martedì 19 settembre 2023

 L'OFFENSIVA AZERA IN NAGORNO-KARABAKH


Prosegue l'offensiva azera nel Nagorno-Karabakh, con bombardamenti anche sul capoluogo Stepanakert.

Gli armeni sono furibondi con i russi perché questi erano uno dei due garanti degli accordi per il cessate il fuoco del 2020 ma non stanno facendo assolutamente nulla. In realtà Mosca ha ben altri problemi in questi mesi e semplicemente non ha forze e volontà politica per impegnarsi su un nuovo fronte. A Yerevan la folla sta assediando l'ambasciata di Mosca e ora si guarda ad occidente per aiuti concreti.

La posizione armena nella regione, dopo il 2020, era molto delicata in quanto gli armeni disponevano solo di una strada, il cosiddetto Corridoio di Lachin, per rifornire le aree ancora sotto il loro controllo, attraverso una zona controllata dagli azeri che, lo scorso dicembre, hanno bloccato la strada, senza che i russi facessero niente per impedirlo, ritirando i loro presidi. 

LA RESA DEI SEPARATISTI

Le deboli forze armene ancora presenti nel Nagorno-Karabakh si sono arrese, per evitare problemi più gravi ai 130.000 civili armeni che ancora sono presenti nell'enclave. Ci sono già i segni di un grande esodo mentre a Yerevan cresce la tensione.

L'UCCISIONE DI UN COMANDANTE RUSSO

Un veicolo non protetto del contingente russo in nagorno-Karabakh è stato colpito dal fuoco di armi leggere di un reparto azero. A bordo sono morti tutti incluso un alto ufficiale di Mosca, un membro della Marina russa, già comandante dei sottomarini della Flotta del Bord russa. Baku si è scusata per l'accaduto (il veicolo aveva chiari simboli identifictivi) ma in questa situazione Putin non può che far buonviso a cattivo gioco in quanto semlicemente non ha forze per intervenire in modo più incisivo, essendo le sue risorse  praticamente tutte impegnate  nel conflitto con l'Ucraina. Questa totale inerzia, nonostante gli accordi siglati, sta rendendo furibondi gli armeni mentre si attende un'ondata di profughi armeni quando potranno lasciare la zona.

AI CONFINI ORIGINALI

Probabilmente fra armeni e azeri si tornerà ai confini amministrativi risalenti all'epoca dell'IRSS, dopo oltre 30 anni di guerre e tensioni. Ovviamente facile il riferimento all'Ucraina e ai suoi confini con la Russia o alla Transnistria.

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