domenica 15 gennaio 2023

Speciale Guerra in Ucraina


AGGIORNAMENTI 15 GENNAIO (326° giorno)

 

 
- BILANCIO ATTACCO A DNIPRO Il bilancio del missile Kh-22 (noto come  AS-5 KITCHEN  in ambito NATO), lanciato contro la città di Dnipro ieri, è purtroppo salito a 19 morti e ci sono ancora una ventina di dispersi. Ricordiamo che è stato colpito un enorme blocco a 8 piani, letteralmente sventrato da un missile aviolanciato che al lancio pesa 6 tonnellate e ha una velocità fino a Mach 4.6, con una gittata massima di 600 km. I Kh.22 sono entrati in servizio a metà degli Anni 60 e sostanzialmente è un missile antinave (a guida radar e infrarossa), assolutamente inadatto per colpire con precisione bersagli terrestri. Per questo i russi  lo lanciano contro le città in modo generico. Sembra che quest'arma sia stata lanciata non da un Tu.95 ma da un Tupolev Tu.22 M. In origine queste armi sarebbero dovute essere utilizzate per cercare di colpire le portaerei statunitensi o comunque le unità maggiori, eventualmente anche con una carica nucleare.

Si tratta di armi molto vecchie di cui Mosca ha ancora esemplari in magazzino. Il ripetersi di attacchi terroristici contro le città, deve assolutamente trovare una risposta adeguata a livello difensivo e rafforza la necessità di mettere sotto controllo l'attività ostile del regime russo, capace di azioni di questo tipo, cosa che evidenzia due fattori. E' spietato ma anche sulla strada della disperazione perché nei paesi seri questi gesti provocano delle reazioni il che si tradurrà, probabilmente, in nuvi armamenti per Kiev. Anche nei Balcani in tanti esitavano ad intervenire e ad intervenire seriamente. Poi, massacro dopo massacro, è arrivata la reazione. Qui non si tratta di bombardare la Russia ma di fornire a Kiev quello che serve per respingere l'aggressione. Se Putin si ritira con le buone, tanto meglio, altrimenti deve pagare la responsabilità di un fatto senza precedenti in Europa dal 1945.

- FRONTE INVARIATO Nelle ultime 24 ore il fronte non ha subito variazioni. Si combatte ancora alla periferia occiddentale di Soledar ma la spinta russa sembra essersi esaurita, probabilmente per via delle perdite subite. Chi parla di "sfondamenti", accerchiamenti e via proseguendo, o non ha idea di quanto accade o dà fiato alla propaganda di Mosca, sia per convinzione sia causa altri motivi. Di fatto gli ultimi avvenimenti stanno portando ad un salto qualitativo, oltre che quantitativo, degli aiuti a Kiev. A Mosca si vedono arrivare grossi problemi e si tenta di chiudere la partita, consumando però alcune delle unità migliori. Sembra che, viste le alte perdite, perfino il flusso di galeotti dalle carceri russe si sia drasticamente ridotto, nonostante laute paghe e buon equipaggiamento. Queste offensive "vecchia maniera" (intenso fuoco d'artiglieria e poi assalto delle fanterie), risparmiano carri e meccanizzati ma se a Bakhmut i russi hanno dovuto ripiegare, è segno incontrovertibile che hanno subito forti perdite. Ora si parla di centinaia di migliaia di nuovi riservisti ma nessuno di loro ha voglia di farsi massacrare mentre altri russi continuano a spassarsela.

- ELICOTTERI APACHE ALL'UCRAINA Secondo il Daily Mirror il Regno Unito si appresta a cedere 4 elicotteri AW APACHE, versione su licenza del celebre elicottero statunitense realizzata dalla AgustaWestland, all'Ucraina, completi di missili HELLFIRE. La notizia è in attesa di conferma ma costituirebbe un apporto significativo all'arsenale di Kiev. Lo stesso elicottero, probabilmente da produrre nel Regno Unito, è stato scelto dalla Polonia lo scorso anno. Potrebbe trattarsi di macchne già britanniche per accellerare i tempi di consegna mentre AgustaWestland reintegrerebbe i velivoli ceduti con macchine nuove. Sembra che sia salito alle stelle anche l'interesse per gli AW-129 MANGUSTA italiani, più piccoli ma anche meno costosi. Potrebbe trattarsi sia di velivoli già dell'Esercito Italiano che di macchine nuove. Intanto sale l'interesse anche per gli elicotteri AW-249, in fase di messa a punto dopo che lo scorso anno ha fatto il primo volo. Questo elicottero d'attacco, in particolare con i missili SPIKE LR, costituisce veramente una macchina interessante.

- ANCHE SEMOVENTI AS-90 In queste ore si rincorrono le notizie circa nuove forniture di equipaggaimenti all'Ucraina. L'ultima riguarda una trentina di semoventi britannici AS-90 da 155/52 mm. Londra aveva preparato per tempo l'invio, selezionando i mezzi fra i 179 disponibili (incluso le riserve). Il semovente AS-90 è stato realizzato dal Regno Unito che non volle partecipare al programma italo-tedesco che ha portato alla realizzazione dell'ottimo PzH.2000 (dopo l'abbandono del trinazionale SP-70). I semoventi sono stati prodotti fra il 1992 e il 1995 e schierati per la prima volta in Bosnia nel 1994, avendo poi reale impiego solo in Iraq, nel 2003. La torretta è stata utilizzata per il semovente polacco da 155/52 mm KRAB, già in forza ai reparti di Kiev.


 

L'impressione è che, fialmente, in ambito Europeo si sia capito che la guerra può finire solo con la sconfitta delle forze di Putin e bisogna inviare materiale pesante in numero adeguato. Se Putin non se ne renderà conto, lo capirà dopo le ulteriori sconfitte che porteranno anche a perdite drammatiche. E' lui che ha voluto praticare certe tragiche strade e solo lui, o i suoi successori, potranno arrestare il conflitto. Certo la cosa sarebbe ancora più evidente se paesi come la Germania, l'Italia, la Francia e la Spagna, attuassero una politica di invii consistenti, indispensabile viste le dimensioni delle forze russe e la vastità del fronte. Politica scelta da paesi noti per la loro politica attenta e cauta, come Svezia e Finlandia, fra le nazioni che più appoggiano la resistenza ucraina.  

- SALE IL BILANCIO DELLE VITTIME A DNIPRO Il bilancio delle vittime a Dnipro, dopo che un missile russo Kh-22 ha colpito un grande condominio di 8 piani, è salito a 29 morti, 74 feriti e 41 dispersi, con scarse possibilità di trovare ulteriori superstiti. 

(Sopra) Una immagine del condominio colpito a Dnipro da un missile russo aviolanciato Kh-22. Purtroppo il numero delle vittime sta salendo e potrebbe raggiungere le 70 unità. Ovviamente nell'area non vi sono bersagli militari o industriali che l'arma russa (un missile antinave!) non potrebbe comunque discriminare!
- COLPITA LA CROCE ROSSA A KHERSON L'edificio dove ha sede la Croce Rossa a Kherson è stato colpito dall'artiglieria russa. Ovviamente la struttura si trova lontana da eventuali obiettivi militari, in una zona residenziale. I russi proseguono i bombardamenti indiscriminati della città. Brucia l'averla dovuta abbandonare subito dopo averla proclamata "parte inseparabile della Russia". Fra l'altro, la riva sinistra del Dnipro è molto meno popolata e non vi sono centri abitati di particolare importanza.
 

 

 

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