martedì 23 agosto 2022

VENDITE DI PARTI DI LEONARO?

NON CI SEMBRA PROPRIO IL CASO

 

Noi non siamo degli esperti di politica industriale né di finanza per cui avevamo una posizione interlocutoria quando abbiamo sentito parlare della cessione da parte di Leonardo della ex OTO-Melara e della sua componente subacquea. 

Non eravamo convinti di questo passo prima ma oggi, con il contesto internazionale completamente cambiato, riteniamo che sarebbe un grave errore.

Perché? Perché il quadro strategico si è letteralmente capovolto e ora i paesi della NATO (in modo massiccio una parte consistente meno altre realtà) hanno capito che la Russia di Putin è una grave minaccia, concretizzatasi tragicamente in Ucraina, volendo attrezzarsi per fronteggiarla. E diciamo subito che questa politica non è solo della Polonia o dei piccoli paesi baltici, che conoscono tragicamente bene il peso di certi stivali, ma anche di nazioni come Finlandia e Svezia che hanno deciso di entrare nella NATO per sentirsi più protetti, facendo grossi investimenti. Si sa dei 100 miliardi tedeschi e ora in tanti cercano di correre ai ripari dopo oltre 30 anni in cui i loro strumenti miitari si erano di molto ridotti in proporzione e "alleggeriti".

Ora si cercano carri, meccanizzati, artiglierie, velivoli da combattimento e unità navali.  Per gli F-35, un sistema non proprio alla portata di tutti, vi è la coda anche davanti alla FACO di Cameri. Serviranno cannoni, semoventi, lanciarazzi, armi antiaeree anche pesanti, cannoni navali, siluri antisommergibili, contromisure subacquee, velivoli ed elicotteri combattimento e via proseguendo. Tutte cose che vengono prodotte a La Spezia o a Livorno o che hanno componenti che da lì provengono, per cui vendere ora non ci sembra proprio il caso anche perché la domanda è in crescita forte.

Prendiamo la guerra subacquea. Sembrava che il contrasto di qualche insidia subacquea fosse limitato all'Iran e a pochi altri casi. Ma i sottomarini sono la principale risorsa della Marina russa che si è rimpicciolita ma è ben presente in vari mari (anche se nel caso del MOSKVA è finita "in fondo al mare"!).

E' noto che il settore navale di OTO-Melara andava meglio di quello terrestre (per questi si era ipotizzata la vendita a Fincantieri) ma vi sono varie componenti che interessano molti paesi, ad inziare da CENTURO II  e FRECCIA, frutto della collaborazione fra Iveco e Leonardo.

L'ARIETE non ha dato i risultati sperati? La colpa è statta dell'Esercito che ha puntato ad un MBT interamente nazionale, pur sapendo di avere pochi fondi. Lo sviluppo si è prolungato, come quello delle PUA, facendo invecchiare il programma.  

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