venerdì 27 ottobre 2017

FORZE IRACHENE IN GRANDE AVANZATA VERSO LA FRONTIERA CON LA SIRIA

Il giorno 26 ottobre, le forze irachene hanno lanciato una grande offensiva nelle zone a ridosso con la frontiera con la Siria, riuscendo a penetrare molto velocemente verso la frontiera con la Siria, riprendendo il controllo di territori molto vasti. Daesh è in palese difficoltà e probabilmente tenterà di resistere lungo l'asta dell'Eufrate. Il crollo delle sue posizioni è dovuto in primoluogo alla mancanza di miliziani, oramai in gran parte eliminati nelle precedenti battaglie, anche in territorio siriano, dove ancora la resistenza è, solo in alcune zone, superiore. Presto potrebbe realizzarsi il collegamento fra le Forze Democratiche Siriane e quelle di Baghdad anche in questa zona se non lo fanno prima quelle di Baghdad che avanzano intorno all'oleodotto che passa per H2.
La crisi del califfato è evidente dalla mancata resistenza essendo le forze residue impegnate in altri settori. Ora è importante che i miliziani integralisti non riescano a esfiltrare fuori dai territori che controllavano in precedenza.

martedì 24 ottobre 2017

LE FORZE DEMOCRATICHE SIRIANE AVANZANO VERSO LA FRONTIERA CON L'IRAQ

24 ottobre 2017, 22.45
Le Forze Democratiche Siriane (FDS), che vedono la presenza di forze kurde e arabe, stanno dilagando verso la frontiera con l'Iraq, prendendo il controllo di altri giacimenti petroliferi, praticamente senza contrasto. Probabilmente le difese degli integralisti nella zona stanno colassando.
daesh ha lanciato un contrattacco all'interno della città di Mayedin, iniziato con il solito attacco suicida con un veicolo, attaccando le forze di Damasco, gli sciiti libanesi e i militari iraniani che operano nella zona.
RIDOTTI I COMBATTIMENTI NEL KURDISTAN

I combattimenti fra le forze di Baghdad e i kurdi si sono drasticamente ridotti in questi ultimi tre giorni. Probabilmente il tentativo di marciare su Erbil, il capoluogo del Kurdistan, è stato frutto dell'iniziativa delle milizie sciite, sostenute e dirette da Teheran, preoccupato per la presenza kurda a ridosso dei suoi confini e dei suoi gruppi di etnia kurda, ferocemente repressi dopo la rivoluzione che portò al potere l'ala teoratica. Davanti ad una reazione ferma dei reparti del Partito Democratico Kurdo (PDK), hanno desistito dal loro intento anche se la tensione rimane alta e la Turchia ha lanciato alcuni attacchi contro piccoli gruppi del PPK che operano nel Kurdistan iracheno.
Intanto il territorio sotto controllo di Daesh si sta rapidamente diminuendo, con fenomeni di fuga, come quando i miliziani fedeli al califfato hanno abbandonato il maggior giacimento petrolifero della Siria alle Forze Democratiche Siriane(FDS), senza neppure danneggiarlo, dopo una spettacolare avanza di circa 50 km in un sol giorno, spingendosi verso il confine con l'Iraq. In Siria la fine di Daesh come forza convenzionale potrebbe essere questione di settimane anche se sicuramente rimarranno fenomeni di terrorismo e guerriglia.
Per ora non vi sono stati problemi per i contingenti internazionali in Iraq, neppure per quello italiano, che vede ora parte delle unità in territori sotto il controllo di Baghdad e il comando e la base logistica ad Erbil, nei territori nelle mani delle forze kurde.

venerdì 20 ottobre 2017

SI COMBATTE IN KURDISTAN
LE FORZE IRACHENE PUNTANO A ERBIL

Le forze irachene e le milizie sciite, stanno tentando di avanzare verso Erbil, la capitale del Kurdistan. Ovviamente questa mossa non è concordata con i kurdi e stanno nascendo violenti combattimenti.
Baghdad vuol tentare di riprendere il controllo della regione ma la cosa porterà sicuramente ad un duro scontro dato che i kurdi dispongono di solide unità e non poche armi. Il terreno piabeggiante di alcune aree favorisce le forze corazzate di Baghdad ma anche i peshmerga dispongono di unità corazzate. Ovviamente gli alleati della coalizione anti Daesh stanno facendo possibile per mettere fino allo scontro che rischia di scatenare un nuovo focolaio di guerra in terre che non né hanno di bisogno.
Ricordiamo che a Erbil vi è una base italiana, con elicotteri e gli italiani erano presenti anche in altre basi minori. A questo punto il contingente è spezzato dal nuovo fronte, con non pochi problemi.
Terremo aggiornati i nostri lettori sulla situazione.

giovedì 19 ottobre 2017

AGGIORNAMENTO SULLA SITUAIZONE IN SIRIA E IRAQ

I miliziani di Daesh ancora vivi e i loro familiari hanno abbandonato le ultime sacche di resistenza a Raqqa, diretti ad aree dove ancora gli integralisti operano in Siria, dopo il raggiungimento di un accordovolto a limitare ulteriori perdite e distruzioni. Sicuramente in città vi sono ancora elementi attivi, a cui si darà la caccia. Le ultime resistenze erano intorno allo stadio e all'ospedale. Le Forze Democratiche Siriane (FDS) hanno conquistato le ultime sacche di resistenza di Daesh lungo l'Eufrate più a sud e stanno occupando le ultime zone lungo la riva occidentale del fiume Kabur, attraversato in un punto per interrompere la strada che passa sull'altra riva, in direzione del confine iracheno.
Si combatte fra le forze di Damasco e Daesh nel centro di Deir-ez-Zor, dove vi è ancora una sacca di miliziani fedeli al califfato, mentre prosegue l'avanzata più a sud, lungo l'Eufrate, attraversato in un punto. I successi sono condizionati anche da problemi logistici, dovuti alla grande distanza dalle basi di partenza delle forze di Damasco e dei suoi alleati. Daesh mantiene per ora interrotta la strada statale fra Palmiria e Der-ez-Zor, sfruttando il fatto che Damasco non ha forze sufficienti per controllare questi vasti territori riconquistati recentemente

In Iraq procede il ritiro volontario delle forze kurde dalle aree non "storicamente kurde", tanto che ieri le forze di Baghdd sono giunte alla grande diga di Mosul, dove opera la ditta italiana Trevi, protetta da circa 500 militari italiani. Non vi sono stati problemi per i militari italiani, nonostante alcuni incidenti nella zona. Le forze di Baghdad hanno ripreso il controllo di un importante punto di transito nella parte settentrionale della frontiera con la Siria, trovando opposizione da parte da elementi dell'YPG, le forze kurde in Siria.
Riteniamo che questa nuova sistemazione dei rapporti territoriali sia praticamente al termine e le forze kurde non arretreranno ulteriormente e, comunque, non lo faranno senza combattere, avendo equipaggiamenti per opporsi ad eventuali attacchi.


lunedì 16 ottobre 2017

I KURDI SI RITIRANO DAL CENTRO DI KIRKUK
 
Le forze kurde si sono ritirate il 15 ottobre dal centro della importante città di Kirkuk, attestandosi alla sua immediata periferia orientale. Non si sono registrati scontri con le forze irachene per il semplice fatto che Kirkuk è al di fuori, seppur di poco, del Kurdistan storico.
Se ci fossero stati degli ostacoli alla manovra, sicuramente si sarebbero accesi dei combattimenti mentre la manovra è stata condotta senza spargimento di sangue. I kurdi confermano l'interesse per i territori dove sono maggioranza, non avendo neppure partecipato all'attacco al centro urbano di Mosul, pur giungendo nei pressi.
Gli Stati Uniti sono preoccupati per un possibile scontro e stanno facendo energiche pressioni per evitarlo. L'Iran è molto attivo nel sostenere l'azione delle forze di baghdad perché un Kurdistan indipendente sarebbe un fattore d'instablità per i territori kurdi che controlla, con pulso molto rigido.

sabato 14 ottobre 2017

I SUPERSTITI DI DAESH ABBANDONANO RAQQA

La battaglia di Raqqa è praticament finita. Era già qualche tempo che notavamo come il fronte fosse fermo. In realtà si trattava fra le parti e sabato 16 i miliziani superstiti del califfato hanno iniziato ad abbandonare la loro ex "capitale". Con pullman saranno portati in zone ancora dove resistono le milizie integraliste. In questo modo si risparmiano le vite dei volontari e le vite dei tanti civili (migliaia) tenuti come scudi umani. L'accordo è stato deciso dagli Stati Uniti mentre la Francia ha storto il naso perché era riuscita ad identificare in città alcuni dei responsabili di atti terroristici compiuti sul suo territorio.
Comunque anche questi ricercati andranno poco lontano. Ieri è caduta Mayadin, la cittadina lungo l'Eufrate dove nei mesi scorsi si erano concentrati alcuni comandi delle milizie del califfato. Le TIGRI e le forze libanesi (Hetzbollah) e russe, l'hanno conquistata facilmente. Daesh non ha più le forze per resistere a tutte queste offensive, in Siria e Iraq. Vi sono alcuni casi di piccoli contrattacchi e forme di guerriglia, ma lo stato islamico è oramai un ricordo sanguinoso. Tutti si stanno adoperando per bloccare la fuga dei miliziani verso altri paesi, dove potrebbero condurre altre azioni.

lunedì 9 ottobre 2017

OPERAZIONI IN SIRIA
AGGIORNAMENTI

Proseguono i combattimenti lungo l'Eufrate, sia a nord che a sud di Deir -ez-Zor. A nord le Forze Democratiche Siriane hanno preso quasi tutto il controllo della sponda orientale del fiume. Di fronte alla città è stata allargata la testa di ponte delle forze di Damasco oltre il fiume anche se vi è stato un tentativo di danneggiare il ponte militare che è stato realizzato. Le forze a guida curda e quelle del presidente Assad sono in contatto. A sud si combatte alla periferia di Maydin, importante centro dove si erano rifugiate anche molti civili legati a Daesh, in fuga da altri luoghi. Oramai i centri ancora sotto il controllo dei sostenitori del califfato, sono pochi.
Si è invece animato un altro fronte, a nord di Hama. Miliziani di Daesh, sconfitti nella grande sacca che si era formata a oriente di Hama, sono filtrati attraverso le linee di Damasco, fatta di caposaldi a distanza fra di loro, e sono giunti di sorpresa in zone dove vi era presenza di altre componenti anti Assad, riuscendo a prendere il controllo di una parte del territorio, prima che giungessero rinforzi, sfruttando anche l'appoggio di elementi giunti in precedenza. Sono in corso combattimenti.
Nessuna grossa novità da Raqqa, dove è atteso l'attacco finale.

giovedì 5 ottobre 2017

PROSEGUE IL CONTRATTACCO DI DAESH VERSO PALMIRIA

I miliziani di Daesh proseguono l'offensiva in direzione di Palmiria, avendo ottenuto dei successi, tagliando la principale arteria di rifornimento. Prosegue però anche l'offensiva dei loro avversari da Deir-ez-Zor lungo la riva ocidentale dell'Eufrate, essendo arrivati a pochi chilometri da uno dei principali centri ancora soto il controllo dei miliziani. I miliziani del califfato stanno tendando il tutto per tutto, ormai in piena crisi, avendo problemi anche per le famiglie dei capi, mentre le aeronautiche di diversi paesi picchiano duro. Mosca ha lanciato anche altri missili di crociera da unità navali, più un gesto psicologico che un apporto concreto. Putin vorrebbe evitare d'inviare altri rinforzi, per limitare anche i costi del suo intervento in Siria.
Le Forze Democratiche Siriane stanno intando cogliendo altri successi a oriente di Deir-ez-Zor,  nelle aree che erano nel loro interesse.

GUERRA ALL'ISIS

GUERRA ALL'ISIS IN IRAQ E SIRIA

IRAQ: In Iraq prosegue l'offensiva che, nel giro di pochi giorni, ha portato alla distruzione della grande sacca in mano alle milizie del califfato sulla sponda sinistra del fiume Tigri, all'altezza di Kirkuk,. La resistenza è stata ridotta e centinaia di miliziani si sono arresi alle forze kurde, che controllano la parte orientale della sacca e che non hanno attaccato dato che quei territori sono fuori dalla regione di cui rivendicano l'autonomia se non l'indipendenza. In pratica ora restano da liberare i territori, quasi tutti desertici, lungo il confine con l'Iraq, dove potrebbero cercare rifugio i miliziani sconfitti in Siria.

SIRIA: Le forze del presidente Assad e i loro alleati, si sono spinte per diversi chilometri a sud della città di Deir-ez-Zor, lungo il corso dell'Eufrate, guadagnando terreno, mentre è ferma la testa di ponte sull'altra riva del fiume. Daesh (gli integralisti del califfato) ha proseguito i suoi contrattacchi lungo la strada che collega Palmiria a Deir-ez-Zor, tagliandola in due punti. Il capoluogo della regione è raggiungibile per altre strade , seppur meno agevoli.
E' morto il colonnello russo che era stato ferito a Deir-ez-Zor, nella stessa stessa circostanza in cui era rimasto ucciso, il 25 settembre, un generale dei paracadutisti russi Valeri Asapov, comandante del contingente di Mosca nel paese. Non si riesce a capire se si è trattato di un IED o di un colpo di mortaio.
L'estensione del paese e le insufficienti forze dell'Esercito siriano, non rendono facile il controllo di vaste aree, nonostante l'apporto di uomini e mezzi provenienti da Russia, Iran e facente parte della componente sciiti libanesi, strettamente legata all'Ira..
La battaglia per Raqqa sta arrivando al termine. Oramai sotto il controllo di Daesh rimangono pochissimi quartieri, serrati dalle Forze Democratiche Siriane. Il problema è che le milizie del califfato si fanno scudo della popolazione. L'avanzata è lenta perché si vogliono minimizzare le perdite dei combattenti anti-Daesh e quelle dei civili.

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TRE BERETTI VERDI UCCISI IN NIGER

Tre appartenenti ai Beretti Verdi sono stati uccisi il 4 ottobre nel corso di una imboscata nei pressi del confine con il Mali, mentre stavano conducendo una pattuglia insieme a militari del Niger. Ad attaccarli elementi dell'integralismo islamico che operano nella zona. Altri due militari statunitensi sono rimasti feriti, Al momento non si hanno altri dettagli.

INIZIO SERVIZI NEWS DI RAIDS

Inzia il servizio di News del mensile RAIDS ITALIA. Vi troverate le novità del settore, in particolare quelle dedicate ai conflitti, che non si trovano sui siti italiani, analizzate da tecnici di grande esperienza, sfruttando oltre 30 anni di lavoro nel settore, da quando, nel 1986, apparve RAIDS, presente in prima persona su moltissimi fronti in tutto il mondo.

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