giovedì 22 novembre 2018

STATO DI ALLARME RUSSO IN CRIMEA


La difesa antiaerea e i caccia russi di stanza in Crimea, sono stati messi in stato di allarme. Per esempio, una batteria di missili antiaerei S-400 che stava partecipando ad una esercitazione è stata ridislocata mentre è cresciuto l'approntamento dei caccia Sukhoi Su.27 nelle basi della Crimea occupata dal 2014.
Più in generale cresce la tensione in Mar Nero e sul Mar d'Azov in particolare. Mosca non sa come comportarsi per il transito nello stretto di Kerch e da mesi disturba e sequestra i pescherecci ucraini che operano in quelle acque, arrivando a bloccare anche i mercantili provenienti o diretti in porti ucraini.
A Mosca si sta diminuendo la pressione militare sul terreno, come testimoniano la riduzione degli incidenti sulla linea del cessate il fuoco (dove per anni il fuoco non è cessato per niente!), nel tentativo di congelare la situazione attuale. Si guarda con preoccupazione al riarmo ucraino che fa sfumare il grande vantaggio iniziale delle forze russe mentre aumenta il costo di tutta l'operazione e i grandi campi di ortaggi in Crimea, senza l'acqua del Diniepro, sono andati persi.
Intanto gli Stati Uniti hanno offerto due fregate Classe "Perry" all'Ucraina, unità certo non nuove ma adatte per l'addestramento. L'Ucraina era il paese dove, a Nikolaiev, si costruivano le maggiori unità navali di superficie sovietiche, per cui Kiev avvierà presto un programma di costruzioni per fronteggiare Putin anche sul mare. La prima mossa sarà realizzare moderne batterie di missili antinave costiere, utilizzando armi di costruzione nazionale, con una gittata di 300 km. Queste serviranno per proteggere le coste ucraine da minacce di sbarchi e cannoneggiamenti.

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