazione ferma dei reparti del Partito Democratico Kurdo (PDK), hanno desistito dal loro intento anche se la tensione rimane alta e la Turchia ha lanciato alcuni attacchi contro piccoli gruppi del PPK che operano nel Kurdistan iracheno.
Intanto il territorio sotto controllo di Daesh si sta rapidamente diminuendo, con fenomeni di fuga, come quando i miliziani fedeli al califfato hanno abbandonato il maggior giacimento petrolifero della Siria alle Forze Democratiche Siriane(FDS), senza neppure danneggiarlo, dopo una spettacolare avanza di circa 50 km in un sol giorno, spingendosi verso il confine con l'Iraq. In Siria la fine di Daesh come forza convenzionale potrebbe essere questione di settimane anche se sicuramente rimarranno fenomeni di terrorismo e guerriglia.
Per ora non vi sono stati problemi per i contingenti internazionali in Iraq, neppure per quello italiano, che vede ora parte delle unità in territori sotto il controllo di Baghdad e il comando e la base logistica ad Erbil, nei territori nelle mani delle forze kurde.

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