martedì 1 gennaio 2019

FORZE RUSSE SUL CONFINE CON L'UCRAINA 


Secondo informazioni attendibili, Putin avrebbe fatto affluire lungo il confine con l'Ucraina circa 80.000 militari, inclusa la logistica, con 28 gruppi tattici, 1.120 carri (T-62, T-72, T-90), 2.620 veicoli protetti per la fanteria, 1,230 pezzi d'artiglieria e 442 lanciarazzi campali. L'artiglieria rimane una delle pedine fondamentali, come si vide durante le operazioni fra l'agosto del 2014 e il febbraio del 2015.
Si tratta di una forza notevole, forse la più importante in Russia, in grado di lanciare un attacco di tipo convenzionale, non solo nel Donbas ma anche lungo il lungo confine.
Sull'altro lato del confine vi è una parte rilevante dell'esercito ucraino, a cui si aggiungono le forze che fronteggiano la provenienza dalla Crimea e sorvegliano le coste. 
Le forze ucraine hanno fato affluire rinforzi dopo l'episodio a Kerch, lo scorso 25 novembre. Si tratta di unità ben diverse da quelle disponibili nel 2014 e ora vi sono piani d'intervento precisi, pronti a scattare. Le fabbriche militari stanno lavorando a pieno ritmo, in particolare per rimettere in condizioni operative e migliorare i mezzi esistenti oltre a produrne di nuovi. Le carenze maggiori riguardano la Marina e l'Aeronautica. Per quest'ultima si pensa all'acquisto di nuovi velivoli da combattimento, magari di modello occidentale. Come misura provvisoria potrebbero arrivare velivoli di concezione sovietica, ceduti da qualche paese amico, più semplici da pilotare e gestire essendo già in servizio con Kiev.

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