sabato 10 novembre 2018

INCONTRO FRA PRINCIPI SAUDITI E DEGLI EMIRATI 
 
 
Alcuni dei principi di Arabia Saudita e Emirati Arabi e i loro staff si sono riuniti in Arabia Saudita per fare il punto della situazione in Yemen, alla luce di quanto accaduto dopo che è ripresa l'offensiva per la liberazione di Hoddeida, in collaborazione con le forze del presidente Hadi e di altri alleati.
Le prime informazione filtrate indicano come ci sia la ferma volontà di chiudere la partita una vota per tutti, superando anche le gravi difficoltà causate dal caso Khasoggi.
Proprio oggi la leadrship iraniana ha annunciato che "se le forze houthi sapranno resistere a questa prova, saranno vicini alla vittoria come mai prima". La roboante affermazione è in realtà un tentativo di sollevare il morale degli alleati houthi in un momento di estrema difficoltà, sul campo di battaglia e fra la popolazione, alle prese con una dura carestia dovuta a tre anni di conflitto. Il numero dei caduti in combattimento non è altissimo ma l'assedio della coalizione ai territori sotto il controllo delle milizie houthi si sta facendo sempre più duro.
Il punto strategico è che le milizie houthi si sono asserragliate in una serie di posizioni orograficamente molto forti, per esempio a oriente di Saana, da dove sarebbe molto difficile e costoso stanarle. Per questo la coalizione che appoggia il presidente Hadi ha preferito 'avnzata in zone pianeggianti, come la pianura costiera lungo il Mar Rosso, tagliando progressivamente le linee di rifornimento dell'avversario, in particolare quelle marittime. Già lo scorso anno una parte degli alleati delle milizie houthi hanno cambiato campo (in queste circostanze fu ucciso un ex presidente) ed è logico che la guerra civile abbia portato forti rancori.
Arabia Saudita ed Emirati Uniti vogliono dare un segnale chiaro all'Iran, da anni molto aggressivo nei loro confronti, in una lotta senza esclusione di colpi, in cui l'Iran ora è nuovamente sotto sanzioni, con pesanti ripercussioni economiche future, elemento che non dispiace alle monarchie del Golfo.

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