giovedì 6 aprile 2023

Speciale Guerra in Ucraina


 AGGIORNAMENTI  6 APRILE

 

- LA BULGARIA CHIUDE I PORTI AI RUSSI La Bulgaria, che pure ha storici rapporti con la Russia, ha deciso di chiudere i suoi porti alle unità battenti bandiera russa, nell'ambito delle sanzioni imposte per l'aggressione alla Russia. La misura accresce la pressione su Mosca.

- I RUSSI SONO NELLA PARTE CENTRALE DI BAKHMUT Effettivamente i russi hanno raggiunto in alcuni punti il centro di Bakhmut ma gli ucraini non mollano e continuano a logorare i loro avversari. La battaglia si protrae da mesi e i russi vi hanno concentrato forze ingenti per tentare di aggiudicarsi una conquista che rialzi il loro morale. A nostro avviso il costo è stato spropositato e il fatto che non riescano ad ottenere altri successi indica che le loro potenzialità sono tutt'altro che abbondanti. 

Con l'arrivo dei nuovi mezi occidentali, ora temono la controffensiva ucraina. Fra l'altro continuano a perdere mezzi corazzati e meccanizzati, anche se non utilizzati in attacchi, colpiti con munizionamento guidato e droni. Anche il fattore perdite umane è un problema ovviamente, specialmente se riguarda i coscritti e i richiamati. 

Si tenta di porre rimedio a questo stato di cose sostituendo i vertici, come è successo al colonnello generale Muradov, comandante del Gruppo Forze Orientale, destituito in conseguenza delle perdite che ha subito. 

- ORDINE UCRAINO IN POLONIA L'Ucraina, attinggendo a fondi statunitensi, ha ordinato in Polonia 100 veicoli 8x8 ROSOMAK per la fanteria e 50 mezzi sempre su scafo 8x8 ma con torretta armata con mortaio da 120 mm a retrocarica, noti come RAK. Inoltre saranno consegnati altri 100 lanciatori per missili spalleggiabili antiaerei PIORUN, con un numero non precisato di missili, dopo che l'arma si è ben comportata durante il conflitto in corso. Ucraini e polacchi inoltre lavoreranno insieme per la realizzazione di colpi da 125 mm per carro, visto i consumi che hanno. Quella di trasferire in paesi limitrofi la produzione di armi e munizioni si sta rivelando una idea vincente in quanto le strutture sono fuori dalle possibilità degli attacchi russi, a meno che non vogliano veramente trovarsi contro la NATO. Anche su questo punto il regime russo ha sbagliato i suoi calcoli. Del resto basta ricordare quante volte l'URSS ha inviato montagne di armi anche sofisticate, per esempio in Vietnam, senza scendere direttamente in campo.

- MOSCA: NESSUNA TRATTATIVA Fonti ufficiali russe hanno fatto sapere che per ora non vedono possibilità di trattative e che "non ci sono alternative all'operazione militare speciale". Queste parole dovrebbero essere recepite anche da tutti coloro che accusano l'occidente di "non fare abbastanza per le trattative e la pace". Bisogna dire che delle trattative, per esempio in Svizzera, ci sono, non sul conflitto ma su problemi al suo interno, come nel caso del rilascio dei prigionieri. Certo è difficile ipotizzare  un "ravvedimento" del regime se non in difficoltà.

 

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