CRISI IN MEDIO ORIENTE:
LA TREGUA TIENE. LE VALUTAZIONI INIZIALI
La tregua in Medio Oriente sembra tenere, quindi si possono fare alcune valutazioni iniziali.
Tanto per cominciare il nucleare iraniano è stato colpito in modo molto duro. Prendiamo il sito sotterraneo di Fordo, il meglio protetto. La polvere di cemento che è fuoriscita dai crateri delle GBU-57 B (6, raggruppati in due gruppi) indica che la volta in cemento è stata perforata. Le centrifughe per l'arricchimento dell'uranio sono apparati molto delicati e dovrebbero aver subito seri danni. Se circa mezza tonnellata di uranio arricchito è stata trasportata altrove, gli Stati Uniti (e forse anche Israele, che ha propri satelliti) hanno seguito il trasporto.
L'apparato militare iraniano e quello missilistico, nonché l'industria dei droni, hanno subito danni molto gravi. Colpita anche l'Aeronautica, con la distruzione di assetti preziosi e insostituibili (almeno a breve-medio termine), come le aviocisterne.
Il regime per ora tiene ma ha dovuto subire una forte umiliazione, con i velivoli israeliani e statunitensi liberi di colpire a piacimento, con l'antiaerea e i caccia semplicemente rese non operative, colpiti da ECM e direttamente.
Clamorosa ancora una volta l'impotenza della Russia, talmente impegnata in Ucraina da non poter far niente di concreto in favore del regime iraniano, nonostante l'immediata visita del ministro degli esteri iraniano a Putin.
Anche il paventato blocco di Hormuz si è rivelato un bluff in quanto non solo colpirebbe a morte l'economia iraniana ma creerebbe grossissimi problemi a Pechino, un altro alleato che, probabilmente, proverà a sostituirsi a Mosca nelle forniture militari.
Grosso il sospiro di sollievo di tutti i paesi arabi per il blocco del programma nucleare iraniano mentre il piccolo Qatar ha dimostrato di avere una buona difesa antimissile, elemento che invece manca ai paesi europei. Del resto la minaccia missilistica in Medio Oriente risale addirittura agli Anni '80.
Probabilmente la milizia houthi nello Yemen subirà altri colpi e conseguenze, essendo in grave difficoltà con l'Iran indebolito.
Il prezzo degli idrocarburi è ribassato immediatamente, indice importante circa eventuali sviluppi.
Questa volta è andata bene ma qualcuno sicuramente è già al lavoro per rimediare ai danni subiti e studiare nuove strategie. Sta a noi adeguare la risposta.
Un'ultima nota.
Gli F-35 israeliani e statunitensi (specialmente i primi, almeno in termini di numero di sortite effettuate), si sono comportati benissimo. Chi ne annunciava il fallimento è stato clamorosamente smentito ancora una volta. Gi israeliani hanno effettuato complessivamente oltre 1.000 sortite con vari velivoli (F-35, F-15 e F-16), su tratte molto lunghe (tutte con complessi rifornimenti in volo), senza subire neppure una perdita. Dato estremamente indicativo.
Ovviamente su prossimo numero di RAIDS questi argomenti saranno approfonditi, con anche osservazioni completamente inedite.
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