giovedì 23 agosto 2018

ARMI CATTURATE DAI RUSSI IN SIRIA:
 BUGIE CON LE GAMBE CORTISSIME!


Il 22 agosto, nel corso della mostra "Esercito 2018", l'Esercito russo ha mostrato armi e mezzi catturati durante le operazioni in Siria. Insieme a veicoli blindati in modo artigianale e tanti tipi di armi individuali, un filmato di presentazione e una immagine identificavano fra l'altro un moderno missile AGM-148 JAVELIN fra le armi catturate.
Nella realtà l'arma esposta è un razzo anticarro APILAS da 112 mm di diametro, del tipo "usa e getta", ben conosciuto anche in Italia dato che, nei primi Anni '90, fu in dotazione all'Eserciton italiano che lo utilizzò anche in Somalia, prima che venisse adottato il PANZERFAUST 3. Si è trattato di una bugia dalle gambe cortissime, un maldestro tentativo di far credere a qualche sprovveduto che gli Stati Uniti avessero ceduto ai guerriglieri delle armi moderne. 
Confondere uno JAVELIN con un APILAS è veramente difficile. Vi sono stati dei report circa la presenza di AGM-148 in Siria ma sempre nelle mani di membri delle forze speciali, molto probabilmente statunitensi. 
In realtà i sistemi APILAS sono stati identificati in Siria quest'anno, molto probabilmente dono di qualche paese ad una o più milizie locali. Bisogna ricordare che armi di questo tipo hanno tempi di scadenza dell'ordine dei 25/30 anni, dopo di cui potrebbero sorgere dei problemi di funzionamento ma l'arma potrebbe funzionare anche su tempi più lunghi, dipendendo anche da come viene conservata.
Fra i lanciarazzi catturati vi sono stati anche degli AT-4 svedesi, in forza anche alle forze statunitensi ma anche a quelli di molti altri paesi.
L'apporto di armi di costruzione occidentale alle forze ribelli in Siria è stato ridotto, ricordando che queste armi sono stati fornite a molti paesi. Gran parte del conflitto è stato sostenuto da parte dei governativi e dei loro nemici, con armi (anche pesanti) di costruzione sovietica o russa.

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