giovedì 28 febbraio 2019

ESCLUSIVO
 
UNITA' 930:
ARMI PER TUTTI DAI PASDARAN
 
 
L'Unità 930 é il dipartimento dei Guardiani della Rivoluzione che si occupa dei rifornimenti di armi a quei paesi e a quei gruppi che sono alleati del regime teocratico iraniano.
Il primo e più antico "cliente" è rappresentato dal movimento Hezbollah in Libano, a cui è stato fatto giungere di tutto, incluso i missili antinave, utilizzati già nel 2006.
Un grande lavoro è stato fatto con lo Yemen, prima e dopo l'inizio della Guerra Civile nel 2014. Ora questa destinazione è divenuta molto problematica per via del blocco navale e aereo che viene applicato.
Altra destinazione, ma meno problematica, è la Siria di Assad. Qui la segretezza non ha rilievo ma serve un flusso continuo di rifornimenti, utilizzando vari velivoli, incluso i B-747 ancora in servizio (e sicuramente i pezzi di ricambio giungono per vie traverse) con l'Aeronautica iraniana.
L'Unità 930 sfrutta ovviamente il sistema delle triangolazioni, vale a dire facendo passare i carichi via un paese terzo. L'Iran è un paese che ha grosse disponibilità economiche per cui è facile che corrompa qualcuno, in modo tale che non approfondisca troppo sul contenuto di certi container. Più che su interi carichi, si cerca di far passare singoli pezzi o piccoli lotti che danno molto meno nell'occhio.
Altro storico cliente dell'unità è Hamas. La Striscia di Gaza è piccolissima e molto sorvegliata ma diversi invii vanno a buon fine, magari passando inizialmente per l'Egitto. Israele sorveglia molto attentamente i carichi inviati in Siria e molte volte i velivoli israeliani hanno distrutto depositi e convogli.
Per certe consegne sono state utilizzate anche piccole unità civili in legno, del tipo che è ricorrente incontrare in gran numero in Mar Rosso, nel Golfo e in Oceano Indiano; unità che danno poco nell'occhio. Una volta sfuggivano ai controlli ma oggi sono sotto tiro anche loro.
L'Iran ha sfruttato anche la sua rete di relazioni internazionali, per esempio appoggiandosi al Venezuela di Maduro per questo tipo di traffici. Altre volte si è lavorato con la Corea del Nord, altro grande produttore di armi anche se non di eccelsa fattura tecnica.
In definitiva questo reparto, a cui RAIDS ha dedicato un articolo nei numeri passati,  sta svolgendo un ruolo altamente destabilizzante ed è per questo che viene tenuto sotto stretta attenzione.
 

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