venerdì 20 maggio 2022

 LE CONSEGUENZE DELLA CADUTA DELL'AZOVSTALL


Le conseguenze della resa degli uomini che ancora difendevano i resti dell'acciaieria Azovstal di Mariupol, sono essenzialmente psicologiche. Mariupol, all'inizio del conflitto, aveva la prima linea ad appena 10 km dalla periferia occidentale della città ma non sono state queste difese a cedere quanto il fronte della Crimea, molto lontano inizialmente ma anche difficile da difendere in quanto piatto e con scarsa vegetazione, dove la superiorità in fatto di mezzi russi si è fatta sentire. 

Si è parlato e riparlato del battaglione del reggimento AZOV che la difendeva ma, come abbiamo segnalato in passato, vi erano anche i fucilieri di marina del 35° Reggimento e altri repari che si sono battuti con grande determinazione, bloccando non poche risorse russe. 

Dopo poche settimane di combattimenti la città era circondata e le unità ucraine fuori dal perimetro difensivo a circa 80 km di distanza. All'inizio dell'assedio vi sono stati dei voli di elicotteri ucraini per portare rifornimenti ed evacuare feriti, bloccati dopo l'abbattimento di un velivolo. La difesa è proseguita, ripiegando poi in uno dei due grandi complessi industriali della città, proseguendo in una situazione difficilissima fino all'epilogo.

Il colpo per Kiev è duro, soprattutto a livello psicologico ma era atteso. Gli ucraini sembrano aver bloccato la spinta russa nel Donbas e stanno logorando gli attaccanti, guadagnando tempo. Nel frattempo stanno giungendo quei rinforzi attesi, indispensabili per riequilibrare la bilancia militare sul campo, così come accadde in Croazia nel 1991. Vukovar alla fine fu conqustata dai serbi ma la loro spinta fu arrestata sul piano strategico. In Ucraina è tutto molto più grande ma anche i rifornimenti stanno affluendo in modo consistente, attraverso il "Sentiero di Zelensky"; armi moderne che inducono Mosca a ottenere risultati rapidamente temendo ulteriori rovesci. Il conflitto non è assolutamente terminato e, fresco di un giro per il paese, possiamo dire che la volontà di lotta ucraina non sembra intaccata, emergendo sempre nuove prove che mostrano i massacri effettuati nei territori inizialmente occupati dalle truppe di Putin.

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