martedì 6 settembre 2022

 

 Speciale Guerra in Ucraina


AGGIORNAMENTI  7 settembre (198° giorno)

 

- TELEFONATA FRA TRUSS E ZELENSKY A Mosca si erano rallegrati della caduta del governo Johnson ma avevano fatto male i conti. A succedergli è  arrivata Liz Truss, che era ministro degli esteri nel precedente esecutivo. Uno dei suoi primi atti è stata una telefonata al presidente ucraino, confermando l'appoggio di Londra alla causa ucraina. Fra l'altro Londra ospita centinaia di istruttori stranieri che stanno contribuendo all'addestramento dei militari ucraini, da paesi che vanno dalla Svezia alla Nuova Zelanda. 

- NUOVE ARMI UCRAINE L'Ucraina è un paese con grandi industrie e uffici tecnici sviluppati. Per questo è in grado di realizzare armi in proprio. Si va dai semplici lanciarazzi multipli da 57 mm per razzi S5 di origine aeronautica (di cui esistono grandi scorte) montati su pick-up (le canne più lunghe che non i semplici pod aeronautici permette d'incrementare raggio e precisione), al semovente realizzato modificando uno dei tanti veicoli cingolati MT-LB disponibili piazzando sul tetto un pezzo Rapira T-12 da 100 mm dopo aver rimosso una parte posteriore del tetto (in modo che, con i portelli posteriori aperti, il pezzo possa rinculare liberamente), fino ad un autocannone da 155/52 mm, ai missili BUREVYL (calibro 220 mm, gittata dichiarata di 110 chilomentri) e ai missili antinave NEPTUNE, autori dell'affondamento del MOSKVA. L'industria militare ucraina è stata colpita duramente (in particolare a Kharkiv ma non solo) ma si sta riorganizzando più a occidente. Fra l'altro si sta provvedendo alla logistica e alla riparazione dei tanti tipi di veicoli forniti dai paesi amici.

- MISSILI VAMPIRE CONTRO I DRONI PER KIEV Gli Stati Uniti hanno deciso di fornire alle forze di Kiev il sistema anti drone VAMPIRE. In pratica si tratta di razzi da 70 mm a guida laser semi-attiva, con spoletta laser, adatti ad ingaggiare bersagli piccoli e sfuggenti come sono i droni, a bassa segnatura infrarossa. Ogni rampa dispone di 4 lanciatori e può essere installata sul pianale di piccoli pick-up. Il sistema può ingaggiare anche elicotteri.

- AVANZATA UCRAINA A SUD DI KHARKIV Le truppe di Kiev stanno avanzando a sud di Kharkiv, lungo la statale M-03 che unisce la grande città con Izium e il Donbas. Si tratta di una zona di boschi e coltivazioni, meno aperta che non il sud. Fra i catturati anche un tenente colonnello e probabilmente è stato abbattuto un velivolo d'attacco al suolo Su.25 (il relativo video è confuso e gli alberi ostacolano la visuale). Sicuramente Mosca si attendeva un'avanzata al sud ma qui sembra essere meno pronta nel reagire. Riaprire questo tratto della M-03 sarebbe importante anche per alleggerire la pressione sul Donbas e facilitare i rifornimenti.

SCAMBI D'ARTIGLIERIA SUL FRONTE SUD Intensi scambi d'artiglieria sul fronte sud. Le forze di Kiev colpiscono anche postazioni antiaeree e depositi e soprattutto i vari punti di attraversamento sul Dnipro, elemento determinante di questa campagna. E' stato colpito  nuovamente il ponte ferroviario sul Dnipro, a nord di Kherson che i genieri russi tentavano di rendere praticabile nuovamente. L'Aeronautica di Kiev ha fatto 27 sortite questa mattina per appoggiare l'offensiva.

- BALAKLIIA Le truppe di Kiev sono avanzate anche a sud di Balakliia, lungo le sponde del Sievero Donietsk che potrebbe cadere a breve sotto controllo ucraino, mettendo in crisi il dispositivo russo. Pià a nord una formazione di contractors russi ha subito forti perdite sotto i colpi dell'artiglieria. Qualcuno inizia anche a pensare che i lanciarazzi statunitensi M-142 HIMARS siano in numero maggiore rispetto a quanto dichiarato, una mossa che ha messo in crisi Mosca, convinta che quello che apprendeva sulle forniture a Kievda internet fosse da prendere come oro colato. 

- BLOCCO DELLE FORNITURE DI GAS Putin ha annunciato il blocco delle forniture di metano ai paesi che, dopo la sua aggressione all'Ucraina, hanno fatto scattare le sanzioni. Fa parte del conflitto e siccome l'"operazione militare speciale" non procede assolutamente come previsto (checché dicano certe facce di bronzo, incluso la Zakarova), punta al ricatto energetico. Se qualche politico avesse dato retta a RAIDS, agli allarmi sulla Russia che abbiamo lanciato nel tempo (ci vengono in mente perfino delle copertine, dove tratteggiavamo la minaccia del regime di Putin!), oggi saremmo meglio preparati.

Comunque da Mosca si punta in particolare sull'Italia, cogliendo esitazioni fra alcune forze politiche. Qualcuno parla di pace ma vorrebbe la resa di Kiev (che pure ha dimostrato di saper resistere ad una aggressione in stile sovietico), altri guardano, giustamente, ai rischi economici e alla lentezza delle reazioni europee. Qualcuno (pochissimi) conta guadagni enormi. Bisogna organizzarci e il prossimo esecutivo avrà di fronte sfide enormi. Ma il mondo, la storia, è piena di vicende simili.

In quanto alle minacce russe, fra la morte per freddo e quella atomica, non meritano neppure un commento ma reazioni adeguate, a livello economico ma anche militare. Militare? Certo, anche militare il che non vuol dire solo presidiare  meglio i paesi europei ad oriente ma anche proteggere le fonti energetiche da brutti tiri perché a qualcuno potrebbe venire in mente di tagliare qualche metanodotto sottomarino o comunque di sabotare qualche altra installazione, per esempio in Libia, dove la situazione è tutt'altro che tranquilla e succede di tutto. E visto come ci trattano, forse sarebbe il caso di rammentare che certe forniture potrebbero essere velocizzate e aumentate: M-109 L da 155/39 mm, CENTAURO 1 (guardate che i 105/52 mm con proiettili APDSFN M-111 "bucano" la protezione dei T-72!), e altri FH-70, potrebbero contribuire, insieme alle forniture degli altri alleati e all'addestramento, a creare le condizioni per una sconfitta dell'aggressore, ricordando che i russi di oggi poco hanno a che fare con i sovietici di 80 anni fa. Non vivono in isbe né vogliono farsi accoppare per idee imperiali fuori dalla storia.

Circa il fatto che saremmo in "guerra", ricordiamo solo il ruolo degli Stati Uniti all'inizio della II Guerra Mondiale. Fornirono una valanga di mezzi a Londra (Parigi non fece in tempo a ricevere quello che aveva ordinato) e materie prime, arrivando a far scortare i convogli nel primo tratto della traversata atlantica. La cosa non piacque all'Asse e neppure al Giappone (Washington appoggiava la Cina) che si beccò un embargo petrolifero molto peggiore di quello europeo (i fornitori erano pochi e tutti ostili). Eppure nessuno dice che gli Stati Uniti erano in guerra prima del 7 dicembre 1941. Le armi si possono mandare senza essere coinvolti direttamente e potremmo fare moltissimi esempi. Forse Cina e URSS erano in guerra con gli Stati Uniti perché mandavano enormi quantità di armi moderne ad Hanoi?

Putin si è cacciato in un grosso azzardo  e se ne è reso conto tardi. Ora farà di tutto (incluso sparare su una grande centrale nucleare!), sperando di tirarsi fuori dai guai, ma non è detto che ci riesca, avendo innescato reazioni impensabili pochi mesi fa, come l'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO; guarda caso paesi che stanno fornendo, senza tanto clamore, aiuti concreti a Kiev. Molti nemici, molto onore ma anche molti problemi.

 

 

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