lunedì 8 agosto 2022

 Speciale Guerra in Ucraina


I RUSSI BLOCCATI


L'avanzata russa in Ucraina, in particolare nella parte orientale e meridionale del paese, è stata prima rallentata e attualmente è palesemente bloccata. Merito del risultato, oltre alle capaictà dei militari ucraini, è anche delle nuove armi occidentali giunte a Kiev: pezzi M-777, anziani obici semoventi M-109, autocannoni francesi CAESAR da 155/52 mm oltre ad armi e munizioni standard del Patto di Varsavia che sono state fornite. Un ruolo fondamentale lo hanno svolto i moderni lanciarazzi statunitensi M-142 HIMARS (gittata massima 92 km, sistema di guida GPS molto preciso) che hanno centrato vari depositi di munizioni dell'artiglieria di Mosca, batterie missilistiche antiaeree ma anche importanti ponti, interrompendo quello sul Dnipro a Kherson (anche quello ferroviario), battendo l'unico altro passaggio permanente su fiume rimasto operativo, vale a dire la diga di Nova Kakhovka.

Il Cremlino aveva annunciato che avrebbe occupato l'intera regione del Donbas ma i suoi attacchi in questi giorni sono bloccati mentre crescono le perdite. La sua Aeronautica non oltrepassa la linea del fronte, per paura di perdere preziosi piloti mentre anche la marina ora si tiene ben lontana dalle coste ucraine e non si parla più di sbarchi, avendo dovuto abbandonare l'Isola dei Serpenti, occupata in precedenza.

Se il Donbas fosse stato interamente sotto il suo controllo, avendo occupato grande aree dell'Ucraina meridionale e con un solido collegamento con la Crimea fin oltre il Dnipro, Mosca potrebbe trattare ma gli ucraini sono sempre alla periferia di Donetsk e potrebbero lanciare una grande controffensiva, sempre più probabile con l'arrivo di nuovi equipaggiamenti. In prospettiva vi è anche l'ipotesi di una complessa fase invernale, certo non una novità per i russi ma con ulteriori problemi a cui si sommano anche le conseguenze economiche, il cui peso sta crescendo e crescerà ancora nel tempo.

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