sabato 31 agosto 2019

ATTACCO A KUNDUZ
 
 
Le forze talebane oggi hanno attaccato la città di Kunduz, nel nord del paese. Sono in corso violenti combattimenti  con le forze governative. Alcuni difensori si sono arresi ma altri combattano duramente, con l'appoggio di velivoli ed elicotteri mentre stanno affluendo rinforzi.
I problema tattico è sempre il medesimo.
I talebani penetrano in una zona come civili e poi impugnano le armi che sono state fatte affluire in precedenza in modo clandestino.
In questo modo sono in grado di prendere alle spalle i difensori, potendo ottenere dei successi limitati.

SCAMBIO DI PRIGIONIERI FRA 
RUSSIA E UCRAINA


Da più giorni si attende lo scambio di un gruppo di prigionieri fra Ucraina e Russia ma ancora non è avvenuto anche se dovrebbe essere imminente. Kiev chiede il rilascio dei marinai catturati su tre piccole unità quasi un anno or sono. Quella cattura è stata condannata anche da un tribunale internazionale e definita illegale.
l'Ucraina ha accolto con soddisfazione la proposta statunitense di riportare la Russia all'interno del G7, da cui è stata esclusa dopo l'invasione dell'Ucraina e di parte del Donbas.

Speciale Battaglia per Tripoli
 
SITUAZIONE INVARIATA
 
 
Le notizie circa successi importanti delle forze del GNA contro quelle nazionalisti, sono false e fanno parte della guerra di propaganda che è in corso.
Le forze nazionaliste rimangono in controllo della parte meridionale della periferia della capitale e di altre zone. L'impressione è che stia per partire una nuova offensiva nazionalista volta ad ottenere il controllo di altri punti strategici. Le lunghe linee di rifornimento e la mancanza di adeguate forze navali costituiscono due dei problemi maggiori per le forze del maresciallo Haftar. 

ANCORA SCONTRI A HONG KONG
 
 
Anche oggi si  sono verificate grandi manifestazioni contro il regime a Hong Kong, dopo che due deputati dell'opposizione locale sono stati arrestati. 
Scontri si sono avuti davanti al Parlamento e al Comando della Polizia, dimostrando una certa organizzazione nell'agire, opponendosi anche all'impiego di idranti.
La situazione preoccupa molto il regime di Pechino perché, abbinata a una crisi economica che si sta delineando, potrebbe portare a conseguenze difficili da calcolare in un paese che resta comunque molto complesso e problematico, non fosse altro per il miliardo e mezzo di abitanti, con le campagne molto diverse dalle città.

SIRIA: ATTACCO AEREO A COMANDO RIBELLE 


Sembra che un attacco aereo a Idlib abbia causato almeno 40 vittime fra i miliziani fra cui alcuni importanti capi delle milizie radicali. La notizia è ancora stata confermata da fonti affidabili e a darla sono state fonti statunitensi. In genere in questa zona operano i velivoli russi e di Damasco ma questa volta si vede che gli Stati Uniti avevano bersagli importanti da colpire, sembra legati al terrorismo di Al-Qaeda. I russi non hanno fatto niente per opporsi all'azione, probabilmente avvertiti in precedenza.
I combattimenti terrestri sono comunque rallentati in questi giorni, dopo i forti combattimenti delle settimane precedenti.

venerdì 30 agosto 2019

UCCISO IN GERMANIA EX COMANDANTE CECENO


Lo scorso 23 agosto, un uomo in motocicletta ha sparato e ucciso, con due colpi alla testa, l'ex comandante ceceno Zalimikjan Khangoshvili mentre camminava a Berlino. E' l'ennesimo oppositore di Putin eliminato in occidente, una lista che sta diventando veramente impressionante. Sembra che l'attentatore abbia usato una pistola munita di silenziatore. Khangoshvili era stato oggetto già di due attentati, uno in Georgia e uno in Germania ma non godeva di particolari protezioni.
Dopo le prime indagini è stato arrestato un cittadino russo, di cui non è stata rivelata l'identità, che ancora si trova in prigione, con una inchiesta che potrebbe essere molto delicata.
I servizi segreti russi dal 2006 hanno ripreso ad eliminare i loro nemici, inclusi quelli che hanno trovato rifugio in Europa. I sistemi utilizzati sono stati i più vari, dai classici colpi di arma da fuoco fino all'avvelamento con il polonio, una sostanza radioattiva di sicuro non semplice da reperire.
Il caso forse più famoso di eliminazione di dissidenti e oppositori da parte di agenti segreti sovietici, fu quello del capo nazionalista ucraino Stiepan Bandera, ucciso il 15 ottobre 1959 a Monaco con una pistola che utilizzava acido cianidrico e non con un ombrello dalla punta avvelenata come poi affermato da alcuni.
Vladimir Putin ha ripreso i vecchi sistemi già utilizzati dal KGB, organizzazione in cui ha militato per molto tempo. Ovviamente la Russia nega sempre qualsiasi coinvolgimento in queste eliminazioni ma siccome nega perfino il suo coinvolgimento militare nel Donbas, la credibilità di queste smentite è praticamente nulla.
I servizi di sicurezza di diversi paesi europei, in particola quelli britannici, hanno lanciato più volte l'allarme per questi omicidi ma i politici sembrano preoccupati soprattutto di non guastare le relazioni commerciali con la Russia.

mercoledì 28 agosto 2019

ATTACCHI A BAGRAM
 
 
Per la terza volta in due giorni, i talebani hanno lanciato razzi da 107 mm contro la grande base aerea di Bagran. Non si registrano danni o perdite ma le forze statunitense ancora non dispongono di sistemi per far fronte a questo tipo di minacce, come quelli proposti da varie società.
Non sono razzi sofisticati ma possono causare anche gravi danni.

SCAMBIO DI COLPI A ORIENTE DI  MARIUPOL
 
 
Militari ucraini e russi si sono scambiati numerosi colpi nel'area di Pavlopil, a orinte della città portuale di Mariupol. La situazione sul terreno è rimasta immutata mentre ci si attende qualche nuova iniziativa dal da poco eletto presidente ucraino.

SCONTRO ALL'INTERNO DELLA STRISCIA DI GAZA 



A Gaza vi è stato un attentato, contro una stazione della polizia, e Hamas sospetta che i responsabili siano appartenenti ad un gruppo sefardita di integralisti religiosi, con cui erano sorti problemi anche in precedenza.
Il piccolo territorio, già al centro di scontro con Israele, potrebbe vivere una nuova guerra civile dopo quella persa dall'OLP nel 2007, quando Hamas prese il controllo del territorio usando le armi. 

ADEN SOTTO CONTROLLO GOVERNATIVO 



Dopo i combattimenti registrati nei giorni scorsi, le forze governative hanno ripreso il controllo di tutte le parti di Aden, dopo aver raggiunto un accordo con le milizie con cui si erano scontrate in precedenza.
Intanto proseguono le trattative con la componente houthi per trovare una soluzione alla guerra civile.

BOMBARDATA POSIZIONE TURCA IN SIRIA
Il posto di osservazione dell'Esercito turco N°10 in Siria, a nord-ovest di Hama. oggi è stato colpito da colpi di artiglieria, probabilmente dell'Esercito siriano. Questo mentre un altro punto di osservazione più ad oriente, nonostante sia circondato dalle forze di Damasco, non è stato attaccato.
Per il resto la situazione vede solo alcuni bombardamenti relativamente pochi rispetto a quelli registrati nei mesi precedenti.

martedì 27 agosto 2019

NAVE IRANIANA NEL GOLFO DI ADEN
 
 
La Marina dello Stato Islamico Iraniano ha inviato una fregata nel Golfo di Aden, per "proteggere le unità iraniane nella zona", come ha affermato il Quartier Generale della Marina.
Ovviamente l'unità viene monitorata molto attentamente anche perché non si vuol dare modo a navi iraniane di sbarcare rifornimenti bellici per gli houthi, oramai senza più grossi missili balistici a medio raggio e con pochi missili più piccoli. Non si esclude neppure il lancio di UAV da unità mercantili (è abbastanza semplice) contro bersagli in Arabia Saudita, specialmente per colpire bersagli a grande distanza dallo Yemen.

CALMA SUL FRONTE A NORD DI HAMA
 
 
Sembra che il fronte fra Hama e Idlib si sia calmato dopo la lunga e sanguinosa offensiva che le forze di Assad e i suoi alleati hanno condotto nell'area da maggio fino alla fine di agosto. Resta ancora un presidio turco, un posto di osservazione e vorremmo sapere come viene rifornito dato che è circondato dalle forze di Damasco che però non l'hanno attaccato.
La situazione economica nel paese, distrutto da otto anni di conflitto, rimane molto grave mentre vi è sempre tensione per la presenza iraniana, dato che Israele sembra deciso ad impedirla, conducendo continui attacchi aerei, con i russi che non intervengono.

lunedì 26 agosto 2019

DOPPIA OFFENSIVA DI HAFTAR IN LIBIA

Le forze dell'Esercito Nazionale Libico guidate da Haftar hanno intrapreso  nelle ultime ore una offensiva su due fronti contro le forze leali al governo di Tripoli.
La prima si concentra sulla città di Gharyan dove le due parti combattono ai margini della città senza che però nessuna riesca ad ottenere una chiara vittoria sull'altra, soprattutto a causa dell'intervento delle forze aerea delle rispettive fazioni che rallentano l'andamento degli scontri di terra.
Nella periferia meridionale di Tripoli l'esercito di Haftar sta trovando maggiori successi, seppure con un impiego inferiore di uomini e mezzi.
 
SALE LA TENSIONE TRA ISRAELE E LIBANO

Dopo l'indicente che ha coinvolto due droni da ricognizione israeliani precipitati nei sobborghi meridionali di Beirut, aumentano i segnali di un possibile scontro diretto lungo il confine israelo-libanese.
I vertici di Hezbollah si erano fin da subito espressi in modo critico verso quella che definiscono una evidente violazione della sovranità territoriale libanese.
Da parte israeliana non si è fatta attendere la risposta in vista di una possibile escalation militare, non tanto attraverso dichiarazioni ma coi fatti: aerei dell'aeronautica israeliana hanno intensificato la loro attività sulla zona, mentre parte delle truppe che pattugliano quotidianamente il confine sono state ritirate per offrire il minor numero di bersagli nel caso di un'improvvisa offensiva.
 

domenica 25 agosto 2019

MULTIPLI RAID AEREI ISRAELIANI IN SIRIA E LIBANO

L'aviazione israeliana ha condoto una serie di attacchi aerei su posizioni appartenenti a forze iraniane ragruppatesi nell'aerea intorno a Damasco, in Siria. 
I raid notturni, come dichiarato direttamente dalle forze armate israeliane, fatto insolito considerata la segretezza con cui tale azioni vengono solitamente intreprese, sarebbero state necessarie in quanto secondo fonti di intelligence, le forze sciite della guardia rivoluzionaria iraniana, stavano preparando un massiccio attacco con droni kamikaze, un modus operandi già più volte collaudato dalle milizie Houti in Yemen.
Sebbene l'Iran neghi di aver subito perdite umane, i portavoce di Hezbollah affermano che due loro membri sono morti durante l'attacco. Proprio le forze sciite libanesi hanno poi fatto sapere che due droni di sorveglianza israeliani sarebbero precipitati nei sobborghi a sud di Beirut. 
Non si conoscono le cause dell'abbattimento poichè le forze armate israeliane non hanno rilasciato alcuna dichiarazionesull'accaduto.
Questi due eventi non contribuiscono certo a placare il clima già teso che si respira nella regione, con uno scontro diretto tra Israele ed Iran che si preannuncia sempre più probabile ed imminente, con il premier Netanyahu che si è spinto a dichiarare che Israele non rinuncerà ad effettuare alcun attacco preventivo contro forze ostili che mettono a rischio la sicurezza del paese.
 



sabato 24 agosto 2019

IL POSTO DI OSSERVAZIONE DI MOREK 
SEMPRE IN MANI TURCHE
 
 
Il posto di osservazione di Morek, a nord di Hama in Siria, è sempre nelle mani delle forze turche nonostante le forze di Damasco circondino tutta l'area circostante. In apparenza non vi sono segni di tensione ma bisognerà capire come l'avamposto sarà rifornito in futuro.

venerdì 23 agosto 2019

PRATICAMENTE ELIMINATA 
LA SACCA A NORD DI HAMA


La sacca che si era creata a nord di Hama in Siria, è stata quasi interamente eliminata anche perché i miliziani che vi si trovavano, si sono in gran parte allontanati per tempo.
Per Assad è un successo di rilievo ma è stato ottenuto dopo molti mesi di stasi e solo la presente offensiva era scattata lo scorso maggio. In uno scontro di tipo sostanzialmente convenzionale, la differenza in fatto di armi pesanti e appoggio dall'aria, gioca un fattore fondamentale in un terreno sostanzialmente pianeggiante e con pochi appigli tattici. Le milizie anti-Assad, fra cui gruppi anche radicali, sono sempre divise fra di loro.
Ora si tratta di vedere che cosa farà la Turchia anche perché è ripreso il flusso di profughi dalla Siria.
LA PETROLIERA IRANIANA IN TURCHIA
 
 
La petroliera iraniana che era stata abbordata in mare e tenuta a Gibilterra, in quanto diretta in Siria, è arrivata in un porto turco, dopo essere stata attentamente seguita nel suo percorso. Ora bisogna vedere se proverà ad arrivare in Siria o scaricherà il carburante che trasporta altrove.

ALTRO ATTACCO AEREO IN IRAN 
CONTRO BERSAGLI SCIITI


Un'altra base delle milizie sciite, vicine all'Iran. è stata fatta oggetto di un nuovo attacco aereo il 20 agosto. Questa volta si è trattato della base di Balat, da dove transitano armi dirette anche in Siria.
La sensazione è che Israele abbia esteso le sue operazioni contro le forze legate all'Iran anche in Iraq, cosa che potrebbe portare ad un innalzamento della tensione.
A condurre l'attacco potrebbero essere stati i nuovi F-35 che, secondo alcuni, si sono spinti fino nei cieli dell'Iran. sfruttando le proprie caratteristiche di "furtività", cosa che preoccupa molto l'Iran e non dispiace ai suoi avversari, stanchi della politica aggressiva iraniana.
ANCORA COMBATTIMENTI IN SIRIA
 
 
Proseguono i combattimenti a nord di Hama, lungo la superstrada M5, dove ancora si trova una sacca di resistenza delle forze ribelli. Sicuramente sarà eliminata rapidamente ma sembra che il fronte si sia riformato poco più a nord. mentre sta crescendo l'afflusso di armi dalla Turchia.
Immancabilmente proseguono i bombardamenti aerei e i cannoneggiamenti in tutta l'area di queste operazioni.
Vi sono stati stamani scontri anche fra turchi e kurdi subito a nord di Aleppo mentre il resto del paese, salvo un paio di azioni di Daesh, rimane sostanzialmente calmo.

giovedì 22 agosto 2019

PROSEGUE L'OFFENSIVA IN SIRIA


Prosegue l'offensiva delle forze di Assad e dei suoi alleati contro le forze ribelli. Sono state conquistate altre posizioni ma l'avanzata è duramente contrastata anche nella sacca che si è venuta a creare a nord di Hama. Proseguono anche i bombardamenti aerei, in particolare russi.
Intanto dal Kurdistan iracheno è giunto un altro grande convoglio di veicoli con rifornimenti per le Forze Democratiche Siriane.
L'EQUADOR RIMUOVE LE MINE DAL CONFINE


L'Equador ha deciso di rimuovere il 95% delle mine disposte lungo il confine con il Perù nel corso di precedenti crisi con quel paese. Il 95% perché è difficile rimuovere tutti gli ordigni da un ambiente come quello alla frontiera fra i due paesi.
La rimozione completa di questo tipo di ordigni è un compito impegnativo e difficile in quanto si sviluppa in terreni anche molto difficili.



Speciale Battaglia per Tripoli
 
 COMBATTIMENTI INTORNO ALL'AEROPORTO
 
 
 Sono ripresi i combattimenti intorno all'aeroporto internazionale di Tripoli, punto nodale dell'area a sud della capitale ancora nelle mani dei nazionalisti. Le forze del GNA hanno lanciato un attacco ma per ora i risultati sono stati negativi anche perché è intervenuta la componente aerea nazionalista.
RAZZI DA GAZA E REAZIONE
 
 
La scorsa notte da Gaza sono partiti un paio di razzi verso Israele. Immediata la reazione israeliana che ha colpito una base a mare di Hamas.
Era già alcune settimane che non si registrava eventi di questo tipo ma ora la tregua è stata rotta.

mercoledì 21 agosto 2019

DUE CADUTI USA IN AFGHANISTAN
Due militari statunitensi, di cui ancora non è stata indicata l'identità, sono rimasti uccisi oggi in Afghanistan. 
Intanto si registra un generale abbassamento della conflittualità nel paese, essendo in corso trattative di pace. 
Le perdite talebane sono state in questi 18 anni molto alte anche se questi miliziani le affrontano con spirito diverso che on i militari occidentali.
Sembra che in caso di elezioni i talebani siano largamente minoritari, non avendo in particolare il controllo delle popolazioni che abitano città e località maggiori. 

TENSIONE IN MOLDAVIA
 
 
Cresce la tensione in Moldavia, dove il presidente della repubblica ha invitato per una visita il ministro della Difesa russo, questo nonostante il Parlamento e il Governo sia contrari ad una visita di questo tipo, visto l'ampio appoggio che Mosca ha sempre fornito ai separatisti della zona della riva orientale del Dniester. Da diversi mesi Governo e presidente sono ai ferri corti.

ABBATTUTO DRONE USA IN YEMEN
 
 
Un UAV MQ-9 REAPEN è stato abbattuto dalla milizia houthi in Yemen, nella parte centrale del paese, circa 200 chilometri a sud.est della capitale. Sembra che il velivolo, disarmato secondo fonti statunitensi, stesse seguendo attività legate ad Al-Qaeda, attiva nel paese.
Washington ha connesso l'abbattimento con le armi forniti agli houthi dall'Iran. Si tratta del secondo drone abbattuto in Medio oriente negli ultimi due mesi.

AGGIORNAMENTO OFFENSIVA IN SIRIA
 
 
 
Prosegue l'offensiva delle forze di damasco e dei suoi alleati a nord di Hama. Le notizie sono confuse e contrastanti ma sembra che una parte del saliente, quella più meridionale, sia stata tagliata fuori dal resto del territorio sotto controllo delle forze ribelli.
Il posto di osservazione dell'Esercito turco a Morek sembra sia stato bombardato ma risulterebbe abbandonato dai militari di Ankara. Un nuovo posto di osservazione turco è in fase di realizzazione più a nord.
proseguono i combattimenti terrestri e i bombardamenti aerei. Probabilmente l'offensiva andrà avanti ancora.

RESTRIZIONI AI VOLI DELLA COALIZIONE IN IRAQ
 
 
 
Dopo l'esplosione, giorni or sono, di un grande deposito di armi e munizioni di una milizia sciita nei pressi della capitale, il governo iracheno ha imposto delle restrizioni ai voli della coalizione.
Il sospetto è che velivoli israeliani si siano confusi con il traffico della coalizione e abbia condotto un attacco agli alleati locali dell'Iran, con cui è in corso una lotta senza esclusione di colpi.

FAIDE FRA TALEBANI
Come rilevato dagli osservatori più attenti, i campo talebano è tutt'altro che compatto, specialmente in tema di trattative di pace.
Il 16 agosto, in una moschea in Pakistan a ridosso del confine con l'Afghanistan, vi è stato un attentato dinamitardo che ha ucciso quattro persone, fra cui il fratello di uno dei leader talebani, forse l'obiettivo designato dell'azione.
Il giorno dopo è stato ucciso un religioso radicale, forse sempre per contrasti circa le trattative di pace. 
E non bisogna neppure dimenticare la guerra aperta fra talebani e Daesh, in corso da qualche tempo. Daesh è ancora fortemente minoritario sul territorio ma costituisce un problema. Fra l'altro ha rivendicato la strage alla festa di matrimonio a Kabul di due giorni or sono.

martedì 20 agosto 2019

TURCHIA: RIMOSSI SINDACI E NUOVI ARRESTI
 
 
 
Il regime di Erdogan prosegue la sua opera repressiva. Sono stati rimossi alcuni sindaci di etnia kurda regolarmente eletti, compresi quelli di grandi città come Dyarkabir. Vi è stata anche una ondata di arresti sempre nelle file dell'opposizione.
In questo modo il regime sospinge il paese non solo fuori dall'Europa, dove voleva entrare, ma anche lontano da essa. 
Vi sono problemi anche in ambito NATO e il caso del fermo del programma F-35 dopo l'acquisto di missili S-400 russi è l'elemento di maggior rilievo.

COMBATTIMENTI FRA GRUPPI 
DEL PRESIDENTE HADY
 
 
Oggi sono esplosi combattimenti fra milizie autonomiste e altri gruppi che fanno capo al presidente Hady nella città di Abyan, 60 chilometri a nord-est di Aden, segno che rimangono delle tensioni mentre una delegazione è in Arabia Saudita per trovare una soluzione a questi scontri.
Intanto le milizie houthi e i loro alleati iraniani lanciano altri missili balistici a breve raggio. I sauditi hanno risposto con altri bombardamenti aerei dando la caccia alle rampe di lancio.

SIRIA: I RIBELLI ABBANDONANO POSIZIONI

Come era facilmente ipotizzabile, i ribelli stanno abbandonando le posizioni a nord di Hama, lungo la superstrada M5, in quanto erano a rischio accerchiamento.
Si tratta di un importante successo dopo molti mesi. Non si hanno notizie della sorte del posto di osservazione turco che era nella zona.
Le posizioni dei ribelli erano difficili in quanto la zona è pianeggiante e offre pochi appigli tattici. Ora bisogna vedere cosa accadrà nei giorni futuri. La Turchia potrebbe decidere d'inviare altre armi per equilibrare la situazione ma ne occorrerebbero molte e non è sicuro che Erdogan voglia seguire questa strada.

ATTACCO INTEGRALISTA NEL BURKINA FASO 


Nella zona di Soum, nella parte settentrionale del Burkina Faso, il 19 agosto vi è stato un attacco contro una base militare. Per ora sono segnalati una dozzina di vittime ma altri militari risultano dispersi. E' in corso una operazione di ricerca ricorrendo anche ad elicotteri.
Dallo scorso dicembre, nelle provincie settentrionali del paese è stato dichiarato lo stato d'emergenza in conseguenza dell'attività di gruppi d'integralisti musulmani.

lunedì 19 agosto 2019

SIRIA: RAGGIUNTA LA SUPERSTRADA M5
 
 
A termine di una lunga e non semplice offensiva iniziata a maggio, le truppe di Damasco la sera del 19 agosto hanno raggiunto l'autostrada M5, che collega le città di Hama e Aleppo, all'altezza del villaggio di Khan Sheikun, conseguendo un significativo successo strategico. 
A questo punto il saliente che si spingeva verso Hama rischia di essere tagliato (mancano pochi chilometri, per cui probabilmente sarà abbandonato anche e il lato orientale del saliente anche oggi ha resistito a numerosi attacchi nemici.
Un problema è rappresentato dalla base turca che si trova nella parte meridionale del saliente. Sarà abbandonata? Ankara potrebbe schierare sue truppe per bloccare l'offensiva ma la cosa farebbe salire di molto la tensione, già molto alta. Per tutto il giorno sono stati ininterrotti le missione d'appoggio aereo, coinvolgendo anche un convoglio turco poco più a nord.

SIRIA: ATTACCO AEREO A CONVOGLIO TURCO
 
 
Il 19 giugno mattina un convoglio turco diretto a sud è stato attaccato da velivoli, circa 30 chilometri a sud di Idlib, lungo la grande arteria stradale M5. 
Ankara avverte sempre i russi quando muove convogli di questo tipo in Siria ma potrebbero essere stati velivoli russi i responsabili dell'attacco che non ha causato perdite al personale turca ma ferito tre civili. Ovviamente l'episodio ha fatto salire la tensione nell'area e i prossimi convogli potrebbero avere scorta dall'aria.

LA PETROLIERA IRANIANA VERSO L'EGEO
 
 
La grande petroliera iraniana ARIAN DARYA, fino a pochi giorni or sono nota come GRACE 1, sequestrata lo scorso mese da Londra, ha lasciato le acque di Gibilterra per quelle spagnole. Gli Stati Uniti pensano sempre di ottenerne il sequestro mentre è stata assicurato che non si recherà in Siria, pese che è sotto embargo petrolifero, ma in Egeo.
Seguiremo i futuri sviluppi del viaggio.

domenica 18 agosto 2019

STATO DI EMERGENZA NEL CIAD ORIENTALE
 
 
A seguito di violenti disordini di natura etnica, è stato dichiarato o stato d'emergenza nel Ciad orientale. Il paese da alcuni anni era piuttosto stabile anche se le sue truppe sono impegnate contro le formazioni integraliste musulmane, ad iniziare da Boko Haram, e suoi cittadini siano coinvolti nei combattimenti in Libia.

ATTACCO AD UN CAMPO 
PETROLIFERO IN ARABIA SAUDITA
 
 
Ieri si è registrato un attacco con un drone ad un campo petrolifero saudita, nella parte nord-orientale del paese, nella zona di Shayba. La cosa che fa pensare è che questa zona si trova a circa 900 chilometri dalla più vicina zona controllata dagli houthi yemeniti. Vi è stato un incendio ma i danni sono stati limitati. Comunque l'impressione è forte in quando sembra che i droni iraniani giungano molto lontano.
Le possibilità sono diverse. O
1) Il drone era molto grande e con vasta autonomia.
2) Il drone è partito da una zona più vicina dello Yemen.
3) il drone è partito da una unità navale a largo dell'Oman.
4) Commandos si sono infiltrati in un paese limitrofo per poi lanciare il velivolo.
5) Il drone proveniva dall'Iran.
Si tratta in ogni caso di ipotesi abbastanza preoccupanti perché già in passato erano state colpite strutture energetiche molto lontano dallo Yemen.




ANCORA PROTESTE AD HONG KONG
 
 
Per l'undicesimo fine settimana di fila, vi sono proteste ad Hong Kong. Nonostante i precedenti scontri e il rischio di un intervento militare, la popolazione è scesa in gran numero in piazza per difendere i propri diritti. 
In questo caso la grande manifestazione si è tenuta sull'isola di Hong Kong mentre è ripresa l'attività del grande aeroporto che era rimasto bloccato nei giorni scorsi.

BIRMANIA: ATTACCO AD ACCADEMIA
Il 15 agosto è stata attaccata una accademia militare in Birmania (Myamar), utilizzando razzi cinesi da 107 mm. Il bilancio é stato di un militare e di un civile morti.
I ribelli sono sempre attivi nel paese anche se all'estero se ne parla molto poco.

SIRIA. PROSEGUE L'OFFENSIVA GOVERNATIVA


Anche se duramente contrastata, prosegue l'offensiva delle forze di Damasco e dei suoi alleati a sud di Idlib. La resistenza è forte ma il terreno pianeggiante ancora una volta favorisce chi è in grado di mettere in campo mezzi pesanti e gode dell'appoggio aereo, con il continuo appoggio dei velivoli, in particolare di quelli russi.
L'obiettivo è raggiungere da occidente l'autostrada M5 che collega Hama a Damasco, distante oramai solo 3 chilometri, per poi tagliare il saliente che punta verso Hama. Resta da vedere se, davanti a questi sviluppi Ankara non organizzerà una reazione, per esempio inviando nuovi armamenti. Intanto, causa anche i continui bombardamenti aerei, sta crescendo il numero di profughi che passano il confine con la Turchia.

sabato 17 agosto 2019

ANCORA BOMBARDAMENTI 
SULL'AEROPORTO DI MISURATA


Fino alle 23.30 di ieri si sono susseguiti ben 8 incursioni di UAV contro l'aeroporto di Misurata, nel cui ambito si trova anche l'ospedale militare italiano. La sua posizione è ben nota ma i militari italiani hanno passato nei rifugi la notte in quanto i bersagli colpiti sono vicini e un errore o un problema tecnico  sono sempre possibili. I report parlano di "attacchi contro l'accademia aeronautica", dove si trovano i militari italiani ma a RAIDS risulta che ad essere colpite sono state le strutture militari dall'altra parte della pista, dove vi è una grande base e numerosi magazzini. 
Silenzio quasi totale di tutti gli organi d'informazione e silenzio anche dalle fonti ufficiali, dato che prosegue la politica di non divulgare niente dai teatri di operazione, salvo notizie marginali nonostante i nostri militari operino in paesi in guerra come Libia, Iraq e Afghanistan. Il gabinetto del ministro sembra impegnato in tutt'altre faccende, in particolare nello scontro con Salvini mentre i responsabili dell'informazione giornalistica in gran parte sono assolutamente "allineati e coperti", non rimarcando niente di strano in questo comportamento.
 
GRAVE ATTENTATO A KABUL
Per ora è di 65 morti il bilancio provvisorio dell'attentato che ieri ha sconvolto una grande sala della parte occidentale di Kabul, dove si svolgeva la festa di matrimonio di una giovane coppia della minoranza azara, presa sovente di mira dai gruppi integralisti musulmani. L'ordigno, probabilmente portato da un attentatore suicida, è scoppiato nella sala riservata agli uomini dato che anche in queste circostanze uomini e donne sono divisi.
I talebani hanno rilasciato un comunicato in cui negano una loro responsabilità per questa nuova carneficina. Restano comunque i principali indiziati insieme a i miliziani di Daesh che da qualche anno operano nel paese.

Speciale Battaglia per Tripoli
 
NUOVI COMBATTIMENTI A TRIPOLI
 
L'artiglieria nazionalista sta colpendo obiettivi nella parte meridionale di Tripoli mentre i suoi velivoli hanno attaccato bersagli nell'area di Gharyan, l'importante nodo stradale a circa 50 km a sud della capitale, nel grande saliente che le milizie del GNA hanno creato due mesi or sono, con una controffensiva. 
Si hanno notizie anche di nuovi scontri nella zona di Marzuq, ancora contesa, nella parte più meridionale del paese, al confine con il Niger. I traffici di clandestini  sono da tempo interrotti su questa rotta ma restano le centinaia di migliaia presenti in Libia da prima.

venerdì 16 agosto 2019

DURI SCONTRI IN SIRIA



Si combatte duramente per la cittadina siriana di Madayah, fra Homs ed Idlib, già passata di mano un paio di volte nelle ultime 24 ore. Le forze di Damasco e dei loro alleati, (iraniani, russi ed Hezbollah) godono di una netta superiorità in fatto di mezzi ma i ribelli hanno realizzato una fitta rete di cunicoli e trincee che rende difficile l'avanzata e facilita anche improvvisi contrattacchi.
Il resto del paese non ha visto combattimenti di rilievo, salvo dei razzi, probabilmente israeliani, giunti nei pressi di Tartus, con obiettivo dei depositi di armi.

giovedì 15 agosto 2019

ALTRI MISSILI NORD COREANI
 
 
La Repubblica Popolare Democratica di Corea ha lanciato altri missili a corto raggio nel Mar del Giappone.
L'impressione è che il regime comunista in questo modo voglia fare ulteriori pressioni per un accordo sapendo quanto i suoi vicini siano attenti a questo problema.
Si tratta di una politica certo non nuova che mantiene alta la tensione.
Ricordiamo che Pechino è il principale alleato e partner commerciale del paese, senza di cui non potrebbe sopravvivere a lungo.  Nella regione è in atto una corsa agli armamenti, in particolare a quelli antimissili, un settore dispendioso.

NAVI RUSSE IN VENEZUELA
 
 
 
Mosca e il regime di Maduro hanno firmato un accordo per far giungere delle unità russe in Venezuela, in risposta alle attività della Marina statunitense. Ovviamente il gesto preoccupata gli Stati Uniti e riporta alla Crisi di Cuna dei primi Anni '60.
La Marina venezuelana non è in buone condizioni, per mancanza di manutenzioni adeguate e pezzi di ricambio. Putin vede  in questa azioni la possibilità d'infastidire gli Stati Uniti nei mari vicino a casa ma ovviamente fa salire anche la tensione interna nel paese, dove resta insoluto il problema del confronto fra due presidenti e il rischio di una guerra civile anche se della crisi venezuelana si sta parlando e vedendo di meno. 
Sono sempre in corso colloqui in Norvegia per trovare una soluzione pacifica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

KASHMIR: CONTINUANO I COMBATTIMENTI
 
 
Si spara sempre sulla LOC (Line Of Confrontetion) in Kashmir. Il bilancio di ieri è e di cinque militari indiani uccisi e tre pachistani, in una crisi che va avanti dal 1948!
Entrambi le parti hanno fatto ricorso all'artiglieria mentre la LOC si dipana anche ad alte e altissime quote, dove la mera sopravvivenza è tutt'altro che semplice.
I pachistani fanno infiltrare miliziani che tentano di operare oltre le linee indiane ma ci si affronta anche in modo convenzionale.
I due dispositivi militari, che includono anche grossi assetti aerei e navali, rimangono in stato di allarme.

Speciale Battaglia per Tripoli

COLPITO L'AEROPORTO DI ZUARA



Oggi è stata colpita dai nazionalisti la pista dell'aeroporto d Zuara, a occidente di Tripoli, all'incirca a metà strada con la frontiera, un eclave circondato ma ancora nelle mani del GNA.
Dai danni inflitti, potrebbe trattarsi di un missili di quelli sganciati dagli UAV degli Emirati che sono impegnati nell'appoggio alle forze nazionaliste del femdmaresciallo Haftar. Forse si punta a rendere più difficile la situazone di questa sacca, dove la vita non è semplice.
 
RILASCIATA PETROLIERA IRANIANA
La petroliera iraniana GRACE 1. con a bordo 2.1 milioni di barili e diretta alla Siria sotto sanzioni, è stata rilasciata dalle autorità britanniche di Gibilterra.
Era stata bloccata lo scorso 4 luglio in quanto contro la Siria vi è un embargo petrolifero.
Per il momento non si hanno altre informazioni anche per i motivi di questa decisione. 

AGGIORNAMENTO DEL 16 AGOSTO
Sembra che la petroliera sia stata rilasciata in quanto gli iraniani si sono impegnati a non scaricare il carburante in Siria. Siccome potrebbero tentare qualche "trucco", la nave sarà seguita con grande attenzione. Potrebbe raggiungere un porto russo e poi trasbordare il suo carico dato che le navi di Mosca non sono oggetto d'identico trattamento. 
 

mercoledì 14 agosto 2019

Speciale Batatglia per Tripoli
 
BOMBARDATO L'AEROPORTO DI MITIGA
 
La scorsa notte UAV hanno colpito obiettivi all'interno dell'aeroporto di Mitiga a Tripoli, da cui operano, fra l'altro, i teleguidati turchi (con personale addetto turco) che operano in favore delle forze del GNA. I grossi UAV hanno bisogno di piste aeroportuali o tratti stradali adeguati per poter operare.
Si combatte anche nei pressi dell'oasi di Marzuq, nel sud del paese, dove sono giunti rinforzi nazionalisti per aver ragione delle milizie avversarie che ancora operano nell'area. I combattimenti rendono praticamente impossibile l'afflusso di clandestini dal Niger da molti mesi.

ABBATTUTO UN SUKHOI SU 22 IN SIRIA
 
 
Un vecchio velivolo d'attacco al suolo Sukhoi Su.22 è stato abbattuto ieri pomeriggio nei pressi di Khan Sheikhoun, a sud di Idlib. Non si hanno notizie circa la sorte del pilota. Erano molti mesi che i ribelli non riuscivano ad abbattere un velivolo avversario, essendo estremamente a corto di missili spalleggiabili e operando spesso a quote medio/alte i velivoli avversari, in primo luogo russi.
I bombardamenti aerei sono quotidiani e spesso piuttosto intensi mentre ancora vi è lo sgancio delle cosiddette "bombe a barile" (assolutamente imprecise visto che vengono fatte rotolare fuori dalla parte posteriore dei Mi.17 di Damasco).
L'Aeronautica di Damasco è  l'ombra di quella che fu, dopo le diserzioni e le perdite avute in otto anni di guerra. In particolare mancano piloti e specialisti ma anche la linea volo ha subito un forte attrito, tanto che si utilizzano gli elicotteri da trasporto per bombardamenti di disturbo. Il grosso delle missioni d'attacco è svolto dai velivoli russi, moderni e con armamento guidato anche se non mancano i bombardamenti con bombe non guidate.

IRAQ: SALTA IN ARIA 
DEPOSITO DI ARMI DEGLI SCIITI
 
 
Il 12 agosto è saltato in aria, a sud di Baghdad, un grande deposito di armi  gestito dalla milizia sciita,costringendo la popolazione delle zone limitrofe ad allontanarsi. Il deposito, con forma a "T", aveva dimensioni di 140x180 metri, quindi imponenti, ma è stato completamente spazzato via.
Come mai è avvenuta l'esplosione? Incidente, sabotaggio sunnita, sabotaggio statunitense, sabotaggio israeliano, sono tutte ipotesi possibili se non un attacco dall'alto. Probabilmente nel deposito vi erano armi, anche pesanti, provenienti dall'Iran, forse addirittura missili.
Certo è impressionante il potenziale di armi in dotazione anche alle milizie in Iraq.

ATTACCO CONTRO BASE IN SOMALIA


I terroristi integralisti somali di Al-Shabab hanno condotto un attacco ad una base militare in Somalia, circa 45 chilometri a sud di Mogadiscio. L'azione è stata condotta da un'auto con un attentatore suicida che si è lanciata contro l'ingresso della struttura quando vi erano numerosi militari. Sembra che l'azione abbia causato diverse vittime. 
Contro questo tipo di attacchi, che anche recentemente hanno causato la morte del sindaco di Mogadiscio (morto in Qatar dove era stato portato per cure insieme ad altri feriti) servono difese più efficaci visto il loro costante ripetersi. E bisogna intensificare l'azione anche contro i gruppi di terroristi che ancora hanno troppi spazi all'interno del paese.

martedì 13 agosto 2019

Alzo Zero
LA CRISI DI HONG KONG
Inutile girare intorno al problema. La Repubblica Popolare di Cina ha una gravissima crisi di diritti essenziali. In tantissimi ci fanno affari ma nonostante certe acrobazie dialettiche (col l'UE che la definisce "democrazia monopartitica", una vergogna!) vi è un solo partito.
Se il regime fosse stato non comunista, si sarebbe fatto riferimento al nazismo, ai regimi militari e via proseguendo. Siccome il regime sventola bandiere rosse e falci e martelli, ed è l'erede diretto del periodo di Mao, l'approccio è molto, molto diverso anche se si tratta di un gigantesco incrocio fra capitalismo e comunismo, che non sappiamo quanto sarebbe piaciuto a Mao e a tutta la sua classe dirigente, liberticida ma assolutamente austera anche perché di beni da spartirsi ve ne erano pochissimi (la Cina nel 1970 aveva circa 70.000 televisori in tutto il paese!!)
A Hong Kong, già colonia inglese fino al 1997 ma abituata a ben altra situazione, la cosa non va giù e da qui forti proteste in atto da oltre due mesi. Ora siamo giunti al blocco dell'aeroporto, uno dei principali dell'Asia, con pesanti ripercussioni. Non solo protestano gli studenti ma anche masse di cittadini comuni, fattore ancor più preoccupante.
Per Pechino il "rischio contagio" è pericolosissimo, specialmente ora che si fanno sentire i primi sintomi di una possibile crisi economica, dopo decenni di crescita vorticosa. E infatti il regime ha fatto muovere le prime unità militari e non esiterebbe ad utilizzarle (la Polizia locale è in difficoltà) dopo che le ha provate tutte, incluso il ricorso a bande di organizzazioni criminali, scese in campo per aggredire i dimostranti.
Fatti salvi i sacrosanti diritti di quelle genti, una certa attenzione non guasterebbe perché il regime è abilissimo nell'opera di repressione; basta vedere il trattamento riservato alle minoranze tibetane e musulmane e la sostanziale impotenza occidentale, dove tanti parlano sempre di libertà e democrazia ma dove in pochi, anche sui media, hanno il coraggio di affrontare un gigante politico ed economico come il regime cinese.

PROBLEMI PER LE OPERAZIONI IN MALI
Il Mali non è una terra facile oltre ad essere molto esteso. In queste settimane le forze francesi (in questo caso 300 militari insieme a 100 militari locali) si sono spinte in zone remote alla ricerca di terroristi integralisti segnalati in quelle regioni. Prima le piogge hanno costretto a terra gli elicotteri, una presenza indispensabile, poi la massa d'acqua caduta ha ridotto le piste in strisce fangose dove affondano perfino mezzi come i Bv.206 e 210, in grado di muoversi anche sulla neve. I vari spostamenti si sono fatti molto difficili.
Noi siamo dell'idea che in queste situazioni, meteo permettendo, la soluzione migliore sono gli elicotteri, che però non bastano mai. Servono ingenti investimenti e con la polvere e le alte temperature anche gli elicotteri hanno problemi. Però sono velocissimi, non temono gli IED e consentono rapide cinturazioni prima che i miliziani ostili si possano eclissare.

PROSEGUONO LE PROTESTE A HONG KONG
 Nonostante le minacce di Pechino, che parla di "terroristi", proseguono le proteste a Hong Kong. I dimostranti per il secondo giorno consecutivo hanno bloccato l'attività dello scalo aereo internazionale, uno dei più importanti dell'Asia. Pechino ha fatto muovere anche i militari e minaccia sanzioni draconiane. 
Per il regime è un ulteriore problema in un periodo di gravi preoccupazioni economiche, fattore determinante per la stabilità del paese. Una crisi, che in parte è già nei fatti, e richieste di più libertà e democrazia, costituiscono un fattore destabilizzante anche per un ferreo regime come quello comunista cinese. I cinesi danno la colpa a "potenze straniere" ma è chiarissimo che il problema è tutto interno.
Proseguiremo a monitorare attentamente la situazione. Non abbiamo alcun dubbio che si potrebbe giungere ad un uso massiccio della repressione.

lunedì 12 agosto 2019

RILASCIATI 35 TALEBANI
Come gesto di buona volontà sono stati rilasciati 35 talebani già detenuti nelle prigioni statali. La trattativa di pace, seppur lentamente, sta andando avanti e potrebbe giungere a qualcosa di concreto. 
Intanto proseguono gli scontri sanguinosi fra talebani e sostenitori di Daesh. Si tratta di scontri accaniti, spesso in zone montuose.

domenica 11 agosto 2019

SI RITIRANO LE FORZE SEPARATISTE AD ADEN
Dopo i combattimenti delle scorse ore, le forze separatiste yemenite, che auspicano il ritorno a due repubbliche separate (come era prima del 1990) sono tornate nelle loro basi. Gli scontri erano iniziati ai funerali di alcuni leader di queste formazioni uccisi da un attacco con un UAV degli houthi durante una parata. Non è la prima volta che accade e questo evidenzia contrasti all'interno delle forze che appoggiano il presidente Hadi. I combattimenti hanno causato una quarantina di vittime oltre ai feriti.
Questi scontri ovviamente allievano la situazione della componente houthi, che ancora, ostinatamente, resiste, nonostante un quadro complessivo difficile, specialmente per le popolazioni nelle aree sotto il loro controllo. Da molti mesi sono in corso colloqui di pace ma senza risultati significativi. 
Dato che gli houthi continuano nella loro azione di attacco nel territorio saudita, attualmente soprattutto con teleguidati, i sauditi vogliono risolvere il problema ma non è facile nonostante il vasto apporto di molti altri paesi nella missione internazionale a guida saudita.

TENSIONE A GERUSALEMME E A GAZA
Come avviene da molto tempo, ricorrenze religiose hanno pesanti ripercussioni in Medio oriente. Oggi si sono accesi disordini nella zona della Spianata delle Moschee, dove uno dei muri di sostegno è il Muro del Pianto ebraico. Il Governo israeliano aveva deciso di bloccare l'accesso all'area del Muro del Pianto, ma su pressione dei partiti religiosi (che sostengono il governo), lo ha dovuto concedere. Il risultato sono stati scontri nonostante l'imponente schieramento di forze di polizia e militari. Se i due luoghi sacri fossero stati, per esempio, a 2 chilometri di distanza, la situazione sarebbe stata meno complessa. Ma siccome praticamente coincidono, tutte le volte è lo stesso problema.
Tensione alta anche a Gaza, dove Hamas è sempre pronta a qualche nuova iniziativa e dove la densità abitativa è talmente alta che le condizioni di vita sono molto difficili, con l'Iran che soffia sul fuoco. 

SIRIA: CONQUISTATA HABEET
Le truppe di Damasco sono riuscite a mettere piede, dopo una lotta molto dura, che si protraeva dallo scorso aprile, nel villaggio di Habeet, pochi chilometri a occidente della superstrada fra Damasco e Aleppo. Il villaggio era stato pesantemente fortificato, con trincee e gallerie, dove le milizie anti-Assad hanno resistito ad un diluvio di colpi. 
Fondamentale è stato il quotidiano appoggio dei velivoli russi che hanno la base aerea di Latakia a breve distanza. L'Aeronautica di Damasco è fortemente indebolito dalle perdite (velivoli e piloti) subite in 8 anni di guerra.
Le forze di Damasco e i loro alleati sono avvantaggiati anche dal fatto che la zona dei combattimenti è pianeggiante e favorevole all'utilizzo di mezzi pesanti.

Speciale Battaglia per Tripoli 

LIBIA: NON REGGE LA TREGUA 


Nonostante la proclamata tregua, combattimenti sono scoppiati questa mattina intorno ai resti dell'aeroporto internazionale di Tripoli, un punto fondamentale della battaglia in corso dai primi di aprile per Tripoli. Sembra che droni abbiano colpito anche l'aeroporto di Mitiga dove probabilmente vi erano attività militari.
Intanto è salito a tre morti fra i dipendenti ONU l'attentato a Bengasi contro un loro convoglio.


sabato 10 agosto 2019

Speciale Battaglia per Tripoli

BREVE TREGUA IN LIBIA
BOMBA CONTRO LO STAFF ONU A BENGASI



Le forze nazionaliste e quelle del GNA hanno accettato una breve tregua in corrispondenza dei giorni del pellegrinaggio verso La Mecca.
In concomitanza di questa buona notizia (almeno una tregua) vi è stata una bomba a Bengasi che ha ucciso due appartenenti allo staff ONU che opera nella città, a conferma dei problemi del paese. 
Probabilmente l'attentato è stato opera di qualche gruppo integralista che ancora opera in Cirenaica e che ha compiuto altri atti terroristici.
ALTRI UAV CONTRO L'AEROPORTO 
SAUDITA DI ABHA


Altri UAV QASEF K2 con cariche belliche sono stati lanciati dalle zone sotto controllo houthi contro l'aeroporto saudita di Abha, nella parte meridionale del paese. Si tratta di azioni per disturbare i normali traffici dell'aeroporto che si trova a circa 100 chilometri dal confine fra i due paesi.
Il Qasef K2 è un teleguidato con elica posta all'estremità poppiera, quindi spingente, munito di sei punti di attacco per carichi bellici. Per le missioni a più largo raggio non è previsto il suo rientro alla base.
I sauditi stanno rafforzando le difese contro questo tipo d'insidie.

venerdì 9 agosto 2019

NUOVO ACCORDO DI PACE IN MOZAMBICO
Il 6 agosto è stato firmato un nuovo accordo di pace fra la RENAMO (REsistenza NAzionale MOzambicana) e il FRELIMO (FROnte LIberazione del MOzambico) i due storici avversari. Un primo accordo, a cui seguì una missione di pace, venne firmato a Roma nel 1992. Poi le cose si complicarono e si ebbero nuovi scontri, con un accordo firmato nel 2014. Oggi, dopo che lo scorso anno a maggio è mancato Afonso Dhalaklama (il carismatico comandante della RENAMO, per anni nel mato del Mozambico), siamo arrivati al terzo accordo.
Quale è il problema? Vi sono state elezioni ma il fatto è che il FRELIMO, di matrice storica marxista, manteneva sempre il controllo totale su giornali, radio e televisione, con le conseguenze facilmente immaginabili.
Siamo stati più volte in Mozambico e abbiamo visitato anche la RENAMO quando era un movimento che controllava molto del paese ma era isolato. Speriamo che possa avere spazi bilanciati per le prossime elezioni, con l'accordo che prevede alcuni dei suoi membri all'interno delle Forze Armate nazionali.

CALMA AD ADEN
Dopo le sparatorie in alcune parti di Aden, al termine di funerali di vittime dell'attacco con droni houthi ad una parata, oggi la situazione sembra più calma. Rimane l'impressione che il fronte anti-houthi abbia dei problemi al suo interno.
Intanto sono riprese le distribuzioni di generi alimentari a saana, dopo diversi mesi d'interruzione. La situazione rimane comunque grave dal punto di vista umanitario. Gli houthi, per quanto in difficoltà, non intendono mollare anche se si tratta ancora. 

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 24.00
Nella parte nord della città di Aden vi sono stati altri scambi a fuoco fra gruppi rivali. La televisione ha invitato la popolazione a stare lontano da alcune zone dove possono accendersi delle sparatorie. Ancora non chiari i motivi di questi scontri.

ISRAELE PRONTO A DARE 
UN CONTRIBUTO NEL GOLFO
Visto che da anni i rapporti fra Israele e vari paesi arabi sono mutati (se non altro nella sostanza), Israele si è detto pronto a dare un contributo alla sicurezza nel Golfo, visto gli attacchi iraniani. Probabilmente si tratta di assetti "non convenzionali" e intelligence ma il semplice annuncio ha scatenato subito le reazioni iraniane. 
Sta comunque prendendo forma una operazione internazionale di protezione dei traffici, con l'appoggio di satelliti, aerei, navi a cui parteciperanno diversi paesi.
Sono stati inviati anche avvisi circa l'ipotesi che gli iraniani disturbino e distorgano il segnale GPS, nel tentativo di fare finire unità navali entro le sue acque territoriali, per poi provvedere a un sequestro.
Ma un altro dato importante è che, per mancanza di compratori, la produzione petrolifera è scesa a livelli così bassi che non si vedeva dagli Anni '80 e si profila una crisi economica molto grave che potrebbe portare ad azioni più gravi di quelle già adottate fino a oggi.

giovedì 8 agosto 2019

13.000 ORE PER I MANGUSTA IN AFGHANISTAN E 
500 PER I TYPHOON IN IRAQ 
Gli elicotteri d'attacco AW-129 MANGUSTA hanno raggiunto qualcosa come 13.000 ore di volo nel difficile teatro afghano, senza far registrare neppure una perdita e risolvendo spesso situazioni complesse anche in favore dei contingenti alleati. Il successo di questa macchina italiana è stato enorme, salvando vite umane e consentendo il successo di tante missioni.
In Iraq, partendo dal Kuwait, i TYPHOON che sono arrivati lo scorso marzo per sostituire gli AMX, hanno toccato quota 500 ore, svolgendo missioni di ricognizione. Presto inizierà la produzione dei TYPHOON ordinati proprio dal Kuwait, con vari piloti del paese in addestramento avanzato in Italia.  Ovviamente i TYPHOON in Kuwait possono intervenire anche come caccia, qualora se ne presentasse l'opportunità in un'area dove la tensione è molto alta proprio in questi mesi.

mercoledì 7 agosto 2019

ATTENTATO A KABUL
 
 
Una esplosione davanti ad una caserma della Polizia afghana a Kabul ha causato 18 morti e un centinaio di feriti, avendo coinvolto molti passanti. Si pensa che l'azione sia stata condotta dall'ala più radicale delle milizie talebane, contrari alle trattative di pace che sembrano aver fatto dei progressi.
Luglio è stato un periodo particolarmente sanguinoso per quanto riguarda gli atti di terrorismo, con circa 1.500 morti in azioni che hanno colpito n modo drammatico la popolazione civile.
 
Cogliamo l'occasione per segnalare che il dottor Cairo, che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare, il medico italiano che da molti anni opera a Kabul, ha ottenuto dal presidente la cittadinanza onoraria. Un riconoscimento strameritato.

SCONTRI AD ADEN
 
 
Oggi, dopo i funerali per i caduti dell'attacco con droni dell'altro giorno, durante una parata, si sono affrontati con le armi elementi della Guardia Presidenziale e una fazione appoggiata dagli Emirati Arabi Uniti. Evidentemente le due parti avevano motivi di contrasto. Non è la prima volta che il fronte anti houthi viene scosso da scontri di questo tipo che oggi hanno fatto almeno tre morti.

KASHMIR: SI SPARA ANCORA
 
 
Sulla Linea di Confronto in Kashmir, indiani e pakistani continuano a scambiarsi colpi mentre il Pakistan ha fatto passi diplomatici e si prevedono altri disordini, cn varie prese di posizioni anche sul piano internazionale.
Non crediamo che, almeno per ora, si giunga ad un conflitto su larga scala, quanto a combattimenti terrestri, che stanno già avvenendo, e a scontri fra le rispettive aeronautiche.

Speciale Battaglia per Tripoli

OFFENSIVA AEREA 
NAZIONALISTA IN LIBIA 

Questo pomeriggio UAV che appoggiano l'offensiva nazionalista in Libia, hanno colpito e incendiato bersagli nell'area di Tajoura, a sud-est di Tripoli, dopo che era stato richiuso l'aeroporto di Mitiga e gli attacchi delle scorse ore su Misurata. Probabilmente i nazionalisti hanno preso il dominio dell'aria e ora vogliono ridurre il potenziale militare avversario, colpendolo con precisione dall'alto. 
Fonti nazionaliste ci hanno riferito che non colpiscono la base navale militare nel porto di Tripoli perché vi è una unità italiana e a terra vi è personale italiano.
GULF PROTECTION FORCE
 
 
Sta prendendo forma la Gulf Protection Force, vale a dire la forza navale destinata a proteggere i traffici navali nel Golfo e a Hormuz. Ne faranno parte paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, l'Australia, l'India e via proseguendo, A questo punto diverrà molto più difficile per i Guardiani della Rivoluzione sequestrate o attaccare  le unità commerciali in transito.
Sicyramente l'Iran non si fermerà e sappiamo che pensa già al rilascio di ordigni (mine navali) nei pressi di zone di traffico, approfittando anche dell'intenso traffico di naviglio anche piccolo. La mina potrebbe attivarsi settimane dopo il rilascio, per cui sarebbe praticamente impossibile metterla in relazione all'unità che ha effettuato la posa.
Potrebbero essere utilizzate forze speciali (ma l'ultima volta non è andata bene in quanto si è visto chi toglieva le cariche inesplose) oppure unità subacquee. Ovviamente ci si prepara per fronteggiare anche queste minacce, ricorrendo anche a mezzi aerei dato le ridotte dimensioni del teatro d'operazioni.