GUERRA ALL'ISIS IN IRAQ E SIRIA
IRAQ: In Iraq prosegue l'offensiva che, nel giro di pochi giorni, ha portato alla distruzione della grande sacca in mano alle milizie del califfato sulla sponda sinistra del fiume Tigri, all'altezza di Kirkuk,. La resistenza è stata ridotta e centinaia di miliziani si sono arresi alle forze kurde, che controllano la parte orientale della sacca e che non hanno attaccato dato che quei territori sono fuori dalla regione di cui rivendicano l'autonomia se non l'indipendenza. In pratica ora restano da liberare i territori, quasi tutti desertici, lungo il confine con l'Iraq, dove potrebbero cercare rifugio i miliziani sconfitti in Siria.
SIRIA: Le forze del presidente Assad e i loro alleati, si sono spinte per diversi chilometri a sud della città di Deir-ez-Zor, lungo il corso dell'Eufrate, guadagnando terreno, mentre è ferma la testa di ponte sull'altra riva del fiume. Daesh (gli integralisti del califfato) ha proseguito i suoi contrattacchi lungo la strada che collega Palmiria a Deir-ez-Zor, tagliandola in due punti. Il capoluogo della regione è raggiungibile per altre strade , seppur meno agevoli.
E' morto il colonnello russo che era stato ferito a Deir-ez-Zor, nella stessa stessa circostanza in cui era rimasto ucciso, il 25 settembre, un generale dei paracadutisti russi Valeri Asapov, comandante del contingente di Mosca nel paese. Non si riesce a capire se si è trattato di un IED o di un colpo di mortaio.
L'estensione del paese e le insufficienti forze dell'Esercito siriano, non rendono facile il controllo di vaste aree, nonostante l'apporto di uomini e mezzi provenienti da Russia, Iran e facente parte della componente sciiti libanesi, strettamente legata all'Ira..
La battaglia per Raqqa sta arrivando al termine. Oramai sotto il controllo di Daesh rimangono pochissimi quartieri, serrati dalle Forze Democratiche Siriane. Il problema è che le milizie del califfato si fanno scudo della popolazione. L'avanzata è lenta perché si vogliono minimizzare le perdite dei combattenti anti-Daesh e quelle dei civili.
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TRE BERETTI VERDI UCCISI IN NIGER
Tre appartenenti ai Beretti Verdi sono stati uccisi il 4 ottobre nel corso di una imboscata nei pressi del confine con il Mali, mentre stavano conducendo una pattuglia insieme a militari del Niger. Ad attaccarli elementi dell'integralismo islamico che operano nella zona. Altri due militari statunitensi sono rimasti feriti, Al momento non si hanno altri dettagli.
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