giovedì 12 gennaio 2023

Speciale Guerra in Ucraina


AGGIORNAMENTI 12 GENNAIO (323° giorno)

 

- IL VALZER DEI GENERALI RUSSI Che le cose in Ucraina non vadano secondo i voleri di Putin, nonostante una propaganda al limite del ridicolo ("Tutto procede secondo i piani") lo si evince anche dal valzer dei generali che si registra ai vertici. Ora a capo delle operazioni nell'ambito della "operazione militare speciale" è stato posto il capo di stato maggiore delle Forze Armate, il noto generale Gerasimov (fautore di una dottrina su cui è stato scritto un libro reperibile presso il nostro servizio vendite "Scaffale Militare"), forse per ridurre l'influenza del capo della WAGNER e del capo ceceno Kadirov Jr. (il padre saltò in aria a Grozny durante una cerimonia allo stadio). Non potendo cambiare la "squadra", si cambia "l'allenatore", sperando  di ottenere dei risultati positivi. Sotto Gerasimov vi saranno tre vice comandanti, fra cui il generale Surovikin, il responsabile precedente, evidentemente retrocesso dopo appena tre mesi dalla nomina a responsabile delle operazioni d'invasione, nello scorso ottobre. Come si vede un cambio di posizioni decisamente frenetico che paventa grande nervosismo.

A nostro avviso tutti questi cambi generano confusione e dubbi anche fra chi è sempre stato abituato a eseguire gli ordini senza fiatare. Scriveva Sun Tzu nel V Secolo avanti Cristo, che i politici devono lasciar fare la guerra ai militari, per ovvie ragioni, ma spesso autocrati e dittatori  vogliono mettere becco anche in quelle vicende, in quanto hanno di loro una considerazione altissima. Personaggi come Hitler, Stalin o Saddam Hussein sono emblematici a tale proposito, considerando anche che poi i militari sono alla base del loro potere e vogliono controllare in modo ferreo l'apparato. Segnaliamo che spesso i risultati militari delle loro scelte sono stati disastrosi.

- DRONE RUSSO COLPISCE LINEA ELETTRICA RUSSA Un drone armato russo FORPOST-RU, armato con ordigni KAB-20S, ha colpito per errore una importante linea aerea russa nei pressi di Belgorod interrompendola. Nella notte vi sono stati razzi campali su Zaporizhzhia ma sembrano assenti i missili da crociera, a riprova che Mosca sta finendo le loro scorte e deve attendere nuove forniture.

-I CECHI AL LAVORO PER L'UCRAINA La Repubblica Ceka sta dando un grosso contributo allo sforzo militare ucraino, in particolare nel settore delle armi pesanti. Ci sono giunte delle immagini colte all'interno della Excalibur Army, dove si lavora al controllo e all'ammodernamento dei carri T-72, durante la visita del primo ministro. Si tratta di lavori profondi approfittando dell'esperienza ceka in questo settore.
 
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 In questo modo si ottengono mezzi in ottime condizioni, con nuovi accorgimenti, in grado di tener testa ai mezzi russi, fino al T-90, il più moderno MBT messo in campo, almeno fino ad oggi, dai russi. Risulta aggiornato il sistema di protezione, quello per la condotta del tiro e quello per le comunicazioni. Il programma vede coinvolte varie industrie ceke e l'unico problema è la velocità con cui vengono aggiornati i mezzi dato l'urgenza di forniture di cospicue quantità. Presso le stesse strutture sono riparati i mezzi seriamente danneggiati, incluso i molti catturati ai russi. Ricordiamo che la principale fabbrica di carri ucraini era a Kharkiv (e ha subito danni dai bombardamenti), mentre l'altra era nei pressi di Kiev, oggetto di vari attacchi.

In futuro le scorte disponibili di T-72 probabilmente si esauriranno e per questo bisognerà trovare altri MBT tenendo anche conto che i carri di progetto sovietico hanno limiti e problemi non da poco, alcuni insolubili.

Il primo ministro ceko, in visita allo stabilimento, non ha avuto problemi nell'apporre la firma su uno dei pezzi da 125 mm RAPIRA di un T-72, fatto che evidenzia il supporto alla causa ucraina di tanti paesi, magari già vittime dell'espansionismo imperialista sovietico.

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- MOSCA VUOLE CREARE 20 DIVISIONI La Russia avrebbe intenzione di creare altre 20 divisioni, portando l'organico dell'Esercito a 1,5 milioni di militari, per far fronte alle esigenze dell'invasione dell'Ucraina.

- COMBATTIMENTI Oltre ai soliti cannoneggiamenti con i soliti punti critici, dobbiamo segnalare i combattimenti per Soledar e quelli intorno a Kreminna, dove i carri dei due schieramenti si sono affrontati, fatto abbastanza raro in questa fase del conflitto. Gli ucraini sono alla periferia di questo importante nodo stradale, fortemente difeso dai russi. 

- RESPINTI I RUSSI A BAKHMUT I nuovi assalti a Bakhmut sono stati respinti mentre infuria la battaglia per Soledar, dove i reparti ucraini, nonostante la grave situazione, non mollano e hanno ricevuto rinforzi, martellando anche con l'artiglieria, con perdite russe sempre molto alte. La propaganda russa, ripresa immediatamente anche da alcuni soggetti italiani ben conosciuti, riporta perdite ucraine spaventose, fino a "5 brigate annientate". In realtà se anche l'Ucraina rilascia valori non esatti, i russi e i loro portavoce nel mondo, riportano dati a dir poco fantasiosi. Il problema è che la Russia fatica in modo spaventoso per avanzare di pochi chilometri, pur facendo uno sforzo estremamente elevato. Qualcuno, quasi da un anno, riporta l'ipotesi di un "accerchiamento ucraino nel Donbas" ma finge di non vedere quello che sta accadendo. Doveva finire in pochi giorni o poche settimane e, invece, i russi hanno dovuto abbandonare il 40% del territorio conquistato nelle prime settimane di guerra, con perdite veramente elevate, tanto che Putin e i suoi non sembrano aver ottenuto quella vittoria che da un anno dicono prossima. Chi è veramente pratico di conflitti, si rende conto che la macchina bellica russa sta incontrando grandi problemi e ha dovuto fare tre grandi ritirate, costellate di perdite serie in uomini e mezzi. Ma soprattutto ha perso molti militari professionisti, difficili da rimpiazzare anche se si parla di arruolare altri 500.000 militari, cosa che non rende esattamente entusiasta la popolazione russa. L'arrivo di nuovi equipaggiamenti pesanti non potrà che ribilanciare la situazione tecnica sul campo che da parte russa è sostanzialmente fatta da fattori numerici.

- URSO A KIEV Il ministro delle Imprese del Made in Italy Adolfo Urso e il presisdente di Confindustria, Bonomi, si sono recati a Kiev, dove hanno aperto un ufficio di Confindustria, per facilitare la cooperazione economica e industriale. Urso è stato poi ricevuto dal presidente Zelensky che ha rinnovato l'invito al presidente Meloni perché visiti Kiev, invito che si concretizzerà non appena saranno sistemate alcuni inderogabili e urgenti impegni in Italia, che noi tutti conosciamo. A livello industriale si concretizzeranno anche delle collaborazioni a livello militare, importanti vista la situazione complessiva.

 

 

 

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