martedì 4 settembre 2018

PRIME ORE DI TREGUA A TRIPOLI


Per ora tiene la fragile tregua proclamata ieri a Tripoli ma è evidente che la situazione rimane tesa e i combattimenti potrebbero riprendere in ogni momento. L'aeroporto di Mitiga rimane sempre chiuso e i voli sono dirottati su quello di Misurata, proprio accanto alla base del contingente italiano che vi è dislocato, con le sue strutture sanitarie.
Per riportare verso la normalità la situazione qualcuno dovrebbe prendere l'iniziativa di una missione nel paese. Qui vi sono alcune milizie che in realtà sono molto simile a bande impegnate soprattutto a ottenere, in qualsiasi modo, denari. Questi personaggi non vogliono la stabilità perché i loro interessi verrebbero lesi. Su questa strategia sono anche i criminali che organizzano le partenze via mare. Con uno stato verso la stabilizzazione sicuramente i loro traffici finirebbero e forse qualcuno potrebbe finire nel luogo adatto a elementi di simile risma (scegliete voi dove).
La maggioranza degli abitanti libici vuole la fine di questo stato di cose ma se la comunità internazionale continua a dimostrarsi debole, se non debolissima, qualsiasi criminale, anche di terza o quarta fila, impugna un Kalashnikov e prova a fare il "bulletto" (ma davanti a gente decisa sicuramente diventerebbe meno aggressivo).
Invece di programmare conferenze con tempi geologici, la diplomazia dovrebbe essere rapida e vedere di concretizzare delle soluzioni.

Consentiteci anche di far notare il tempismo con cui RAIDS, unico mensile, nel numero in edicola da tre settimane, ha un articola di 6 pagine sulla situazione in Libia e alla Libia ha dedicato la copertina!
Non abbiamo la "palla di vetro" né siamo stati fra gli organizzatori di questi scontri. E' che abbiamo una certa esperienza sui conflitti e seguiamo con la massima attenzione le vicende libiche. Non per niente nel 2011 eravamo a Bengasi e siamo stati l'unico mensile italiano presente alla caduta di Tripoli, dato che i nostri contatti ci fecero arrivare giusto in tempo. 
Da quel tempo stiamo ripetendo, con la massima energia, che serviva una missione internazionale e, a questo punto, dopo quello che è successo, è perfino riduttivo affermare che avevamo ragione!

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