lunedì 31 gennaio 2022

 SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO IN UCRAINA


Le forze di sicurezza ucraine sono schierate e pronte a respingere ogni provocazione o attacco su larga scala e il gran parlare del paese e di eventuali aiuti dall'estero sorprende in quanto in tanti si chiedono come mai questo attivismo non ci è stato nel 2014, quando Putin ha occupato parti molto importanti del paese, tentando di annettersele.

Intanto sono stati arrestati una serie di soggetti che si preparavano a scatenare disordini ma si dà la caccia anche a pericolosi agenti sotto copertura che potrebbero agire in modo più sofisticato.

Anche la Guardia Nazionale si è mobilitata e vi è un flusso continuo di volontari mentre stanno affluendo nuove armi. Difficile, ma non impossibile, che Putin tenti attacchi classici.

La Casa Bianca ha smentito interventi diretti e lo stesso ha fatto il Regno Unito a meno che non accadesse qualcosa di veramente grave, anche se in Ucraina vi sono addestratori di diversi paesi.



 COMBATTIMENTI IN BIRMANIA


Circa 35 militari governativi sono stati uccisi in tre giorni di combattimenti nella regione Shan, un popolo che è in lotta per i propri diritti da molto tempo e che ora si oppone alla giunta salita al potere con un colpo stato giusto un anno fa (il 1° febbraio 2021). Le forze governative sono state appoggiate anche da due elicotteri armati di produzione cinese.

domenica 30 gennaio 2022

 47 SENTENZE DI MORTE NELLA RDC PER 

L'UCCISIONE DI DUE FUNZIONARI DELL'ONU


Un tribunale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha condannato a morte 47 ex miliziani accusati di aver ucciso nel 2017 due funzionari ONU in missione nel paese, una svizzera e un cileno, eliminati a sangue freddo.

Ovviamente questa notizia non la troverete su molte fonti ma rende bene l'idea della situazione che si vive in certi paesi. Fra l'altro questi militari avranno avuto dei capi e avranno eseguito degli ordini, per cui forse le pene andavano modulate. Il governo ha deciso per la linea dura anche perché solo lo scorso anno è stato ucciso l'ambasciatore italiano nel paese e il carabiniere che lo scortava. Il governo ha dato la notizia dell'arresto di alcuni esecutori ma bisogna fare attenzione perché non vorremmo che, sotto pressione, gli inquirenti avessero catturato banditi a caso, per far vedere di aver risolto il caso, stante anche le pressioni italiane.

 

Queste vicende indicano lo stato in cui è ridotto questo enorme paese, dove è in corso la più grande missione ONU ma dove le cose non stanno migliorando. La comunità internazionale avrà le sue responsabilità ma pensiamo che anche i locali (parliamo dei capi non certo di decine di milioni di persone perennemente alla disperazione) dovrebbero darsi una bella regolata, togliendo di mezzo diversi personaggi che sono responsabili del caos ma traggono vantaggi personali. Neocolonialismo? Bene, allora teniamoci questo bubbone e lasciamo che fuzionino solo certe attività (come quelle estrattive) che riguardano molto da vicino grossi interessi.

BURKINA FASO: LA POPOLAZIONE ACCOGLIE CON 

FAVORE LA PRESA DI POTERE DEI MILITARI

 

Le prime informazioni che abbiamo raccolto, indicano come la popolazione abbia preso bene la presa di potere da parte dei militari. La gente era stufa di sei anni di un governo corotto e che non contrastava adeguatamente la guerriglia integralista nel nord del paese, che in 6 anni ha fatto circa 6.000 vittime. I militari erano stufi di non avere adeguati mezzi per questa lotta in favore della popolazione mentre erano macroscopici i casi di corruzione. Ricordiamo che il Burkina Faso è un paese molto povero dove le milizie integraliste hanno provocato grosse masse di profughi, un problema ulteriore.


 

Ci domandiamo perché ONU, organizzazioni africane e compagnia cantando, non cercano di trovare delle soluzioni anche per quei paesi che non sono "appetibili" in quanto a risorse economiche, lasciandoli al loro destino. Una vergogna su cui in troppi tacciono. 

 PROBLEMI IN MALI PER LA MISSIONE EUROPEA


La sitazione in Mali dopo il colpo di stato dello scorso anno, è sempre problematica, incluso i rapporti fra il nuovo esecutivo e la missione europea a guida francese. Ora il governo del paese ha detto che il contingente danese non era autorizzato a entrare nel paese. Ora vi lasciamo immaginare quanta voglia abbiano i danesi di andare in Mali! Se lo fanno è perché sono gente seria e vogliono dare un contributo concreto alla stabilizzazione del paese e alla lotta al terrorismo. Che si siano permessi d'inviare militari senza tutte le autorizzazioni, sarebbe veramente strano. In realtà questa vicenda fa parte della "guerriglia" in corso fra la nuova dirigenza e la missione europea, dato che la missione incude anche stanziamenti economici. Insomma, siamo alle solite. Qualcuno prende queste missioni come delle "vacche da mungere", con scopi anche per niente chiari (e magari appropriarsene) e non vuole controlli su dove finiscono i denari.


 

Ricordiamo che in Mali l'Italia ha una missione (con anche le forze speciali), di cui si parla pochissimo e inviato dell'Europa è stato anche un certo Romano Prodi, cosa che si vuol dimenticare dato che non sembra che abbia sortito esiti particolarmente brillanti, come era facile immaginare e vista la sua totale mancanza di esperienza in un settore molto particolare. 


sabato 29 gennaio 2022

ATTACCO CON RAZZI ALL'AEROPORTO DI BAGHDAD

 

Il 28 gennaio  4 razzi da 107 mm sono stati lanciati verso l'aeroporto di Baghdad, da una rampa improvvisata nascosta su un piccolo camion. Altri tre razzi non sono partiti per un qualche problema. Un velivolo civile fermo al parcheggio è stato danneggiato ma non si registrano danni alle persone o alla parte militare.   


 

venerdì 28 gennaio 2022

SCONTRO FRA LETTONIA E CINA

 

In novembre la Lituania ha instaurato relazioni diplomatiche con la Repubblica di Cina (Formosa), cosa che ha provocato la rappresaglia del regime di Pechino che ora blocca le merci lituane, cosa che andrà davanti all'Organizzazione Mondiale del Commercio. Pechino è sempre molto aggressiva con i paesi che hanno relazioni con la Repubblica di Cina in quanto punta sempre ad isolare il paese sperando che ceda.  A Formosa sembrano invece sempre intenzionati a resistere a tutte le pressioni.

giovedì 27 gennaio 2022

 STRONCATA LA RIVOLTA DI DAESH IN SIRIA

 

La rivolta nel campo di prigionia di Hasaka in Siria è stata stroncata. Era stata innescata da un'attaco di 60/90 miliziani di daesh dall'esterno. Alcuni membri delle Forze Democratiche Siriane sono stati uccisi ma le vittime fra i miliziani di Daesh sono centinaia anche perché è intervenuta l'Aviazione statunitense.


 

 

I TIGRINI STANNO AVANZANDO NEL TERRITORIO AFAR 

 

Le forze tigrine stanno avanzando, come avevamo già segnalato, nel territorio degli Afar, a oriente del loro territorio di origine, avendo occupato alcune località in tre giorni di operazioni, segno evidente che non sono in difficoltà sul terreno, come fatto capire da qualche osservatore superficiale.



 ANCORA MISSILI NORD COREANI


La Corea del Nord ha lanciato altri due missili balistici, facendo salire a sei il numero di queste armi che sono state lanciate in pochi giorni.

Il regime comunista nord coreano (strettissimo alleato della Cina), prosegue nel suo minaccioso programma missilistico facendo preoccupare molti paesi che stanno prendendo contromisure, ad iniziare dalla Corea del Sud e dal Giappone, paesi che vengono coinvolti in questi lanci e che stanno prendendo da tempo provvedimenti difensivi.



mercoledì 26 gennaio 2022

 OFFENSIVA TIGRINA IN ETIOPIA


Sembrava che il conflitto in Etiopia si fosse attenuato, specialmente dopo che era rientrata la lunghissima avanzata dei reparti del Fronte Popolare di Liberazine del Tigrai (FPLT), giunta a 190 chilometri dalla capitale Addis Abeba. Oggi sono partiti dei colloqui di pace, ma per far capire il suo potenziale, il FPLT il 25 gennaio ha lanciato un'offensiva a oriente, verso il territorio degli Afar, giusto per far capire che la sua offensiva potrebbe riprendere e creare grossi problemi al governo centrale, probabilmente troppo entusiasta dopo che l'avversario ha effettuato una grande ritirata, senza lasciare praticamente niente nelle mani degli etiopi. Con le tribù aftar ci sono vecchie questioni sospese dalla notte dei tempi.

I territori aftar sono in un immenso bassopiano, poco abitato e con poche risorse, che si spinge fino a Gibuti, dove già sopravvivere non è semplice. Del resto gli etiopi hanno colpito fino a ieri con i droni armati di cui dispongono.



martedì 25 gennaio 2022

 GRUPPO TERRORISTA NEUTRALIZZATO IN UCRAINA


Appartenenti a un gruppo terroristico filo-russo operante nelle città ucraine di Kharkiv e Zythomir, è stato neutralizzato dal lavoro del controspionaggio ucraino (SBU), molto attento in questo periodo di alta tensione. Sembra che il gruppo, legato all'intelligence di Mosca, volesse condurre delle azioni per destabilizzare il paese e favorire un intervento da parte russa.

La tensione nell'area rimane molto alta mentre continua il flusso di equipaggiamenti militari per le forze di Kiev. In particolare sono arrivati missili anticarro JAVELOT e sembra anche missili antiaerei STINGER. Intanto è già iniziato l'addestramento per l'impiego dei razzi anticarro NLOW giunti dal Regno Unito.


 


 114 DI DAESH UCCISI, 550 SI ARRENDONO


L'evasione favorita dall'esterno e la rivolta nel campo di detenzione di Hasakah, per ora ha visto l'uccisione di 114 rivotosi e la resa di 550. Altri corpi potrebbero essere sotto le macerie colpiti da bombe di precisione sganciate da velivoli. Pochi sono i prigionieri ancora in fuga, braccati da tutti, con il confine con l'Iraq oggetto di maggior attenzione.

MANOVRE NAVALI RUSSO-CINESI

 

Non solo la Russia sta muovendo molte unità terrestri,  elemento che ha creato grosso allarme nella NATO, ma ha condotto manovre con unità di Pechino. In particolare i marinai russi e della Repubblica Popolare Cinese hanno simulato la liberazione di una unità navale che si ipotizzava essere stata sequestrata da pirati nel Mar Arabico. Russi e cinesi hanno più volte dimostrato di liquidare i pirati in modo definitivo, come avveniva un tempo e senza darne troppa pubblicità. Molti pirati non sono tornati alle coste d'origine, sparando per sempre. Più in generale russi e cinesi stanno evidenziando forme di collaborazione dato che sono regimi relativamente simili.

 

lunedì 24 gennaio 2022

DUE MISSILI BALISTICI VERSO GLI EMIRATI ARABI

 

Due missili balistici sono stati lanciati verso gli Emirati Arabi Uniti, si pensa verso una base statunitense. I due missili sono stati intercettati e distrutti da missili PATRIOT statunitensi.

Sale ancora la tensione anche perché si tratta di missili di costruzione iraniana, giunti nello Yemen forzando il blocco navale. Probabilmente ci saranno conseguenze per questa nuova aggressione, la seconda in pochi giorni. 

 COLPO DI STATO NEL BURKINA FASO


Già dal 24 gennaio si era compreso che qualcosa stava accadendo in Burkina Faso. Il giorno 25 i militari hanno tratto in arresto il presidente e altre autorità politiche. Fra le altre cose chiedono miglior armamenti per contrastare la guerriglia integralista.

 LA RISPOSTA DELLA NATO A PUTIN


Causa antichi errori politici, in particolare ascrivibili a Barak Obama, in Ucraina si è creata una situazione perniziosa, con larghe porzioni del territorio ucraino, riconosciuti sul piano internazionale, occupate.

Putin è divenuto così arrogante da aver chiesto in questi giorni che; "la NATO si ritiri da Romania e Bulgaria", dando dimostrazione di essere lontano dalla realtà.

Questa volta, seppur con un ritardo di otto anni, la risposta alle sue minacce è stata meno prona. Diversi paesi dell'Alleanza Atlantica, di fronte a certe minacce, attuate ora anche dal territorio bielorusso, hanno risposto inviando equipaggiamenti a Kiev. La Germania ha inviato un ospedale da campo ma altri sono stati decisamente meno  "timidi". Non è che all'Esercito ucraino, tutt'altra cosa rispetto a quello del 2014, manchino i missili anticarro ma per affrontare le forze di Putin servono molti mezzi ed equipaggiamenti.

Le ultime notizie danno 8.500 militari statunitensi pronti a muovere e altri pronti a seguirli, ovviamente con aerei ed elicotteri. A questo giro gli ucraini sono pronti a resistere con una struttura modernizzata e soprattutto convinta di difendere la sua libertà. Il fatto di sapere che paesi amici inviano aiuti ovviamente innalza il morale.

Del resto qualcuno ha dimostrato di non aver compreso la situazione. Il nuovo ministro della Difesa, una "verde" priva assolutamente d'esperienza, incontrando il collega russo Lavrov è stata trattata con disprezzo ma invece di affrontare il cinico socio di Putin, si è messa a parlare di ecologia! I tedeschi sono rimasti colpiti da tanta inesperienza.

Questi elementi sono quelli che fanno credere a Putin di poter fare quello che vuole, quindi fanno  aumentare il rischio di ulteriori crisi. Il Cremlino tenterà qualche altra provocazione ma l'importante è dare risposte immediate e ferme perché il satrapo russo non può certo trovarsi coinvolto in un grande e costoso scontro. Per noi invischiandosi in Ucraina, non certo un paese piccolo e arretrato, ha fatto un grande errore ma bisogna aiutare Kiev per tenerlo a bada.

Tutto l'occidente vuol fare solo commercio con la Russia ma non può permettersi di essere umiliato da chi bleffa anche sul suo potenziale effettivo. Potrà anche chiudere i rubinetti del metano (e l'Europa deve trovare per tempo alternative) ma deve sapere che pagherebbe un costo commerciale e politico, roba che potrebbe far perdere il posto anche a lui. Anzi invitiamo tutti a ricordare che fine fece Milosevic in Serbia. Sembrava che dovesse occupare Zagabria, Sarajevo e rimanere in Kosovo e, alla fine, ha perso tutto, fino a finire in una cella.


 

 

domenica 23 gennaio 2022


 SEQUESTRI USA NEL MARE DI OMAN


La Marina statunitense, in due operazioni separate, ha sequestrato un carico di 40 tonnellate di urea (un concime a base di nitrato d'ammonio che può essere utilizzato per realizzare esplosivi di circostanza, comunemente indicati con la sigla ANFO), con tutta probabilità diretti nello Yemen, e 1.000 kg di droga a bordo di un altro battello. Decisamente i traffici con piccole imbarcazioni in queste acque sono da controllare attentamente.


 CADUTO UN FRANCESE IN MALI


Sabato 22 gennaio, un militare appartenente al 54° Reggimento d'Artglieria francese è rimasto ucciso durante un attacco con mortai al campo delle forze francesi a Gao, in Mali. Si tratta del 53° militare francese ucciso in Mali da quando, nel 2015, è iniziata l'Operazione BARKANE, attualmente forte di 4.000 militari.

Vi sono incertezze circa il proseguo dell'operazione, che vede la presenza anche di un contingente italiano (incluso forze speciali), causa i problemi interni di governo, dopo il colpo di stato dello scorso anno.


 CACCIA A DAESH IN SIRIA


Dopo l'attacco alla prigione di Ghewerah, dove si trovavano migliaia di persone, da parte di miliziani di Daesh, non solo è in corso una caccia all'uomo per riprendere chi è fuggito ma è stata stroncata anche la resistenza armata da parte di un gruppo di prigionieri. Per neutralizzarli sono state utilizzate anche bombe sganciate da velivoli.

Il problema dei prigionieri nelle mani delle Forze Democratiche Siriane è grosso in quanto riguarda anche migliaia di cittadini stranieri, inclusi famiglie che si erano trasferite o formate in Siria. Era stato chiesto ai singoli paesi di riprendersi i loro cittadini ma nessuno vuole avere a che fare con pericolosi terroristi che potrebbero fare proselitismo in carcere.


sabato 22 gennaio 2022

 SI TEME UN'INVASIONE DELL'UCRAINA

L'AMBASCIATA USA FA EVACUARE I PARENTI


Sale ancora la tensione ai confini dell'Ucraina. L'ambasciata statunitense a Kiev ha dato disposizione perché inizi l'evacuazione dei familiari e del personale non indispensabili. Intanto un B-747 Cargo ha scaricato le prime 100 tonnellate di equipaggiamenti letali, si suppone anche missili JAVELIN mentre altri paesi della NATO stanno inviando aiuti militari. Berlino ha deciso d'inviare un ospedale ma polacchi, ceki e baltici stano inviando equipaggiamenti oltre ai 1.000 lanciarazzi anticarro NLOS inviati da Londra.

La recente visita della giovane ed inesperta ministro degli Esteri tedesco al collega Lavrov, si è concusa in una magra figura. Lavrov non ha risposto a diverse domande e poi ha detto che è colpa della NATO se la tensione è cresciuta in Ucraina, quasi l'invasione della Crimea e di parte del Donbas nel 2014, con uno scontro convenzionale con il pesante coinvolgimento delle unità convenzionali di Mosca (quando la controffensva ucraina stava per avere successo), fosse stato uno scambio di convenevoli.

Ricognitori stanno tenendo sotto sorveglianza anche quanto sta avvenendo in Bielorussia, dove sono presenti anche truppe di Mosca.

Seguiremo attentamente la situazione mentre l'allarme si è esteso a tutto il fianco orientale della NATO, dove sono presenti anche militari italiani, in particolare del 2° Reggimento Alpini, schierati nei paesi baltici.




 PRIMA INTERCETTAZIONE OPERATIVA 

AL MONDO CON UN  MISSILE THAAD

 

Il 17 gennaio, oltre a velivoli comandati a distanza, contro gli Emirati Arabi Uniti è stato lanciato anche un missile balistico che però è stato intercettato e distrutto da un missile del sistema THAAD. A quanto ci risulta è la prima volta che quest'arma, pensata anche per ruoli antimissili, è stata utilizzata operativamente. Rimane da chiarire da dove arrivano queste armi, fermo restando che le milizie houthi non sono in grado di realizzare armi così sofisticate e vengono costruite in Iran.

Ricordiamo che negli Emirati è in corso l'Expo Internazionale e, per non creare confusione, la notizia è stata mantenuta a basso profilo.

Qualcosa ci dice che verranno adottate ulteriori contromisure non solo contro le forze filo iraniane nello Yemen ma anche contro il regione teocratico iranano, sempre molto aggressivo. 

 Il THAAD ha un raggio operativo di circa 200 chilometri ma, grazie ad un sensore termico, può intercettare missili fino a 160 chilometri di altezza. Per ora risulta venduto a Stati Uniti, all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti che sono stati i primi ad utilizzarlo realmente, ricordando che quest'arma ha caratteristiche nettamente superiori rispetto ai classici sistemi PATRIOT. Le armi sono giunte in Arabia Saudita ad iniziare dal 2019, sotto la necessità innescata dai missili balistici iraniani lanciati dagli houthi.

 

 15 MILITARI UCCISI IN BIRMANIA


Durante un combattimento 15 militari della giunta al potere da circa un anno in Manmar, sono stati uccisi e molti altri feriti in un combattimento avvenuto nei pressi di un villaggio della componente etnica Chin che si oppone alle forze attualmente al potere.

Proseguono anche le operazioni della componente Karen che, in questi giorni, ha distrutto in una imboscata due cisterne di carburante e ucciso un numero non precisato di militari del regime.

venerdì 21 gennaio 2022


 IL GRUPPO WAGNER IN MALI

   

Mentre la Francia riduce la sua presenza e la Svezia ritira le sue forze speciali, è emerso che il gruppo di contractors russo Wagner ha schierato proprio personale in Mali. Si tratta di un tentativo di Mosca d'inserirsi nelle vicende dell'Africa sub-shariana, dove Europa e Stati Uniti sono molto timidi nella lotta ai gruppi terroristici mentre vedrete che quelli del Gruppo Wagner saranno, come al solito, molto decisi. Ovviamente questa situazione crea qualche problema ma s'inquadra nel grande gioco internazionale, con Putin che tenta il rientro russo in Africa, dove l'URSS un tempo aveva molti alleati; va da sé che si trattava di spietate dittature ma questo a qualcuno non sembrava un grosso problema.

In questi anni questi contractor legati a filo doppio con il regime di Putin, sono stati molto attivi in vari scenari, dalla Siria alla Libia, appoggiando sempre la politica russa.


 ATTACCO DI DAESH A PRIGIONE IN SIRIA


Miliziani di Daesh hanno attaccato il 20 febbraio una prigione in cui si trovavano i suoi prigionieri e che è gestita dalle Forze Democratiche Siriane. Sembra che siano stati uccisi 23 combattenti curdi e siano state liberate decine di pericolosi elementi, riproponendo la minaccia di Daesh nel paese, seppur ridotto a gruppi clandestini. L'azione si è svolta nella cittadina di Al-Sina's, nelle immediate vicinanze di Al.Haskah. Le Forze Democratiche Siriane hanno reso noto che 96 dei fuggitivi sono stati ripresi mentre è stata lanciata una grande operazione per mettere le mani anche sugli altri fuggitivi e sugli autori dell'azione.


F-35 OLANDESI IN BULGARIA

 

Per la prima volta l'Olanda schiererà i suoi F-35 all'estero, nel quadro della Forza di Reazione Rapida della NATO in Bulgaria, decisa dopo l'invasione  dell'Ucraina nel 2014 da parte delle forze di Putin in quanto in precedenza ll'Alleanza non aveva schierato forze nei paesi dell'ex Patto di Varsavia. Si tratta di esemplari realizzati in Italia, presso la FACO di Cameri (Novara).

 

11 MILITARI UCCISI IN IRAQ DA DAESH

 

A conferma che Daesh è sempre una minaccia, segnaliamo che la scorsa notte vi è statato un attacco nella provincia irachena di Diyala, ad una postazione.

I militari si sono fatti cogliere di sorpresa e si devono contare 11 di loro uccisi. Fonti ufficiali parlano di "neghligenza" nelle procedure adottate per difendere la postazione che disponeva di visori notturni e di una torre in cimento. Ancora in Iraq operano gruppi di Daesh che, per quanto sconfitti ed isolati, non demordono essendo composti da fanatici. 

 NAVE INGLESE A LARGO DELLA COREA DEL NORD


Il pattugliatore d'altura della Royal Navi TAMAR è a largo delle costedella Corea del Nord per le operazioni relative alle sanzioni contro la Repubblica Popolare di Corea imposte dalle Naizoni Unite. Il entro che coordina quete attività si trova in Giappone.



giovedì 20 gennaio 2022


PROSEGUE LO SCHIERAMENTO DI TRUPPE RUSSE 

 

Prosegue lo schieramento di truppe russe lungo il confine con l'Ucraina e ora anche in Bielorussia, vista l'alleanza sancita fra Putin e Lukashenko, personaggi dittatoriali che stanno facendo fronte comune. La situazione è monitorata da satelliti e altri sistemi di sorveglianza di paesi della NATO, ad iniziare dagli Stati Uniti.

Questa volta la situazione sul campo è completamente differente rispetto al conflitto del 2014/2015, quando le forze di Kiev erano nettamente inferiori a quelle russe, sia per quanto riguarda i mezzi che l'addestramento, oltre all'esistenza di piani difensivi mentre stanno giungendo altre armi dall'estero, come i  lanciarazzi controcarro britannici NLAW con testata da 150 mm di calibro, di cui stanno giungendo un migliaio di pezzi e che militari britannici stanno insegnando ad utilizzare correttamente anche se per persoale con esperienza, non è certo un compito difficile se si mantengono i nervi saldi. E recentemente i paesi baltici hanno offerto moderni missili anticarro statunitensi JAVELIN.

In poche ore oggi Kiev è in grado di mobilitare 28 brigate della Guardia Nazionale, circa 80.000 elementi fra uomini e donne,  per rafforzare le sue difese, esterne ed interne, affiancando l'Esercito e la Polizia.

 

(Sotto) Un lanciarazzi controccaro NLAW, sviluppato in collaborazione tra la svedese Bofors e l'industria britannica. Ha una testata HEAT da 150 mm. Il sistema di puntamento è recuperabile dopo lo sparo. Ne stanno giungendo in Ucraina un migliaio.

mercoledì 19 gennaio 2022

 ATTACCO DI DAESH IN LIBIA


Il 18 gennaio Daesh ha lanciato un piccolo attacco contro un presidio libico nazionalista, a  oriente di Mrzuch, uccidendo un militare. In Libia ancora operano dei terroristi anche se con forze molto ridotte.


 4 MILITARI FRANCESI FERITI IN BURKINA FASO


Nel pomeriggio del 18 gennaio, 4 militari francesi sono rimasti feriti da un IED fatto esplodere contro il loro mezzo fuoristrada mentre erano di pattuglia nei pressi del confine fra Mali, Niger e Burkina Faso, all'interno del territorio di quest'ultimo paese dove, come in altre regioni di questa parte del continente, dal 2015 sono attivi gruppi integralisti che hanno causato circa 2.000 vittime. I feriti sono stati portati in un ospedale francese in Mali.


martedì 18 gennaio 2022

 UCCISO GENERALE HOUTHI NELLO YEMEN


Nel corso di vari raids aerei in corso su Saana, è stato ucciso il generale Abdullah Qassem Al-Junaid, insieme ad un numero non precisato di altri ufficiali già in servizio con l'Aeronautica yemenita. Il generale si occupava dell'attività con i droni, alcuni dei quali hanno in questi giorni colpito Abu Dhabi, segnando l'inizio di una nuova fase calda del conflitto.

Probabilmente le operazioni s'intensificheranno nelle prossime settimane mentre si sta cercando di capire da dove giunggessero i teleguidati dato che non si può escludere un lancio da parte dell'Iran o da una unità navale.


 

 


lunedì 17 gennaio 2022

 SEMPRE ALTA LA TENSIONE FRA UCRAINA E RUSSIA


Permane sempre alta la tensione fra Ucraina e Russia, dopo che Mosca ha ammassato truppe sul confine, parlando di "esercitazioni", parola dietro cui ci si può attendere di tutto. Non solo vi sono molti reparti russi lungo il confine ma anche fra i secessionisti filo-russi del Donbas, totalmente appoggiati da Mosca, si sono registrati il movimento di 230 armi pesanti, fra carri, semoventi e pezzi d'artigliria, tutte mosse che non lasciano intravedere niente di buono.

A nostro avviso Putin non tenterebbe un attacco dato che la situazione militare è molto mutata rispetto al 2014 ma a Kiev ci si prepara a qualsiasi sviluppo.

Una settimana di trattative fra Russia e Stati Uniti non hanno portato a nessun accordo concreto o passo in avanti, con Mosca che avanza richieste assurde, ben sapendo che la NATO non potrà mai lanciare attacchi contro la Russia essendo un'organizzazione assolutamente difensiva.

Intanto sta crescendo l'appoggio concreto di diversi paesi all'Ucraina anche sotto il profilo militare.

Da segnalare il rientro nel paese anche dell'ex presidente Poroshenko, all'estero da qualche tempo. 



Breaking News



ATTACCO CON DRONI NEGLI EMIRATI


LA SERA DEL 17 GENNAIO, DRONI (IN NUMERO NON ANCORA PRECISATO) HANNO COLPITO LA ZONA DI AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO INTERNAZIONALE MUSSAFARAH. PER ORA SI REGISTRA L'UCCISIONE DI TRE LAVORATORI STRANIERI (UN PACHISTANO E DUE INDIANI) E L'INCENDIO DI TRE CISTERNE CON CARBURANTE.

L'ATTACCO E' STATO RIVENDICATO DAGLI HOUTHI E QUESTO FATTO FA SALIRE LA TENSIONE ANCHE PERCHE' LA DISTANZA DALLO YEMEN E' MOLTO GRANDE E SERVIREBBERO DRONI MOLTO GRANDI. ALTRI DRONI, DIRETTI VERSO L'ARABIA SAUDITA, SONO STATI ABBATTUTI.

NON APPENA DISPONIBILE DAREMO ULTERIORI NOTIZIE

Ad essere colpito è stato l'aeroporto internazionale e una zona di stoccaggio, con le cisterne, in cui si è sviluppato un incendio. Probabilmente l'incidente avrà ripercussioni sull'andamento dei prezzi dei prodotti petroliferi. I danni all'aeroporto, posto a nord di Abu Dhabi, sono stati ridotti mentre le vittime si sono avute nel deposito di carburante a sud della città.


COREA DEL NORD: MISSILI BAISTICI FERROVIARI

 

Il 14 gennaio la Corea del Nord ha lanciato due missili balistici KN-23, direttamente da convogli ferroviari per la prima volta. Si tratta di una nuova modalità messa in atto da un apposito reggimento ferroviario. In questo modo le rampe risultano molto mobili e più difficili da colire anche perché sembra che vi siano delle gallerie dove ripararli prima che si muovano ed effettuino il lancio. 


 

domenica 16 gennaio 2022

 CONVOGLIO DELLA COALIZIONE ATTACCATO IN IRAQ


Un convoglio della coalizione internazionale che opera in Iraq è stato oggetto oggi di un attacco IED nell'area di Bassora, senza subire vittime. La responsabilità dell'attacco è stata rivendicata da un gruppo d'insorgenti di fede sciita.

A circa 100 chilometri a nord di Baghdad, 10 pescatori sono stati rapiti da appartenenti a Daesh e quattro di loro sono stati eliminati a freddo, giusto per ricordare che nel paese girano ancora cellule di Daesh.

sabato 15 gennaio 2022

 SALE IL NUMERO DELLE VITTIME IN KAZAKISTAN


Il numero ufficiale delle vittime della rivolta in Kazakistan sale a 225, di cui 18 sono poliziotti. Non poteva essere differentemente visto il largo ricorso alle armi da fuoco a cui il regime ha fatto ricorso. I feriti sarebbero 4.500.

Intanto gira la notizia che i primi militari del contingente russo giunto d'urgenza per reprimere la rivolta ufficialmente dovrebbero rientrare nei prossimi giorni alle loro sedi. Si continua ancora a parlare di contributi stranieri allo scatenamento dei disordini ma per ora le prove addotte sono veramente tenui per non dire del tutto inconsistenti. Una scusa puerile per nascondere il malcontento diffuso nel paese.



NUOVI TEST MISSILISTICI COREA DEL NORD

 La Corea del Nord ha effettuato una nuova serie di test missilistici. Sebbene dallo scorso settembre il paese guidato da Kim Jong un abbia interrotto qualsiasi trattativa in corso con gli Stati Uniti e Con la Corea del Sud, Pyongyang ha accusato Washington dell'ennesima escalation, in seguito ad una nuova serie di sanzioni decise dall'amministrazione Biden.

I due missili balistici oggetto del test sono  stati lanciati da una piattaforma su rotaie, pratica ormai comune dimostrata più volte nel corso degli ultimi anni, e hanno colpito bersagli situati su un'isola ad est dalla costa coreana, rimanendo per tutto il tragitto nello spazio aereo nazionale.

venerdì 14 gennaio 2022

 YEMEN: I GOVERNATIVI RIPRENDONO MARIB


Le forze governative yemenite hanno conquistato la città di Marib, nella parte centrale del paese, al termine di duri combattimenti in cui ha avuto un ruolo importante l'Aeronautica del contingente alleto fra i paesi musulmani. I reparti houthi stanno ripiegando in difficoltà, sotto gli attacchi aerei avversari.

Marib è un nodo strategico circa 100 chilometri a sud-est di Saana.

 LA SVEZIA SI RITIRA DALLA MISSIONE TAKUBA


Il governo svedese ha deciso di ritirarsi dall'Operazione TAKUBA in Mali, svolta dalle forze speciali di alcuni paesi, ad iniziare dalla Francia. I motivi del ritiro vanno ricercati nei problemi sorti circa la situazone politica nel paese africano, dove vi sono stati forti scossoni politici e un colpo di stato che hanno ulteriormente complicato il quadro strategico. 

La Svezia aveva schierato in Mali 400 elementi, di cui circa 150 nella missione TAKUBA, a cui partecipano 14 paesi, fra cui l'Italia.



giovedì 13 gennaio 2022

 YEMEN: GOVERNATIVI ALL'ATTACCO


Le forze governative yemenite, appogiate dalla coalizione araba, sono all'offensiva nella parte centrale del paese e stanno guadagnando terreno, appoggiati anche dall'aria, infliggendo perdite all'avversario.

Da segnalare il ritrovamento di varie mine navali a contatto iraniane, lungo le coste yemenite del Mar Rosso. Questi ordigni sono ad ancoramento ma rischiano, con il tempo, che il cavo si rompa e finiscano sulle vicine rotte navali internazionali.

DUE UFFICIALI ISRAELIANI UCCISI DA FUOCO AMICO

 

La scorsa notte due ufficiali appartenenti ad unità delle forze speciali, sono rimasti uccisi da fuoco amico. I due, al termine di una esercitazione, avevano esploso dei colpi in aria per la presenza di un sospetto. Un militare di una vicina postazione ha pensato che i colpi fossero sparati contro di lui, aprendo il fuoco e uccidendo i due maggiori. Ovviamente l'episodio sta creando vivo imbarazzo in quanto si pensava che le forze israeliane, generalmente ben addestrate e ben equipaggaite (per esempio a livello di visori notturni), fossero al riparo da simili incidenti che invece sono sempre possibili, specialmente in momenti di forte tensione.


 

mercoledì 12 gennaio 2022

BOMBA ALL'AEROPORTO DI MOGADISCIO: 8 MORTI

 

Un'auto con esplosivo a bordo è stata fatta esplodere subito fuori dall'aeroporto di Mogadiscio. Un primo bollettino parla di 8 vittime e numerosi feriti. Probabilmente si tratta di un attentato di al-Shabab. 

TRE MILITARI ARMENI UCCISI

 

Tre militari armeni sono rimasti uccisi in due episodi separati a conferma che i rapporti fra armeni e azeri sono ancora di forte crisi, dato il ripetersi di simili eventi, in questi mesi, seguenti la vittoria azera nel'ultimo scontro avvenuto fra i due paesi.


 

martedì 11 gennaio 2022

 SPETSNAZ RUSSI IN KAZAKISTAN


Iniziano a circolare le prime immagini delle forze speciali russe che sono intervenute in Kazakistan. Dovrebbero trattarsi di elementi della 47a Brigata, muniti anche di mezzi blindati.

Intanto i disordini si sono fermati ma la situazione rimane di grande tensione e ci sono circa 10.000 prigionieri in carcere, in isolamento.

ALTRI ATTACCHI AEREI IN TIGRAI

 

Droni armati etiopi hanno attaccato obiettivi in Tigrai, uccidendo 19 persone e ferendone molte altre. Gli Stati Uniti stanno facendo opera di mediazione ma questi attacchi, che si ripetono da giorni, non semplificano un cessate il fuoco, con il rischio che il conflitto divampi nuovamente. Ricordiamo che ad Addis Abeba vi è un primo ministro che ha avuto nel 2019 il Premio Nobel per la Pace, per cui ci si attenderebbe un atteggiamento diverso anche perché i tigrini potrebbero attaccare nuovamente e mettere in crisi nuovamente gli etiopi, dopo essere giunti ad appena 190 chilometri dalla capitale. 


 

domenica 9 gennaio 2022


9.000 ARRESTATI IN KAZAKISTAN

 

Secondo il Ministero degli interni kazako, gli arrestati in seguito ai gravi disordini dei giorni scorsi, sarebbero quasi 9.000. Indubbiamente un numero molto alto ma non si hanno fonti uteriori per capire se sia realistico.

Nel paese la tensione resta altissima e l'intervento di Mosca crea problemi anche internazionali. 

 

PRIMI BILANCI DAL KAZAKISTAN

 

Iniziano ad essere diffusi i primi bilanci della rivolta in Kazakistan. Il ministero della salute, quindi una fonte governativa (che tende ovviamente a ridurre certe cifre), parla di 164 morti, di cui 18 fra i poliziotti. Secondo altre fonti, difficili da controllare, il numero è superiore. Incerto ma alto è il numero dei feriti e poi si parla di circa 5.000 persone arrestate e tenute in isolamento, tanto che alcune ambasciate non riescono a vedere i loro connazionali tenuti in questi centri di detenzione.

Intanto prosegue l'afflusso di altri militari dall'estero ma non è chiaro se ci sia un regolamento di conti interno al regime, come farebbero sospettare certi elementi, come l'arresto per "alto tradimento" a carico dell'ex numero uno della sicurezza nazionale, non proprio un personaggio marginale.


 

sabato 8 gennaio 2022


 TRE MILITARI TURCHI UCCISI IN SIRIA


Tre militari turchi sono rimasti uccisi da un IED mentre, con il loro veicolo, pattugliavano la frontiera a oriente di Kobane. La reazione non si è fatta attendere e ne è nata una giornata di intensi bombardamenti nell'area di Kobane, con morti e feriti anche fra i civili.

SI COMBATTE ANCORA AD ALMATY

 

Ad Alamty si sentono ancora chiaramente i colpi di arma da fuoco, inclusi quelli di mitragliatrce, indice che la sicurezza non è sotto controllo, nonostante l'affluso di 3.000 militari russi e centinaia di altri cinque paesi. Si sentono colpi di armi automatiche.

La siuazione resta confusa e intanto si apprende che l'ex capo dei servizi segreti, una posizione importante in un paese di questo tipo, è stato arrestato e verrà e accusato di alto tradimento. Forse si cerca un capro espiatorio che giustifichi quanto avvenuto.





 LA SITUAZIONE IN KAZAKISTAN


Una calma carica di tensione sta caratterizzando la situazione in Kazikistan mentre stanno affluendo contingenti stranieri, principalmente russi.

Il responsabile della sicurezza del paese è stato rimosso ma il presidente nel suo discorso (in russo) ha detto che il personale di polizia e forze armate può aprire il fuoco senza preavviso.

 SEGNALI CONTRASTANTI DALL'ETIOPIA


In Etiopia si tratta fra le autorità centrali di Addis Abeba e le forze etiopiche. Infatti i tigrini, dopo essere giunti ad appena 190 chilometri dalla capitale, si sono ritirate, pur senza subire sconfitte e perdere uomini e mezzi, nei confini regionali, elemento importante per trovare un accordo. Il governo etiope ha rilasciato dei prigionieri politici, dopo le retate contro i tigrini delle scorse settimane.



D'altra parte i droni etiopi lanciano ancora attacchi che colpiscono anche la popolazione. Ieri in un singolo attacco si sono contate 25 vittime fra i civili, quando un ordigno ha colpito un pulman.

venerdì 7 gennaio 2022

AGGIORNAMENTO KAZAKISTAN

 

La situazione rimane molto tesa in Kazakistan. Stanno affluendo militari dall'estero, in primo luogo dalla Russia ma anche da altri 5 paesi. Il presidente Tokajev (succeduto nel 2019 a Nazarbajev, rimasto al potere per qualcosa come 29 anni!) il 7 gennaio ha tenuto un discorso alla televisione interamente in russo e non in kazako, quasi fosse diretto più a Mosca che al popolo del Kazakistan, che ha la sua lingua. Nel discorso Tokajev ha fatto leva sui temi della sua propaganda, ringraziando Putin per il "fraterno aiuto" ricevuto; temi e toni che a noi ricordano l'Unione Sovietica e i tempi della "sovranità limitata" dei paesi che erano nella sua orbita.

Non si sa il numero delle vittime di questi giorni di scontri ma sicuramente è pesante.

Alla testa delle truppe straniere che sono intervenute nel paese, è stato posto il generale russo Andrei Serdyukov, comandante delle aviotruppe di Mosca. Nel grande ponte aereo verso il Kazakistan sono utilizzati una settantina di Iliushin Il.75 e 5 grandi Antonov An.124 CONDOR, con cui sono stati fatti affluire anche reparti muniti di blindati BMD-3.


 

giovedì 6 gennaio 2022

 TRUPPE STRANIERE IN KAZAKISTAN


E' in corso un grande ponte aereo per trasportare militari di diversi paesi (Russia in testa) in Kazakistan, per affrontare la rivolta in corso. Sembra che i governativi abbiano ripreso il controllo di vari punti strategici ma l'afflusso di soldati stranieri potrebbe portare a ulteriori problemi. Fra i reparti schierati da Mosca anche elementi della 31a Brigata Aeromobile oltre che a forze speciali. Al comando dell'operazione vi è il colonnello generale Andrey Serdyukov, già didintosi durante le operazioni in Ucraina.

Sotto attacco sono anche 30 anni di regime repressivo e gravi squilibri sociali, ricordando la lunga dittatura di un solo presidente che si è ritirato parzialmente solo nel 2018.

Gli Stati Uniti di Baiden hanno espresso preoccupazione per quanto sta avvenendo mentre l'Europa sembra preoccupata soprattutto di non creare motivi di attrito con Putin.


(Sotto) Una immagine del colonnello Andrey Serdukov, che comando i contingenyi militari stranieri in Kazakistan. L'uffciale si è distinto nelle operazioni contro l'Ucraina dal 2014. Il suo nome di copertura all'epoca era "Sedov". Viene dai paracadutisti e godo di fama in Russia,

Генерал-полковник ЗС РФ Андрій Сердюков. Фото: ЗМІ РФ
 




 RIVOLTA IN KAZAKISTAN


Ammonterebbe a decine di morti il bilancio delle vittime della rivota in Kazakistan. Putin sta inviando quelli che il Cremlino indica come "peacekeeper", in realtà truppe per puntellare il traballante regime, arrivando ad accusare l'occidente di responsabilità a dir poco fantasiose. In realtà la gente è stufa del regime che spartisce fra pochi oligarchi i grandi profitti che il paese fa esportando le fonti energetiche.

Sul campo bisogna vedere se i rivoltosi sapranno organizzarsi e quanto appoggio avranno fra le forze di polizia e quelle armate.

Smaccate anche le pressioni di Putin sull'Europa alle prese con una grave crisi energetica, frutto anche della sua miopia, certo non una novità. In questo modo conta di aver mano libera per la sua spregiudicata politica aggressiva.


mercoledì 5 gennaio 2022

BREAKING NEWS

 

 

 DILAGA LA RIVOLTA IN KAZAKISTAN

INTERVENGONO I RUSSI


La rivolta è dilagata in varie località del Kazakistan e si sono avuti anche combattimenti con le armi da fuoco, per esempio all'aeroporto di Almaty. Vari edifici pubblici sono stati occupati, compresa la sede dei servizi segreti di Almaty così come la sede della Polizia. Gravi disordini hanno riguardato anche la città di Aktau, da dove partono imponenti pipe-line che attraversano il mar Caspio e si dirigono verso l'Europa.


Per le strade sono state erette barricate. Il governo ha dato le dimissioni  ma la rivolta sembra dilagare in varie città

La sera è arrivata la notizia che Putin ha deciso l'invio di truppe, incluse forze speciali, in Kazakistan, per reprimere la rivolta, inclusi gli Spetzsnaz della 76a Divisione Aviotrasportata. Sembra che altrri paesi alleati di Mosca siano pronti ad intervenire.

Si tratta di una situazione molto grave che seguiremo con attenzione.

 NUOVE PROTESTE IN SUDAN E 

DIMISSIONI DEL PRIMO MINISTRO

 

Proseguono le proteste in Sudan e le forze di sicurezza hanno riaperto il fuoco nella capitale, per limitare i danni, causando un paio di vittime. Il primo ministro, appena rimesso in carica, per protesta si è dimesso lui questa volta e la situazione rimane di crisi anche se per ora conseguenze peggiori sono state escluse. Non aiuta neppure i problemi legati alla guerra in corso nella confinante Etiopia. 





 DISORDINI IN KAZAKISTAN


In conseguenza di una grave crisi economica, il 2 gennaio sono esplosi disordini nella regione di Almaty in Kazakistan, Il giorno 5 è stato imposto lo stato d'emegenza e stabilito un coprifuoco notturno.

martedì 4 gennaio 2022

ISRAELE ABBATE DRONE HEZBOLLAH

 

Nella notte fra il 4 e il 5 gennaio, le difese israeliane hanno abbattuto un drone che era penetrato nel loro spazio aereo proveniendo dal Libano, con tutta probabilità appartenente al movimento filo iraniano Hezbollah. Non è che l'ultimo di centinaia di questi velivoli che dal Libano hanno tentato di penetrare lo spazio aereo israeliano e potrebbe esserci una rappresaglia, in un clima di crescente tensione. 

 OFFENSIVA NELLO YEMEN


Le forze governative hanno nuovamente strappato alle milizie houthi le regioneAl-Naqoub, respingendole verso Bayhan, nella parte centrale del paese, subendo perdite grazie sempre all'appoggio aereo.

Intanto sta generando preoccupazione il sequestro di una unità degli Emirati che, con equipaggiamenti militari a bordo, transitava a largo di Hoddeida. Ci si chiede perché non fosse adeguatamente protetta dai piccoli battelli (spesso RHIB) le uniche unità di cui dispongono i ribelli houthi.

lunedì 3 gennaio 2022

 SCONTRI FRA GUERRIGLIERI IN COLOMBIA

 

All'inizio dell'anno sono scoppiati scontri a fuoco fra l'ala delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) che non hanno accettato il processo di pace che ha riguardato il grosso del movimento e elementi dell'Esercito di Liberazione nazionale, altro movimento di guerriglia. Il bilancio delle vittime già supera i 20 caduti e ci sono ovviamente vari feriti.

Il governo colombiano accusa il Venezuela di fornire appoggio ad entrambi i movimenti guerriglieri e infatti entrambi hanno i loro campi a ridosso della frontiera con il Venezuela, in aree di foresta tropicale molto remote.



 SEQUESTRATA NAVE DEGLI EMIRATI

DALLA MILIZIA HOUTHI


Il 3 gennaio, a largo di Hoddeida, unità navali del gruppo Ansarallah hanno sequestrato una nave battente bandiera degli Emirati, la Rawabi (un grosso tender con ampio ponte poppiero anche per i veicoli) con a bordo, da quanto si vede dalle immagini, trasportava autocarri anche militari, dei RHIB e altri equipaggiamenti militari. Sapendo delle iniziative navali di Ansarallah ci si domanda come mai la nave fosse in acque yemenite priva di scorta e come mai non siano intervenuti velivoli in suo aiuto.

Non appena disponibili forniremo altre informazioni. Intanto la nave è giunta nella vicina costa e i mezzi sono stati fatti sbarcare. Il tutto è abbastanza strano.