martedì 29 maggio 2018

VENTI DI GUERRA A GAZA

VENTI DI GUERRA A GAZA - AGGIORNAMENTI

Questa mattina dalla striscia di Gaza sono partiti alcuni missili e colpi di mortaio verso il territorio israeliano. Più volte nel corso della mattinata sono suonate le sirene di allarme israeliane che invitavano i cittadini a trovare riparo. L'esercito israeliano ha risposto con colpi di cannone verso le postazione di Hamas. Non si escludono ulteriori schermaglie mentre sullo sfondo continuano le proteste lungo la barriera che divide Gaza da Israele.


AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15.00
 La situazione si è fatta ancora più calda a Gaza. L'Aeronautica israeliana ha colpito varie istallazioni a Gaza e distrutto un tunnel molto lungo che per 900 si spingeva anche in Israele, pur avendo uno sbocco in Egitto. Colpiti anche vari obiettivi mentre la tensione è alle stelle anche in mare, con le unità israeliane impegnate a largo di Gaza.
Le sirene d'allarme sono risuonate più volte con alcuni razzi che sono riusciti a sfuggire al sistema IRON DOME  forse grazie a nuovi accorgimenti. 
Nelle prossime ore forniremo ulteriori aggiornamenti.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 23.30
Da Gaza prosegue il lancio di razzi da Gaza verso Israele. I sistemi IRON DOME intercettano altri razzi ma è palese che siamo di fronte a un lancio molto alto di razzi che tende a saturare le difese.  Da segnalare anche limpiego di mortai pesanti. Un battello palestinese è stato catturato da unità israeliane. Probabilmente sarà una notte di scontro con Israele che utilizza anche mezzi aerei e navali. Hetzbollah minaccia razzi su Israele da Libano e Siria, cosa che porterebbe sicuramente ad un conflitto vasto e pieno di rischi, con l'Iran che si muove dietro le quinte ma che potrebbe diventare bersaglio per nuove azioni. E' stata chiesta la riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza.
Probabilmente siamo di fronte ad una escalation molto pericolosa e carica di rischi. L'Iran e i suoi alleati si sono trovati sotto tiro in Siria mentre Israele sembra essere riuscito ad ottenere una scelta di Russia e Siria circa la riduzione della presenza iraniana in Siria, fattore scatenante di questa nuova fase in medio oriente.
 

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